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Mps conquista Mediobanca: adesioni al 62,3%, Nagel pronto a dimettersi

Imagoeconomica

Mps conquista il controllo di Mediobanca. Un passaggio storico che potrebbe avere ripercussioni sull’intero assetto della finanza italiana, dall’ipotesi di un terzo polo bancario fino alla governance di Generali.

L’offerta lanciata dal Monte dei Paschi su Piazzetta Cuccia si è chiusa oggi con adesioni pari al 62,3% del capitale, ben al di sopra della soglia minima del 35%, ma anche di quel 51% che molti consideravano l’obiettivo principale da raggiungere. Decisivo per il risultato è stato il rilancio in contanti da 0,9 euro per azione (750 milioni in totale) approvato dal cda della banca senese lo scorso 2 settembre. Adesso, con la riapertura dei termini fissata dal 16 al 22 settembre, l’istituto guidato da Luigi Lovaglio punta a superare il 66,7% del capitale di Mediobanca che metterebbe Siena nelle condizioni di integrare le due banche e sfruttare in toto i 700 milioni di sinergie stimati. La banca toscana ha però già raggiunto un importante traguardo: con adesioni così alte potrà usufruire per intero dei benefici fiscali delle Dta. 

Mps-Mediobanca: adesioni al 62,3%

Con un scatto finale, nell’ultimo giorno disponibile sono state presentate 134.114.712 richieste di adesione, un numero cospicuo che ha portato il totale a quota 506.633.074. In termini percentuali si tratta del 62,2951% delle azioni oggetto dell’offerta.

Che l’offerta fosse ben instradata si era compreso già dalle prime settimane, con le adesioni dei due azionisti di peso, Delfin e Caltagirone, che avevano apportato le loro azioni, garantendo all’opas il primo blocco del 30%. Un supporto arrivato proprio mentre l’assemblea Mediobanca bocciava l’Ops su Banca Generali, l’ultima carta giocata da Nagel per cercare di resistere all’attacco di Siena. Poi, dopo il rilancio cash, sono arrivate le adesioni delle Casse previdenziali e delle famiglie Benetton, Tortora e Doris. Nomi che fino a qualche tempo fa rappresentavano il nocciolo duro del patto di sindacato della banca d’affari, che ha via via perso pezzi nel corso dei mesi (complice anche l’uscita di big come i Ferrero e gli Acutis). 

Nagel verso le dimissioni 

Un risultato netto quello ottenuto dal Monte dei Paschi nell’ambito dell’opas lanciata su Mediobanca, che potrebbe diventare ancora più altisonante dopo la riapertura dei termini dal 16 al 22 settembre. A questo punto, sembrano sempre più vicine le dimissioni del Ceo di Mediobanca Alberto Nagel, insieme al resto del consiglio d’amministrazione presieduto da Renato Pagliaro.

Il passo indietro di Nagel, amministratore delegato di Mediobanca dal 2008 (dal 2007 direttore generale), secondo Bloomberg, potrebbe infatti arrivare già durante la  riunione del consiglio di amministrazione prevista per il 18 settembre. Il 28 ottobre, invece, nell’ambito dell’assemblea di Piazzetta Cuccia chiamata ad approvare il bilancio, potrebbe essere nominato il nuovo board espressione di Mps, con una lista che conterrà anche il nome del nuovo ad e del nuovo presidente. 

I due titoli in Borsa

In Borsa, entrambi i titoli hanno guadagnato oggi circa mezzo punto percentuale, viaggiando su quotazioni che offrono un premio di otto centesimi rispetto al concambio ufficiale pari 2,533 azioni Mps più 0,90 euro in contanti per ogni titolo Mediobanca consegnato.

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