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Inter in bilico: ore decisive per il futuro. Bologna-Juve, la prima senza Allegri per il terzo posto, Roma sesta

Imagoeconomica

Roma sesta, Cagliari salvo, Sassuolo in B. La 37esima giornata, in attesa di Salernitana-Verona (ore 18) e Bologna-Juventus (20.45), ha regalato altri due verdetti, anche se il più importante non riguarda il campo e arriverà solo domani: il futuro dell’Inter, infatti, dipende da cosa accadrà nelle prossime 48 ore, con la possibilità sempre più concreta di un cambio di proprietà immediato. Intanto il campionato si avvicina al suo ultimo atto con poche, ma delicatissime, questioni aperte, sia per quanto riguarda la zona Europa (per la Conference, come confermato dall’Uefa in una nota ufficiale, potrebbe esserci anche il nono posto se la Fiorentina vincesse la finale con l’Olympiacos) che la salvezza (in ballo Frosinone, Verona, Udinese ed Empoli).

Inter – Lazio 1-1: Dumfries spegne i sogni Champions di Tudor, ma tengono banco le vicende societarie

Il pareggio di San Siro taglia fuori la Lazio dalla corsa al sesto posto, conquistato dalla Roma con la vittoria sul Genoa. Il piazzamento, ad oggi, vale l’Europa League, ma non è escluso che possa portare addirittura in Champions: se l’Atalanta vincesse la finale contro il Leverkusen e non si qualificasse nelle prime quattro, infatti, l’Italia avrebbe diritto a un ulteriore pass per la Coppa più prestigiosa.

La Lazio, in vantaggio per prima grazie al gol del rinato Kamada (32’), ha accarezzato a lungo l’idea di sbancare Milano e tenere viva la lotta fino all’ultima giornata, poi però s’è dovuta arrendere al colpo di testa di Dumfries (87’) che ha certificato il pareggio finale.

L’Inter, pur non avendo più nulla da chiedere al campionato, ha onorato al meglio il pienone di San Siro, vestito a festa per celebrare i campioni d’Italia, premiati con la coppa e celebrati dalle esibizioni di Ligabue e Tananai. Le questioni societarie sono rimaste fuori, ma è chiaro che occupano interamente l’agenda di Suning, la cui leadership è sempre più in bilico. Il prestito di Oaktree scade domani e l’accordo per un rifinanziamento, al momento in cui scriviamo, non c’è: questo significa che l’Inter potrebbe cambiare proprietà nel giro di poche ore e diventare americana, con tanti saluti a Steven Zhang e al suo progetto.

Marotta e Inzaghi: “Zhang grande presidente, i tifosi stiano tranquilli”

“La questione riguarda gli azionisti – ha glissato Marotta -. Posso solo garantire che la società Inter è molto solida, non abbiamo assolutamente alcun tipo di problema. La famiglia Zhang ama il club e qualsiasi decisione sarà con tanto amore per la società e i tifosi. Sono molto ottimista che si possa proseguire così, i tifosi possono assolutamente stare tranquilli: noi siamo una bella società, una bella realtà, non c’è alcuna preoccupazione, soprattutto dal punto di vista finanziario”.

“È dal 22 aprile che festeggiamo, è stata una cavalcata bellissima e una festa incredibile, emozionante – il pensiero di Inzaghi -. Avevo vinto uno scudetto da calciatore ed era stato bellissimo, ma sono passati 24 anni e ora, da allenatore, è un grande soddisfazione. Per quanto mi riguarda posso solo ringraziare Steven Zhang che è sempre stato di grande aiuto, per me un grande presidente. Posso solo ringraziare per questi tre anni all’Inter, ma mi sento di tranquillizzare sul futuro”.

Tudor: “La Champions non l’abbiamo persa qui. La rivalità con la Roma? Ci sono 38 giornate…”

“Questa volta si è perso poco, se si può dire – il commento di Tudor -. Faccio i complimenti ai ragazzi, poi un po’ di rammarico ci sta. Eravamo 1-0 e mancava poco alla fine, venire a Milano e affrontare una squadra che gioca un calcio tra i 2-3 migliori in Europa è tanta roba. La rivalità con la Roma? È bella, mi piace, però posso rispondere come ho risposto nella conferenza stampa della vigilia: ci sono 38 giornate, tre punti, un punto. Le classifiche si fanno così, poi i derby sono belli a livello mentale, di peso specifico, ma non di punti perché sono uguali. Io accetto questa cosa, ma non dovevo capire niente. Lo sapevo anche da fuori, ho poco da aggiungere”.

Roma – Genoa 1-0, Lukaku firma il sesto posto e tiene vive le speranze Champions

A certificare la gerarchia di Roma ci ha pensato Lukaku, autore del colpo di testa che ha permesso ai giallorossi di battere il Genoa e prendersi il sesto posto. Il traguardo, ad oggi, non sposta certo gli umori della piazza, ma gli scenari sono in divenire e chissà che questo 1-0 non possa rivelarsi addirittura fondamentale. La squadra di De Rossi, ad ogni modo, aveva il dovere di fare il suo e chiudere qualsiasi velleità di rimonta laziale, anche per affrontare serenamente la complicatissima trasferta di Empoli del prossimo weekend. Missione compiuta, seppur con tante difficoltà: il Genoa di Gilardino, fresco di rinnovo biennale (annunciato direttamente dal ds Ottolini), ha tenuto il pari fino al 79’, sfiorando poi l’1-1 in pieno recupero con Malinovskyi, murato dal solito grande Svilar. A sbloccare un match complicatissimo ci ha pensato Lukaku, giunto quasi certamente all’ultima con la maglia giallorossa: il giallo rimediato nell’esultanza gli costerà la trasferta di Empoli, dopodiché farà ritorno al Chelsea in attesa di sviluppi dal mercato. Quasi impossibile che la Roma lo acquisti a titolo definitivo, intanto Big Rom ha salutato con un gol e chiuso una corsa al sesto posto che si stava clamorosamente complicando. De Rossi, come vedremo tra poco, è già proiettato sulla prossima stagione, ma i giallorossi possono ancora sperare nella Champions, anche se solo ed esclusivamente per l’Atalanta.

De Rossi: “Ora al lavoro per costruire una Roma da top 4”

“Questi ragazzi hanno un cuore gigante, abbiamo trovato il gol del campione dopo essere andati sotto in dieci – ha esultato De Rossi -. Provare a trattenere Lukaku? Io farò di tutto per rendere questa squadra migliore, come fanno tutti gli allenatori. Naturalmente ci sono paletti da rispettare, non ne abbiamo ancora parlato nel dettaglio, ma faremo in modo di rendere la Roma una squadra da piazzamenti di alto livello. Io penso che, come valori, dobbiamo arrivare tra le prime quattro, anche se non è mai facile né dovuto. Profili? Ho mille nomi in mente, ma in queste ultime settimane ho avuto parecchio da fare… Sicuramente un po’ di scouting l’ho fatto, però ora arriverà un ds con cui confrontarmi. Io ho chiare in testa le caratteristiche che ci mancano e che andranno inserite, questa è una rosa forte, però per esempio ha pochi giocatori che dribblano e pochi giocatori di gamba sugli esterni. Molto dipenderà anche da chi rimarrà e chi uscirà…”.

Bologna – Juventus (ore 20.45, Dazn)

A completare la 37esima giornata, oltre a Salernitana-Verona (ore 18.30, Dazn), ci sarà la sfida del Dall’Ara tra Bologna e Juventus. Fino a pochi giorni fa l’avremmo presentata come il confronto tra il vecchio (Allegri) e il nuovo (Thiago Motta) allenatore bianconero, ora però, alla luce di quanto accaduto nei giorni scorsi, è tutto cambiato. I riflettori, infatti, saranno puntati quasi solo sul tecnico rossoblu, destinato a sedersi laddove c’è Montero, scelto dal club come traghettatore fino a fine stagione.

L’italo-brasiliano, interrogato in conferenza stampa, ha preferito rimandare ogni discorso al termine del campionato, ma ormai non ci sono più dubbi: sarà lui a guidare il nuovo corso targato Giuntoli, con un biennale da 3,5 milioni con opzione per il terzo anno. La gara odierna non sposterà nulla, tanto più che sia Bologna che Juventus sono ormai matematicamente qualificate alla prossima Champions League, ma è chiaro che entrambe vorranno fare bella figura, se non altro per difendere un terzo posto non solo simbolico. I rossoblu hanno avuto tutta la settimana per preparare la partita, mentre i bianconeri, oltre alle fatiche di Coppa Italia, hanno dovuto fare i conti col ribaltone interno: messa così sembrerebbero favoriti i primi, ma i secondi, si sa, non vanno mai sottovalutati, specialmente quando sembrano essere con le spalle al muro.

Bologna – Juventus, le probabili formazioni

Bologna (4-1-4-1): Skorupski; Posch, Lucumì, Calafiori, Kristiansen; Freuler; Orsolini, Urbanski, Aebischer, Saelemaekers; Odgaard

Allenatore: Thiago Motta

Squalificati: nessuno

Indisponibili: Ferguson, Soumaoro, Zirkzee

Juventus (3-5-2): Szczesny; Gatti, Bremer, Danilo; Cambiaso, McKennie, Locatelli, Rabiot, Kostic; Vlahovic, Chiesa

Allenatore: Montero

Squalificati: Pogba

Indisponibili: De Sciglio

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