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L’ultima mossa firmata Bernanke: nuova mini stretta agli acquisti mensili. Occhio agli emergenti

Altra stretta sugli acquisti di bond da parte della Federal Reserve. Nella sua ultima riunione del Fomc prima di lasciare la  guida a Janet Yellen (dal primo febbraio), Bernanke ha ridotto di altri dieci miliardi lo stimolo mensile, portando l’entità del quantitative easing a 65 miliardi da 75 e dagli iniziali 85. Fermi i tassi di interesse, che si attestano tra lo 0 e lo 0,25%.
La Fed ha rilevato che il tasso di disoccupazione è sceso ma la disoccupazione resta elevata ma che comunque  l’economia americana si è ripresa negli ultimi trimestri. In ogni caso ha ribadito che i tassi di interesse resteranno bassi fino a che il tasso di disoccupazione non scenderà decisamente sotto il 6,5%. Allo stesso tempo ha messo in guardia sui possibili rischi derivanti da un tasso di inflazione sotto il 2%.

Confermate le attese degli analisti che si aspettano una prosecuzione del tapering nell’ordine di 10 mld al mese fino all’estinzione totale dello stimolo. Dopo la decisione della Fed Wall Street procede in negativo. Il Dow Jones perde lo 0,95% a 15. 777,32 punti, il Nasdaq cede lo 0,86% a 4.061,33 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno lo 0,70% a 1.779,91 punti. La prosecuzione del tapering non lascia respiro ai Paesi emergenti che in questi ultimi giorni sono stati protagonisti di forti scossoni valutari e di mercato richiedendo l’intervento delle Banche centrali per stabilizzare l’economia (in India, Turchia e Sud Africa, per esempio). Oggi il rublo ha toccato il nuovo minimo storico, che oggi ha superato per la prima volta quota 48 per un euro e toccato 35,3 per un dollaro.

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