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Milan-Lazio 3-0: i rossoneri convincono, l’arbitro Rizzoli un po’ meno. Ora Allegri punta il Napoli

Il Milan convince, Rizzoli no. E’ questa la sintesi del match di San Siro, che ha visto i padroni di casa offrire una prestazione scintillante, sulla quale ha però pesato una decisione sbagliata dell’arbitro. L’episodio incriminato arriva al 16° del primo tempo: El Shaarawy s’invola verso l’area e Candreva lo stende appena prima della linea. Da lì passano 90 secondi interminabili, che portano Rizzoli a concedere un calcio di punizione (i milanisti volevano il rigore, ma il fallo è fuori area) e ad espellere il centrocampista laziale. Decisione quantomeno discutibile, perché dalle immagini si vede anche Dias sulla traiettoria dell’azione. Niente ultimo uomo dunque, anche se, è bene ricordarlo, il regolamento prevede che si valuti solo la chiara occasione da gol e non il numero di giocatori in area. Ad ogni modo la Lazio resta in 10 e il Milan, fin lì già piuttosto aggressivo, diventa totalmente padrone del campo. “Per me l’espulsione non c’era – il pensiero di Vladimir Petkovic – e a quel punto è cambiata la partita. Se rimanevamo undici contro undici potevamo giocarcela alla pari. E poteva succedere di tutto…”. “Avevamo giocato un’ottima partita anche in undici contro undici, quando avevamo avuto già due-tre situazioni favorevoli” ha risposto Massimiliano Allegri, visibilmente soddisfatto per la prestazione dei suoi. Perché, al di là dell’espulsione di Candreva, il Milan ha giocato davvero un’ottima partita.

Costretto a rinunciare a Balotelli, il tecnico livornese si affida a Pazzini e alla sua voglia di gol. Formazione confermata dunque, salvo Ambrosini che viene preferito a Muntari. Dall’altra parte anche Petkovic si affida agli uomini della vigilia, che formano una doppia diga tra difesa e centrocampo, col solo Floccari là davanti.

Il Milan parte subito forte e dopo appena 3 minuti ha la palla per passare in vantaggio, ma Marchetti blocca in uscita El Shaarawy. Un minuto dopo l’occasionissima capita a Pazzini, il cui tiro a botta sicura viene respinto sulla linea da Biava. La Lazio risponde subito ma Floccari calcia debole e centrale. La partita è bella, ma al 16° cambia radicalmente. L’espulsione di Candreva costringe Petkovic a rinunciare a quel poco di gioco offensivo e pensare solo a difendersi. Il Milan però preme e al 40°, dopo un forcing continuo, passa in vantaggio. Il gol è di Pazzini ma il merito è tutto della premiata ditta Abate-El Shaarawy, con il primo bravo a dare il via all’azione e il secondo a tenerla viva, anche se la Lazio protesta per un presunto fallo su Pereirinha. I biancocelesti accusano il colpo e al 44° incassano il secondo gol, questa volta sugli sviluppi di un corner. Marchetti respinge miracolosamente il colpo di testa di Pazzini, ma non può nulla sul tap-in vincente di Boateng. Nella ripresa ci si aspetterebbe una Lazio tutto cuore, invece è Pazzo show. L’attaccante rossonero prende la mira da fuori area e buca Marchetti con un gran destro, realizzando il 3-0. Il match sostanzialmente finisce qui, e gli allenatori cominciano la girandola dei cambi. Allegri inserisce Niang e Robinho nella speranza di aiutarli a trovare il gol (il francese colpisce una traversa), Petkovic risparmia Hernanes e Floccari in vista dell’Europa League. Al fischio finale di Rizzoli è festa grande Milan, che sale al terzo posto in solitaria, scavalcando proprio la Lazio. “In settimana ho massacrato giocatori e allenatore dicendo che era necessario vincere, con più gol di scarto possibilmente – ha dichiarato euforico Galliani. – Questa vittoria vale 4 punti, non 3, perché nel doppio confronto con la Lazio ora siamo davanti noi”. Raggiante anche Allegri, che non vuole però sentir parlare di secondo posto: “In questo momento pensiamo al terzo, ma mancano 11 partite. La strada è ancora lunga, stiamo giocando abbastanza bene, a volte siamo un po’ leziosi come nel derby”. Il Napoli però è a “soli” 5 punti e tra 5 giornate ci sarà lo scontro diretto a San Siro. I sogni di gloria insomma sono autorizzati, anche perché questo Milan non sembra volersi più fermare.

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