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Mediaset-Vivendi: Berlusconi cerca la pace

FIRSTonline

Fra Mediaset e Vivendi si torna a respirare aria di pace. Le due società hanno ripreso i colloqui per trovare un accordo e stavolta il primo passo è arrivato dalla famiglia Berlusconi. Su richiesta del Biscione, infatti, il Tribunale di Milano ha dato tempo ai due litiganti di trovare una conciliazione entro la prossima udienza, in programma per il 22 novembre.

L’obiettivo di Mediaset è portare avanti il progetto di Mfe, la holding europea dei contenuti con sede legale in Olanda che controllerà sia le tv di Cologno sia quelle spagnole. Vivendi, azionista di minoranza del Biscione con il 28,8%, si è finora opposta a questo progetto.

Per convincere i francesi, i Berlusconi avrebbero offerto di cambiare due articoli relativi alla futura governance di Mfe, rinunciando ad abbassare dal 30 al 25% la soglia per l’Opa obbligatoria e soprattutto cancellando il divieto di partecipare alle assemblee per i soggetti che sono in causa con la società.

In questo modo Vivendi tornerebbe a votare nelle assemblee di Mfe, in cui detiene il 9,98% dei diritti di voto direttamente e un altro 19,9% attraverso Simon, la fiduciaria in cui il gruppo francese, per volere dell’Antitrust, ha fatto confluire due terzi della sua partecipazione in Mediaset.

Insomma, sembra proprio che Vivendi sia riuscita nell’intento di costringere Mediaset a trattare. A questo punto, è verosimile che il negoziato possa essere esteso anche agli altri fronti aperti fra le due società: dalle cause contro la Daily Motion di Vivendi, alla pay tv Mediaset Premium (oggi venduta a Sky) che i francesi rifiutarono di acquistare nel luglio 2016, dando il via alle ostilità con Mediaset.

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