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Mediaset e Telecom Italia: l’alleanza non porta fortuna in Borsa

Chiusura in ribasso per le Borse europee al termine di una seduta segnata dal calo del petrolio, dall’attesa dei dati sull’occupazione Usa e da trimestrali dall’esito contrastato.

BORSE EUROPEE IN ROSSO, CON L’ECCEZIONE DI ATENE
I MEDIA AFFONDANO QALL STREET. MEDIASET -4,3%

Piazza Affari chiude a -0,42%, indice Ftse Mib a quota 23.811. In rosso anche Francoforte -0,44%. I Madrid -0,23%, ribassi inferiori per Parigi e Londra

Finalmente una chiusura positiva invece per la Borsa di Atene +3,6%, la prima da giugno: le banche, che nelle scorse sedute avevano zavorrato il listino arrivando a perdere il 64%, hanno rimbalzato con guadagni superiori fino al 30%. Alpha Bank ha guadagnato il 12%, National Bank il 27%, Attica bank il 26% e Piraeus Bank il 3%. 

A condizionare il finale della seduta sono state le notizie in arrivo da Wall Street sotto la pressione di alcuni dati societari deludenti. Arretra l’indice Dow Jones -0,54%, S&P 500 -0,59% e Nasdaq -1,54%.

Tonfo di Tesla (-9%) dopo l’annuncio che non riuscirà a centrare l’obiettivo di vendita nel trimestre.

Ma l’allarme suona soprattutto per i media, dopo le delusioni in arrivo dal cavo Ancora in ribasso Walt Disney (-3%) dopo la frana di mercoledì. Precipitano intanto gli altri editoriali. Oggi 21st Century Fox perde il 7,46% nonostante gli utili trimestrali abbiano superato le attese: Lachlan Murdoch, il co-presidente esecutivo, ha detto in conference call che i cambiamenti nel settore potrebbero essere pesanti n calo da gestire per alcuni gruppi. Nel giorno dei conti, Viacom cede quasi il 10%. 

A Milano Mediaset lascia sul terreno il 4,27%. Con il greggio ai minimi da marzo Eni perde lo 0,87%. In rosso anche Tenaris (-1,7%): scendono del 21% i ricavi a 4,12 miliardi di dollari. In forte contrazione anche il risultato operativo (-56%) ed i margini e l’utile netto. Il risultato finale è passato da 847,92 milioni a 326,27 milioni di dollari .

Male anche Telecom Italia (-1,69%), mentre è in corso il cda. Durante la seduta il titolo è salito anche del 2% dopo che Hutchison e Vimpelcom, azioniste di controllo – rispettivamente – di 3 Italia e Wind, hanno annunciato che le due società della telefonia mobile avvieranno una joint venture paritetica finalizzata all’integrazione nel giro di 12 mesi. 

Quasi invariata Unicredit (+0,08%) su cui sono piovuti i giudizi degli analisti. Citigroup hanno aumentato da 7,4 euro a 7,7 euro il target price . Sulla stessa lunghezza d’onda Morgan Stanley, che ha aumento da 6, ,75 euro a 7,1 euro il prezzo obiettivo. Gli analisti hanno confermato il giudizio “Overweight”. Indicazione simile da Equita sim, che ha aumentato il target da 6,7 euro a 6,9 euro per azione. 

Intonazione positiva per Monte Paschi (+1,06% a 1,81 euro) mentre era in corso il cda dell’istituto che ha registrato l’uscita di Alessandro Profumo. 

Giornata negativa invece per Mediobanca (-1,21%): Kepler Cheuvreux ha aumentato da 10 euro a 10,3 euro il target price su Mediobanca, ma ha peggiorato da “Buy” (acquistare) a “Hold” (mantenere) il giudizio. Al contrario Equita sim ha alzato da 10 euro a 11,3 euro il target price sulla banca, confermando l’indicazione di acquisto delle azioni. Sulla stessa lunghezza d’onda Banca Akros, che ha aumentato da 9,5 euro a 10,4 euro il prezzo obiettivo. 

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