Moody’s ha aggiornato l’outlook sul debito sovrano italiano, portandolo da “stabile” a “positivo”. È la prima revisione al rialzo dopo sette anni, un segnale di cauta fiducia. L’agenzia di rating però ha confermato il rating a Baa3, il livello più basso nella fascia investment grade. In pratica, rappresenta un investimento di qualità media: non privo di rischi, ma comunque lontano dalla categoria “speculativa” o “spazzatura”.
Cosa dice Moody’s: le motivazioni dietro il miglioramento
L’agenzia di rating internazionale spiega che il cambio di outlook riflette “il miglioramento delle prospettive fiscali sullo sfondo di una performance fiscale migliore del previsto nel 2024 e di un ambiente politico interno stabile”. Moody’s evidenzia inoltre il ruolo di un mercato del lavoro solido, bilanci familiari e aziendali in salute e un settore bancario robusto.
In particolare, Moody’s sottolinea:
- “La probabilità che i parametri fiscali continuino a migliorare in linea con il piano fiscale-strutturale di medio termine del governo”
- “Ulteriori miglioramenti nella posizione netta degli investimenti internazionali, a sostegno della resilienza economica”
- “L’efficacia delle istituzioni e della governance in Italia”
Il contesto: rating stabile dal 2018 e ultimi miglioramenti
Il rating Baa3 di Moody’s, equivalente al BBB- di S&P e Fitch, è da tempo sul filo tra investment grade e “junk”. L’ultimo upgrade significativo dell’agenzia newyorchese risale addirittura al maggio 2002, quando il rating sovrano italiano passò da Aa3 ad Aa2.
Precedenti recenti:
- 11 aprile 2025: S&P ha alzato il rating da BBB a BBB+ mantenendo outlook stabile, evidenziando la stabilità politica e una crescita prevista dello 0,6% per il 2025.
- 5 aprile 2025: Fitch ha confermato BBB con outlook positivo, puntando sulla diversificazione economica e una gestione fiscale più stabile.
- 25 ottobre 2024: Dbrs Morningstar ha confermato BBB (high) e migliorato il trend da stabile a positivo grazie alla gestione prudente del debito.
Mercati, prospettive e tensioni internazionali
La revisione di Moody’s si inserisce in un quadro di moderato miglioramento della percezione del rischio sovrano italiano, con effetti positivi sui rendimenti del debito pubblico. Il Btp decennale ha chiuso intorno al 3,6%, circa 40 punti base in meno rispetto all’inizio di aprile, mentre lo spread con il Bund tedesco rimane poco sopra i 100 punti base, segnalando una relativa stabilità.
Sul fronte internazionale, però, non mancano le tensioni. Recenti minacce di dazi da parte del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha annunciato un possibile aumento tariffario fino al 50% sulle importazioni europee e tariffe del 25% su dispositivi elettronici non prodotti negli Usa (mandando in tilt le borse), stanno riaccendendo i timori di una guerra commerciale globale. Queste mosse rischiano di mettere pressione sui mercati e sulle economie europee, incluso il nostro Paese, già alle prese con una ripresa fragile.