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Mps: l’utile batte le attese e vola a 236 milioni, boom del margine d’interesse

Wikimedia Commons - Herbert Frank

Monte Paschi batte le attese degli analisti e chiude il primo trimestre del 2023 con utile netto pari a 236 milioni. Nel primo trimestre del 2022 l’utile era pari a 10 milioni, mentre nel quarto trimestre dello stesso anno ammontava a 156 milioni di euro. Gli analisti consultati da Bloomberg si attendevano un utile di 119 milioni di euro.

“I risultati del primo trimestre – si legge in una nota – confermano il nuovo posizionamento della banca capace di generare una profittabilità sostenibile con un miglioramento della performance operativa, grazie ai risultati già raggiunti nell’implementazione del piano industriale”. 

Il titolo continua a salire in Borsa

I risultati diffusi questa mattina, prima dell’apertura delle Borse, spingono il titolo a Piazza Affari: dopo il +5,82% della vigilia, le azioni Mps hanno avviato le contrattazioni con un rialzo dell’1,76% a 2,202 euro per azione. Nei minuti successivi, complice l’inversione del Ftse Mib (-0,2%), il titolo a ridotto i guadagni a +0,56%. Ricordiamo che, secondo le ultime indiscrezioni, il Tesoro potrebbe collocare sul mercato una parte del suo pacchetto azionario, pari al 64% del capitale. 

Mps: salgono i ricavi, boom del margine d’interesse 

I ricavi complessivi hanno raggiunto quota 879 milioni di euro, in aumento dell’11,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e del 4,8% trimestre su trimestre, trainati non solo dal margine di interesse (+1,2%) ma anche dalle commissioni nette (+7,3%). La spinta dei tassi ha permesso al margine di interesse di crescere, anno su anno, del 56,6%, a 505 milioni di euro. 

Giù i costi, scesi dell’8,2% sul IV trimestre 2022 e del 13,8% sul primo trimestre dello scorso anno, attestandosi a quota 465 milioni, grazie ai risparmi sulle spese del personale, calate del 19,2% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente, «beneficiando della dinamica in flessione degli organici, legata principalmente alle uscite attraverso l’Esodo/accesso al Fondo di Solidarietà, di cui all’accordo con le organizzazioni sindacali del 4 agosto 2022», si legge nella nota. Il cost-income si è così ridotto al 52,9% battendo gli obiettivi di piano al 2026. 

Mps: il risultato operativo lordo balza del 67,6%, Cet1 pro forma al 14,9%

Grazie all’effetto di queste dinamiche, il risultato operativo lordo è balzato a 414 milioni, in crescita del 24,7% trimestre su trimestre e del 67,6% anno su anno mentre le rettifiche su crediti sono rimaste sostanzialmente stabili a 107 milioni. 

Sotto il profilo patrimoniale, il Cet1 fully loaded è sceso dal 15,6% di dicembre al 14,4% di marzo dopo aver però scontato l’aumento degli asset ponderati per il rischio (3,8 miliardi di euro), legato ad alcuni headwinds regolamentari. Includendo l’utile di periodo il Cet1 pro-forma sale al 14,9% e il Total capital ratio dal 18% al 18,5%. 

Al 31 marzo 2023 i volumi di raccolta complessiva sono risultati pari a 177,9 miliardi di euro, in aumento di 3,4 miliardi di euro rispetto al 31 dicembre 2022, segnando +2,1 miliardi sulla raccolta diretta e +1,4 miliardi su quella indiretta.

I finanziamenti clientela si sono attestati a 77,8 miliardi di euro, in crescita rispetto al 31 dicembre 2022 (+1,5 miliardi di euro), per l’aumento dei PCT (+0,8 miliardi di euro), dei conti correnti (+0,5 miliardi di euro) e degli altri finanziamenti (+0,6 miliardi di euro); in flessione i mutui (-0,3 miliardi di euro) e i crediti deteriorati (-0,1 miliardi di euro).

In crescita gli impieghi, mentre i crediti deteriorati sono calati al 2,1%. Il totale finanziamenti clientela deteriorati è risultato pari a 3,3 miliardi di euro in termini di esposizione lorda (NPE Ratio Lordo al 4,1%), sostanzialmente stabile rispetto al 31 dicembre 2022 ma in flessione rispetto al 31 marzo 2022 (pari a 4,0 miliardi di euro). Al 31 marzo 2023 la percentuale di copertura dei crediti deteriorati si è attestata al 50,2% (+210 pb rispetto a dicembre 2022).

L’Ad Lovaglio: “Puntiamo ad anticipare il dividendo al 2024”

Monte dei Paschi tenterà di anticipare la distribuzione di un dividendo ai soci sull’utile del 2024. Lo ha detto l’amministratore delegato Luigi Lovaglio, rispondendo alla domanda di un analista su un possibile buyback alla luce dell’eccesso di capitale che Mps presenta alla fine del trimestre “Guardando avanti – afferma Lovaglio nella risposta – abbiamo la capacità di generare capitale trimestre su trimestre e si crea così lo spazio per anticipare la distribuzione del dividendo con l’utile del 2024 e siamo molto più focalizzati su questo che su un eventuale buyback”.

Un analista ha chiesto a Lovaglio se è possibile pensare a un riacquisto di parte delle quota detenuta dal Tesoro, dopo che nei scorsi giorni alcune indiscrezioni hanno parlavano di possibili cessioni sul mercato da parte del Mef. Il manager ha risposto che “l’utile netto conferma la rinnovata capacità della banca di generare redditività sostenibile e che “ci aspettiamo di replicare la performance del primo trimestre anche nei trimestri successivi”. Inoltre, ha sottolineato che “i target del nostro piano sono più che raggiungibili” e che “è arrivato il momento di generare valore per tutti i nostri stakeholder“.

(Ultimo aggiornamento: ore 12.08 del 9 maggio).

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Categories: Finanza e Mercati