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Milan e Juve cadono, per l’Inter occasione sorpasso

SSC Napoli

Il Milan crolla, la Juve pure. L’incredibile sabato di campionato sorride solo al Napoli, rilanciato dall’1-0 firmato Insigne e all’Inter, che questa sera, in caso di vittoria sulla Lazio, si prenderebbe il primo posto, per giunta guadagnando 3 punti su entrambe le rivali. Le prime pagine sulla sconfitta della Signora erano già pronte, poi però il Diavolo è riuscito a fare ancora peggio, guadagnandosi di diritto il poco edificante titolo a nove colonne: perdere contro il Napoli, seppur in crisi, ci può stare, farsi umiliare dallo Spezia decisamente no. Già, perché il 2-0 maturato al Picco sta perfino stretto ai liguri, autori di una partita spettacolare sotto tutti i punti di vista.

Tattico, perché Italiano ha imbrigliato i rossoneri con un pressing asfissiante a 360°, fisico, visto che lo Spezia non ha perso né un contrasto né una seconda palla, tecnico, alla luce di un Milan incapace di creare anche solo un’occasione da rete. Insomma, se il risultato non è stato ancora più rotondo è solo grazie a Donnarumma, autore di una super parata già dopo pochi minuti e della traversa, che ha fermato il 3-0 nel finale. Poco importa, perché la sconfitta resta e rischia di fare molto male: se questa sera l’Inter dovesse vincere, infatti, si materializzerebbe il sorpasso in classifica, il tutto a una settimana dal derby, che rischia di ribaltare totalmente le gerarchie.

“Questo ko è totalmente meritato, è stata una serata in cui non ha funzionato niente e non siamo riusciti a esprimerci – ha ammesso Pioli senza giri di parole -. Ora però dobbiamo reagire e sicuramente lo faremo, ci aspettano partite contro avversari forti, ma siamo forti anche noi”. Il tecnico rossonero, giustamente, non si lascia prendere dallo sconforto, ma il campanello d’allarme deve risuonare forte e chiaro. Da gennaio il Milan ha già perso quattro partite, mostrando alcune vulnerabilità mai emerse nella prima parte di stagione, inoltre i nuovi acquisti, eccezion fatta per Tomori, non stanno dando quello che ci si aspettava. Ieri però non si può imputare la sconfitta a un singolo, semplicemente perché non ha funzionato davvero nulla.

Sin dai primi minuti lo Spezia ha mostrato una marcia in più, per poi ingranare la quinta a inizio ripresa, con l’uno-due firmato da Maggiore (56’) e Bastoni (67’), senza che i rossoneri riuscissero a opporre resistenza. Pioli ha provato a invertire la rotta con qualche cambio, ma la musica non è cambiata, consegnando agli almanacchi lo storico successo spezzino e all’Inter una ghiotta occasione per il sorpasso. I punti sulla Juve però resteranno 7, perché i bianconeri hanno interrotto la loro rincorsa proprio nel sabato che poteva rilanciarli in classifica. Sconfitta pesante dunque, sul campo di un Napoli che pareva allo sbando e che invece ha mostrato grande voglia di lottare, conquistando i 3 punti al termine di una partita sofferta e tirata.

Emblematica l’immagine finale con tutti i giocatori azzurri ad abbracciare Gattuso, uscito vincente dal duello fratricida con Pirlo, costretto invece a fare i conti con un ko molto pesante. “È stato un Napoli in grandissima difficoltà, con tante assenze, ma che ha fatto la partita che doveva – le parole del tecnico azzurro -. Abbiamo sofferto tanto, con grande spirito di squadra. La Juve sicuramente meritava qualcosa in più, ma i ragazzi hanno saputo soffrire. È una grande vittoria, ci voleva  per il morale, ora speriamo di recuperare tutti gli infortunati”. “Non abbiamo mai subito un tiro in porta e abbiamo perso per un episodio dubbio – ha replicato l’allenatore bianconero -. La squadra ha fatto una buona partita e creato tanto, peccato non aver segnato. Queste sconfitte si fanno sentire, la vetta resta lontana ma il campionato è lungo, l’importante è fare buone prestazioni. Ora pensiamo alla Champions…”.

Intendiamoci, perdere al Maradona ci può anche stare, il problema è che la Juve, nel girone d’andata, di punti ne ha lasciati per strada tanti, col risultato che oggi la classifica è molto al di sotto delle aspettative. Pirlo ieri è stato tradito dai suoi uomini più rappresentativi, ovvero Ronaldo e Chiellini. Il primo, al di là di una prestazione senza squilli, ha fallito un’occasione abbastanza comoda a inizio ripresa, il secondo invece ha procurato il rigore che ha deciso la partita colpendo Rrahmani con una manata. Sul dischetto è andato Insigne, sfidando la sua personalissima maledizione bianconera: erano tre i rigori falliti in carriera contro la Juve, ma questa volta non ha sbagliato, raggiungendo quota 100 con la maglia azzurra, ma soprattutto regalando ai suoi un successo importantissimo (31’).

Ora il Napoli è quarto in classifica, assieme alle due romane: incredibile, considerando il caos attorno al suo allenatore, eppure è così. Perché questo campionato, d’altronde, non segue un copione logico, ma vive di alti e bassi che si ripetono, a squadre alternate, più o meno ogni settimana.

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