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Macron galvanizza i mercati: occhio a euro, Borsa e bond

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Lo scenario peggiore è stato evitato: Emmanuel Macron, con il 23,7% dei voti, ha conquistato il diritto a partecipare al ballottaggio per la conquista dell’Eliseo, con buone probabilità di successo contro Marie Le Pen, ferma al 21,7%. Per Macron si sono espressi François Fillon (20,%) e Bemoit Hamon (5,8%). I sondaggi prevedono un successo del leader di En Marche con il 62% dei voti contro la leader del Front National.

I mercati possono tirare un primo sospiro di sollievo, in attesa dello sprint finale. L’affermazione di Macron scaccia il rischio di un collasso dell’euro e di una crisi irreversibile dell’Unione Europea. Al contrario, il candidato alla presidenza promette un forte impegno per il rilancio della Comunità a 28. Si profila, perciò, un voto a favore dell’euro, dei titoli del debito francese (e di riflesso, per i Btp). Il voto galvanizza i mercati azionari: stavolta non c’è stato l’effetto sorpresa.  

Non solo Parigi. Giovedì torna a riunirsi il direttorio della Bce. Mario Draghi, parlando a Washington, ha ribadito la necessità di proseguire nella politica accomodante sul fronte dei tassi. Si prevede perciò la conferma delle scelte della Banca centrale, che da aprile ha ridotto a 60 miliardi al mese gli acquisti di titoli sul mercato. Ma, come è emerso dal bollettino economico della Bce, cominciano a farsi sentire le distorsioni provocate dal QE: la scarsità di alcuni bond, soprattutto quelli tedeschi, sta provocando forti tensioni sui prestiti garantiti da titoli di Stato. Nessuna fretta di anticipare la fine del QE, prevista per la fine dell’anno, ma l’avvertimento ai mercati è chiaro: la riduzione degli acquisti è destinata a proseguire.

Giovedì si terrà anche il vertice della Bank of Japan dedicato alle scelte di politica monetaria. È prevista al termine la conferenza stampa del governatore Haruhiko Kuroda.

Sabato 29 la presidenza Trump compie cento giorni. Non è successo granché in questo lasso di tempo, almeno a rileggere le promesse elettorali. Il presidente, però, ha promesso un annuncio “storico” sul fisco in settimana. Difficile sapere di che si tratta, visto che anche il ministro del Tesoro Stephen Mnuchin si è detto all’oscuro. È certo invece che entro venerdì deve essere raggiunto un accordo tra Casa Bianca e Congresso sul bilancio, pena il blocco del finanziamento delle spese della pubblica amministrazione.

In questa cornice, secondo le previsioni, l’economia Usa è in piena frenata. In settimana i dati del primo trimestre dovrebbero segnalare un incremento dell’1,1% contro il precedente 2,1%.

Wall Street sarà concentrata sull’esame delle 194 trimestrali in uscita da oggi a venerdì. Tra queste, Mc Donald’s, Chipotle, Lockheed Martin, Amazon, Microsoft e Twitter. Intensa anche la settimana per le società europee. Son in programma i conti del Banco de Santander e del Crédit Suisse (mercoledì 26), Total (giovedì) e Ubs (venerdì).

“Il debito è stabilizzato, ma pesa il rischio politico”. Così il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha commentato il downgrade del rating Italia da parte di Fitch da ‘BBB+’ a ‘BBB’, con outlook “stabile”. Alla base della valutazione, ha spiegato l’agenzia internazionale in una nota, ci sono i rischi politici per il nostro Paese, la crescita debole e il ritardo nel consolidamento dei conti. 

Oggi si terrà l’asta di Ctz e Btpei, seguita mercoledì dal’emissione di Bot a sei mesi. L’offerta dei titoli a medio e lungo termine di fine mese (compreso il nuovo decennale) è prevista per giovedì 27.

Oggi sarà giornata di stacco cedole per sette big di Piazza Affari: l’operazione comporterà un calo tecnico dello 0,49% in apertura sull’indice Ftse Mib. Tratteranno in Borsa ex dividendo infatti Eni, che staccherà il saldo del dividendo sull’esercizio 2016 per 0,40 euro per azione, Ferrari (0,635 euro), Banca Mediolanum (0,24 euro), Cnh Industrial (0,11 euro), Prysmian (0,43euro), Recordati (0,35 euro) e Finecobank (0,28euro) che nei giorni successivi distribuiranno agli azionisti le cedole relative all’esercizio passato. Fuori dal Ftse Mib staccheranno il dividendo tra le altre Piaggio (0,055 euro), De’ Longhi (0,80euro) e Autostrade Meridionali (0,60 euro).

Settimana ricca di trimestrali per anche per Piazza Affari: si comincia oggi con Fiat Chrysler e Tenaris; giovedì sarà la volta di Cnh Industrial e Stm. Si terranno giovedì 28 le assemblee di Generali, Intesa San Paolo e Poste Italiane. Venerdì toccherà a Saipem.

Riflettori accesi su Atlantia. L’ad Giovanni Castellucci ha detto che la fuga di notizie sulla possibile operazione con Abertis ha comportato un’accelerazione del processo e che l’acquisizione di Abertis potrà esserci solo su base amichevole e senza mettere a rischio l’attuale capacità del gruppo di remunerare gli azionisti con un dividendo promesso in crescita. Fitch ha tagliato il rating del nuovo programma di emissioni a medio lungo termine (Emtn) da 3 miliardi di Atlantia portandolo a ‘BBB+’ da ‘A-‘, con outlook stabile.
(aggiornato alle 9,30 di lunedì 24 aprile)

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