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Milan, debutto flop: 0-1 con la Samp a San Siro e Allegri invoca Kakà

I timori della vigilia si rivelano fondati. All’esordio stagionale sul prato di San Siro il Milan crolla e, pur facendo i complimenti alla Sampdoria, le colpe sono solo sue. Vedere Galliani allontanarsi dalla tribuna d’onore al 78’ fotografa alla perfezione il pomeriggio milanista, fin troppo brutto per essere vero.

Consapevole dello scarso tasso tecnico della squadra, Allegri ha deciso di affrontare la Samp con un centrocampo muscolare (a parte il “regista” Montolivo) e due punte larghe e veloci come Robinho ed El Shaarawy, con Pazzini in panchina. Il piano consisteva nel rubare palla a metà campo e lanciare avanti, per sfruttare le doti nell’uno contro uno degli attaccanti rossoneri. Peccato che Nocerino e Flamini non riescano quasi mai a svolgere il proprio compito, che Montolivo si mostri timido e spaesato, che El Shaarawy si muova poco e male. Il gioco è stato lento e prevedibile e la Sampdoria (schierata da Ferrara con un 4-5-1 d’altri tempi) ha piano piano preso coraggio, anche perché la difesa del Milan ha confermato tutti i suoi limiti. E così, dopo oltre un’ora di noia, è arrivato il gol di Costa e il cielo sopra San Siro ha cominciato a rabbuiarsi davvero. La reazione è stata un misto di nervi e cuore, ma come capita nelle annate no (e questa, pur essendo solo all’inizio, ha tutta l’aria di esserlo) ci si è messa pure la sfortuna. Dopo i pali di Yepes e Boateng e il salvataggio sulla linea di Gastaldello (tiro di Flamini a botta sicura), la vittoria della Samp appare un po’ esagerata, i giudizi negativi sul Milan no. “Nel finale siamo stati sfortunati, comunque non ho niente da rimproverare ai ragazzi. – ha dichiarato Allegri subito dopo il match. – In questo momento non serve fare le vittime, dobbiamo ripartire da quanto di buono fatto oggi. Intorno a questa squadra c’è un atteggiamento di diffidenza, ma crescerà piano piano solamente con la serenità”. Già, ma quanto tempo ancora durerà la pazienza dei tifosi? A leggere i messaggi della curva la dead line è fissata per il 31 agosto, giorno di chiusura del mercato. Il popolo rossonero si aspetta rinforzi (il plurale non è casuale), la sensazione è che arriverà (forse) solo Kakà. “Il Real vuole cederlo a titolo definitivo, noi lo vogliamo solo in prestito. – ha detto Galliani. – Se cambiano idea mi fiondo a Madrid per trattare, altrimenti non si può fare nulla”. La parola passa al mercato, ancora per qualche giorno. Poi sarà il campo a giudicare l’operato della società, ed è inutile dire che le premesse sono tutt’altro che buone.

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