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Mondiali ciclismo: Trentin beffato da Pedersen

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Sotto il diluvio di Harrogate Matteo Trentin trova la medaglia d’argento ma deve incassare la più grande delusione della sua carriera mancando l’iride, battuto nettamente dal danese Mads Pedersen quando ormai, crollato l’olandese Mathieu Van der Poels, era diventato il gran favorito nella volata a tre che ha deciso il mondiale inglese. Competizione incarognita dall’imperversare della pioggia e del freddo che ha portato al ritiro di nomi eccellenti come Valverde, il campione uscente, Quintana, Roglic, Sam Bennett, Gilbert (complice anche una caduta), il circuito di Harrogate con i suoi strappi brevi ma intensi si è rivelato più duro del previsto determinando una selezione naturale giro dopo giro.

All’inizio dell’ultimo la corsa vedeva in testa un quintetto con due italiani, Moscon e Trentin, un danese Pedersen, uno svizzero Stefan Kung e un olandese Van der Poel, uno dei grandi favoriti della vigilia con Peter Sagan e Julien Alaphilippe. Campione mondiale juoniores a Firenze nel 2013, iridato di ciclocross, Van der Poel era il più pericoloso cliente presente nel drappello dei battistrada che avevano portato fino a circa 1’20” il vantaggio sul gruppo di Sagan, Alaphilippe e Van Avermaet dove gli italiani Bettiol e Colbrelli se ne stavano a ruota senza mai tirare avendo davanti due compagni. Il colpo di scena che accendeva ancor più le speranze azzurre avveniva a circa 12 km dal traguardo quando all’improvviso Van der Poel cedeva di schianto in preda a un’evidente crisi di fame, tanto da perdere le ruote anche del plotone degli inseguitori che lo raggiungeva e lo staccava.

Sull’ultimo strappo prima di quello dell’arrivo a un’accelerata di Kung resistevano bene Trentin e Pedersen mentre cedeva Moscon che al traguardo arriverà solo quarto. La maglia iridata era ormai una partita a tre: ai 200 metri scattava Trentin che è il più veloce del terzetto ma la sua pedalata perdeva subito potenza tanto da essere rimontato da Pedersen che vinceva con un buon margine sull’italiano. Terzo era Kung. Poi alle spalle di Moscon arrivava quinto Sagan, che era uscito dal gruppo andando a caccia dei battistrada nella speranza – pur ridotta al lumicino – di riprendersi per la quarta volta la maglia iridata. Non ce l’ha fatta ma da gran signore del pedale ha salutato il pubblico tagliando il traguardo, fradicio di acqua. Maglia iridata che da Valverde passa così sulla spalle di un giovane corridore che finora non aveva ancora vinto una corsa ma che arrivando secondo dietro Niki Terpstra nel Giro delle Fiandre del 2018 aveva dimostrato di non essere un Carneade qualsiasi.

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  • Il Trentin ha reso campione del mondo un mediocre danese che rappresenterà probabilmente in maniera indegna la maglia dell'Iride. Un vero campione non se la sarebbe lasciata sfuggire questa occasione!!! I Gimondi gli Argentin i Moser i Cipollini e i Bettini erano di un'altra caratura.