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Londra: 14 arresti, Isis rivendica

Nella mattinata di lunedì gli agenti di Scotland Yard hanno fatto irruzione in due abitazioni nei quartieri di Newham e Barking, nella zona est di Londra, fermando due persone. Altri dodici arresti erano stati già effettuati nella giornata di domenica. 

La polizia fa sapere di conoscere l’identità dei tre killer – rimasti uccisi poco dopo gli attentati – ma di non volerla rendere nota per evitare intralci alle indagini. 

Nuove polemiche sui servizi di sicurezza inglesi, dopo l’ennesimo attentato terroristico rivendicato dall’Isis. Uno dei tre killer infatti sarebbe apparso in un documentario sullo stato islamico andato in onda in diretta nazionale su Channel 4. A riportarlo è il Daily Mail, che ha anche pubblicato la foto dell’uomo. 

Sembra inoltre che la polizia fosse stata avvisata dai vicini di casa della pericolosità dell’uomo islamico.

A due giorni dall’attacco intanto iniziano ad essere identificati i corpi delle vittime. La prima è una 31enne canadese. Il bilancio finale è di 48 feriti, di cui almeno 21 sono in condizioni critiche. 

Arrivano anche le prime dichiarazioni dal mondo. Il presidente americano Donald Trump ha definito l’assalto al London Bridge “un orribile attacco terroristico”, promettendo di “proteggere gli Stati Uniti e i loro alleati da un nemico vile che ha dichiarato guerra contro delle vite innocenti”. 

Nel frattempo la questione si sposta sul piano politico: il leader laburista Jeremy Corbyn invoca apertamente le dimissioni della Premier Theresa May ancor prima delle elezioni di giovedì 8. May – ha tuonato Corbyn – dovrebbe “dimettersi per aver presieduto ai tagli” imposti alle forze di polizia mentre era ministro dell’Interno”. E’ un’opinione – ha continuano- condivisa da “persone molto responsabili” che sono “molto preoccupate”. Anche esperti sulla sicurezza concordano nel criticare la riduzione di 20 mila agenti in nome dell’austerità portata avanti dai governi conservatori per contenere la spesa pubblica. In particolare la polemica si è concentrata sullo scarso numero di agenti armati nelle strade rispetto alle necessità in un momento di crescente emergenza dopo la serie di attacchi che hanno colpito il Regno Unito. 

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