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Mercato auto Europa maggio 2025: boom elettriche, Stellantis in difficoltà mentre Tesla crolla

Mercato dell'auto sotto il tiro dei dazi Usa

A maggio il mercato dell’auto in Europa dà un timido segnale di risveglio. Le immatricolazioni nell’area Ue27 + EFTA + Regno Unito sono salite dell’1,9% rispetto allo stesso mese del 2024, raggiungendo 1.113.194 unità. È una boccata d’ossigeno dopo mesi di apatia, trainata soprattutto dalla crescita delle vetture ibride ed elettriche.

Ma dietro il rimbalzo mensile si nasconde una realtà più opaca. Nei primi cinque mesi del 2025, le immatricolazioni sono aumentate appena dello 0,1%, segnalando una sostanziale stagnazione. Il mercato continua infatti a muoversi ben al di sotto dei livelli pre-pandemia, con volumi inferiori del 19,7% rispetto al 2019, ultimo anno prima della crisi innescata dal Covid.

Crescono le ibride e le elettriche, calano benzina e diesel

La crescita di maggio è stata trainata soprattutto dai modelli elettrificati. Le auto ibride plug-in (Phev) sono aumentate del 46,1% su base annua, toccando quota 108.147 unità, mentre le elettriche pure (Bev) sono salite del 27,2% con 193.493 immatricolazioni. La quota complessiva di mercato delle Bev ha raggiunto il 17,1% in Europa occidentale (15,4% nella sola Ue), in netta crescita rispetto al 13,4% dei primi cinque mesi del 2024.

Al contrario, continuano a calare le motorizzazioni tradizionali: le auto a benzina sono scese del 19,5% a maggio e quelle diesel del 27,6%, con una contrazione ancora più marcata in Paesi come Francia e Germania.

Stellantis in calo, pesa la debolezza del portafoglio termico

Il gruppo Stellantis (che comprende marchi come Peugeot, Jeep, Fiat, Citroën e Opel) ha chiuso il mese di maggio con 168.839 immatricolazioni in Europa, in calo del 3% rispetto al 2024. La quota di mercato è scesa al 15,2% dal 15,9% di un anno fa.

Nel cumulato da gennaio a maggio, le vendite sono diminuite dell’8,4%, portando la quota al 15,4% (dal 16,9% del 2024). I risultati negativi si concentrano soprattutto sui modelli a combustione interna, con il gruppo che fatica a rinnovare la propria offerta e a posizionarsi in modo competitivo nel segmento elettrico.

In controtendenza alcuni marchi del gruppo: Peugeot, Jeep e Alfa Romeo hanno mostrato segnali migliori rispetto alla media aziendale. Il nuovo ceo Antonio Filosa, in carica da lunedì 23 giugno, si trova ora di fronte a un’importante sfida di rilancio, in un mercato europeo che richiede rapidità nell’elettrificazione e capacità di adattamento ai nuovi concorrenti, soprattutto cinesi.

Tesla in caduta libera, -27,9%

Tesla continua a perdere terreno in Europa. Nel solo mese di maggio, le immatricolazioni sono scese del 27,9%, fermandosi a 13.863 unità, con la quota di mercato calata all’1,2% dall’1,8% del 2024. Ancora più pesante il bilancio nei primi cinque mesi del 2025: -37,1% a 75.196 vetture, e quota al 1,3% (era al 2,1%).

La situazione è ancora più critica nella sola Unione europea, dove a maggio le vendite sono crollate del 40,5% e nei cinque mesi del 45,2%, portando la quota sotto l’1,1%. Tesla è ora tallonata dai costruttori cinesi, Byd in primis, che hanno registrato una crescita importante e in alcuni mercati hanno già superato la casa californiana.

La crisi europea di Tesla si inserisce in un contesto in cui l’immagine pubblica del fondatore Elon Musk sembra influenzare negativamente la percezione del marchio, mentre il portafoglio prodotti appare meno competitivo rispetto a nuovi modelli più accessibili e incentivati dalle politiche industriali locali.

Volkswagen consolida, Renault e i cinesi avanzano

Volkswagen si conferma leader in Europa con 309.930 immatricolazioni a maggio (+3,4%), portando la quota al 27,8%. Bene anche Renault (+4,6%) grazie soprattutto alla performance del marchio Dacia. Bmw e Mercedes mantengono una traiettoria positiva, mentre Volvo arretra.

I costruttori cinesi continuano a espandere la propria presenza. Byd e Saic Motor stanno guadagnando rapidamente quote di mercato: quest’ultima ha immatricolato oltre 126.000 vetture nei primi cinque mesi del 2025 in Europa (+29,3%), portando la propria quota al 2,3%.

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Categories: Economia e Imprese