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Lusso, il disgelo sui dazi tra Usa e Cina stimolerà anche i consumi. Benefici per quali titoli?

Pixabay

La notizia del disgelo commerciale tra Usa e Cina porterà distensione anche tra i consumatori cinesi che potranno tornare ad acquistare più serenamente e a beneficiarne potrebbe essere il settore della moda e del lusso, come stanno indicando le azioni quotate in borsa in Europa: da Kering a Ferragamo e Lvmh, tutti i titoli da ieri sono in rialzo, in alcuni casi a due cifre.

Il settore del lusso e della moda, è dai tempi della pandemia che soffre il venir meno degli acquirenti cinesi. La guerra commerciale tra Usa e Cina aveva ulterimente frenato gli acquisti e innescato forti preoccupazioni per la domanda interna, tanto che il governo cinese aveva provato in più riprese a fornire sostegno ai consumatori privati. Ma a dare una mano ai consumatori è stato ieri l’esito dei negoziati di Ginevra, che hanno portato a una sospensione di 90 giorni di parte delle tariffe doganali dei due Paesi. Subito i titoli del settore hanno reagito con un rialzo che è continuato anche oggi.

Il rialzo maggiore si vede sui francesi

In Borsa, i più tonici sono i francesi. A Parigi le quotazioni di Kering, la casa madre di Gucci, che ieri hanno superato il +10%, continuano stamane con un altro +3% a 192,88 euro. Lvmh, che controlla Louis Vuitton e Dior, ieri ha guadagno oltre il +7% e stamane aggiunge un altro +1,5%, mentre Hermès guadagna stamane un altro 1% da aggiungersi al +4,5% di ieri.

A Piazza Affari il migliore è Salvatore Ferragamo che dopo il +7% di ieri aggiunge stamane un altro +1%, seguito da Moncler (ieri +5% e stamane +0,90%) e da Brunello Cucinelli (ieri +4%, stamane +2%). A Londra il titolo Burberry quota guadagna stamane oltre il 3% dopo il +5,6% di ieri, mentre a Zurigo il titolo Richemont aggiunge un +1,5% stamane al guadagno di ieri del 6,8%. .

“Il disgelo commerciale tra Usa e Cina ha creato una maggiore distensione sui mercati aumentano la propensione al rischio in generale. Il settore lusso ne beneficia indirettamente sulla scia di una maggior propensione di consumo” dice un analista del settore.

Proprio per ravvivare la scarsa fiducia dei consumatori e le pressioni deflazionistiche nella seconda economia mondiale dopo l’annuncio dei dazi Usa il governo cinese a marzo aveva annunciato un piano per rilanciare la domanda interna, anche aumentando il potere d’acquisto e riducendo gli oneri finanziari. L’escalation della guerra commerciale partita a febbraio aveva congelato qualsiasi propensione di spesa, mentre ora le cose potrebbero cambiare, dicono gli analisti.

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