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Milano accelera, Zurigo ancora giù

Listini europei incerti e volatili a metà giornata all’indomani della mossa della Banca centrale svizzera che ha sganciato il franco dall’andamento dell’euro. Da un lato, i mercati europei ieri sono stati galvanizzati dall’idea che questo sia un ulteriore segnale per un lancio ormai imminente del quantitative easing, magari anche più vigoroso delle attese, dall’altro i passi indietro di Wall Street e Tokyo hanno innescato il nervosismo sulle prospettive di crescita dell’economia.

A fine mattinata Eurostat ha reso noto che l’inflazione a dicembre per l’Eurozona si conferma a -0,2% confermano la fase di deflazione per l’area euro. In Germania la crescita dei prezzi al consumo è risultata ferma a dicembre, in linea con le attese degli analisti. Ora il mercato attende l’indice dei prezzi al consumo degli Usa che verrà pubblicato nel pomeriggio.

Le attese per il Qe rafforzate a fine mattinata dal dato negativo sull’inflazione hanno spinto i listini che a metà seduta tentano di annullare le perdite, nonostante a pesare sugli umori ci sia anche l’emergenza terrorismo che dopo i drammatici fatti di Parigi ha portato ieri a un blitz preventivo in Belgio.

Le principali Borse europee stanno provando a portandosi verso la parità: Parigi ha girato in positivo e guadagna lo 0,22% Francoforte riduce i cali a -0,09% e Londra -0,08% mentre Milano ha accelerato  il rialzo portandosi in progresso dello 0,89%. Lo spread Btp bund è in calo verso 129 punti.

Cade ancora la Borsa di Zurigo perdendo oggi un altro 3,3% dopo il crollo di ieri dell’8,6% penalizzata dalle prevedibili ripercussioni della mossa della Banca centrale sulle esportazioni e sull’economia. Crollano infatti soprattutto i titoli delle società esportatrici e dei gruppi con una larga parte di ricavi denominati in euro o in dollaro ma con la base costi in franchi: Julius Baer cede il 9,5%, Swatch -6%, Ubs -3%, Credit Suisse -4,5%. Il franco svizzero sembra essersi stabilizzato sull’euro dopo che ieri è arrivato a guadagnare fino al 39%. In Europa la nota positiva di oggi è il ritorno alla crescita del comparto auto dopo sei anni di cali. I dati pubblicati oggi dall’area hanno evidenziato che le vendite nei 28 Paesi Ue più Efta, secondo i dati pubblicati sono salite del 5,4% a 13.006.451.

Intanto la Commissione Ue muove contro il colosso Amazon: da una prima indagine preliminare la Commissione ha rilevato che le autorità del Lussemburgo avrebbero concesso privilegi ad Amazon attraverso vantaggi fiscali, il che ”costituisce un aiuto di Stato” illegale. 

A Piazza Affari aiutani il Ftse Mib i rialzi di Finmeccanica +2,8%, Ferragamo +1,3%, Banco Popolare +1,3%, Unipolsai + 1,2%, Eni +1,1%. Appesantiscono il paniere delle blue chip  Wdf che cede oltre il 6% dopo essere finita in asta di volatilità all’indomani della presentazione del piano triennale che ha incassato alcuni giudizi  negativi da parte degli analisti. Male anche Autogrill -2,5% e Mps -2,1% su cui sono puntati i riflettori all’indomani dell’incontro tra i vertici dell’istituto e la Vigilanza europea.
Fuori dal Ftse Mib in evidenza Sogefi +6,9% dopo la promozione da parte degli analisti di Exane che hanno alzato la valutazione da neutral ad outperform portando il target price a 3 euro        

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Categories: Finanza e Mercati