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Milan, inatteso addio di Gattuso che se ne va dopo Nesta, Seedorf e Inzaghi

Poco più di un’ora per cancellare una storia d’amore di 13 anni. Tanto infatti è durato l’incontro in via Turati tra Adriano Galliani e Gennaro Gattuso, al termine del quale il centrocampista calabrese ha annunciato il suo addio al Milan: “Galliani mi ha lasciato con il CD di Fausto Leali, con la canzone mi manchi. – ha dichiarato Rino ai giornalisti – Domani (oggi per chi legge, n.d.r.) faremo una conferenza stampa a Milanello. Starò un anno fuori, è stato un arrivederci e lanno prossimo vedremo, al momento non ho nulla in ballo. E arrivata l’ora di dare spazio agli altri”.

Dopo Nesta, Seedorf e Inzaghi (del quale parleremo tra poco) il Milan perde così un altro pezzo della sua storia. Un ulteriore colpo al cuore per il tifo rossonero, anche perché abbastanza inatteso. Se per gli altri “senatori” di Milanello le chance di conferma erano poche, il rinnovo di Rino sembrava invece una semplice formalità; doveva solo accettare un ruolo di “uomo spogliatoio”, fatto di tanto carisma e poche (per non dire pochissime) presenze in campo. Ma Gattuso (34 anni compiuti a gennaio) si sente ancora un giocatore vero e non ha potuto dire sì ad una simile proposta, che avrebbe rischiato di macchiare la sua carriera rossonera. Una vita calcisticamente parlando, arricchita da 10 trofei (2 Champions League, 2 Scudetti, 1 Mondiale per Club, 2 Supercoppe Europee, 1 Coppa Italia, 2 Supercoppe Italiane) tutti vinti da protagonista assoluto, ai quali va aggiunto il Mondiale di Germania conquistato con la Nazionale.

Se ne va a testa alta Rino Gattuso, proprio come il compagno di mille battaglie Pippo Inzaghi, che ieri ha ufficializzato l’addio ai microfoni di Milan Channel: “Domenica sarà una giornata speciale, sarà difficile salutare tutti. Ho giocato per il presidente Berlusconi e Galliani che mi hanno voluto a tutti i costi. Dal primo giorno all’hotel Gallia ho sentito l’amore dei tifosi. Non ci sono momenti o partite che si dimenticano, ma quella di domenica di sicuro non me la scorderò“.

Nel frattempo, in attesa di salutare altri giocatori (il prossimo sarà Van Bommel, che andrà a chiudere la carriera nel suo Psv), il Milan ha rinnovato il contratto a Mario Yepes fino al 30 giugno 2013. Il difensore colombiano (36 anni compiuti a gennaio) non è esattamente una giovane promessa. Il suo rinnovo, pur essendo gradito ai tifosi rossoneri, alimenta ulteriori dubbi sulle decisioni di società e (soprattutto) allenatore: che le scelte siano dettate più dall’ingombranza di certi personaggi che dalla loro carta d’identità?

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