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Marò, Tribunale del mare: “Stop a processo, decida L’Aia”. Ma Girone resta in India

“L’Italia e l’India devono sospendere ogni iniziativa giudiziaria in essere e non intraprenderne di nuove che possano aggravare la disputa”. Questo è il verdetto del Tribunale del Mare di Amburgo, chiamato a esprimersi sul caso dei due marò italiani Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, ritenuti responsabili dalla giustizia indiana dell’uccisione di due pescatori al largo delle coste dello Stato indiano del Kerala nel febbraio 2012. L’arbitrato internazionale era stato attivato su richiesta dell’Italia dopo il fallimento dei negoziati con l’India.

Il Tribunale speciale ha dunque demandato la decisione finale all’arbitrato internazionale dell’Aia, al quale spetta di “giudicare nel merito del caso”. Amburgo non ha considerato “appropriato prescrivere misure provvisorie poiché questo avrebbe toccato questioni legate appunto al merito del caso”. Intanto però sono state respinte le richieste italiane anche per quanto riguarda le misure temporanee: l’Italia aveva chiesto, in attesa della conclusione dell’iter giudiziario, il rientro in patria di Salvatore Girone, ora in India, e la permanenza in Italia di Massimiliano Latorre, attualmente in convalescenza a casa dopo il malore accusato in India. Roma inoltre aveva chiesto che l’India cessi di esercitare qualunque tipo di giurisdizione sul caso.

“L’Italia sperava diversamente. Avevamo chiesto altre cose, la sentenza non va nella direzione che avevamo richiesto”, ha affermato dal meeting CL di Rimini il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, commentando a caldo la sentenza sui marò. “Il governo non può fare altro che prenderne atto, poi si decideranno ulteriori passi da parte del presidente del Consiglio e dei ministri competenti”.

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Tags: IndiaItalia