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Lo spread scende a quota 313 e la Borsa continua a correre: è l’effetto della schiarita sulla Spagna

La Commissione europea ha ribadito che dalle riunioni del vertice Ue domani e venerdì a Bruxelles “non ci si attendono decisioni che riguardino la situazione finanziaria ed economica di Grecia e Spagna“. In attesa degli esiti del vertice, Borsa e spread hanno comunque reagito positivamente alle schiarite sul fronte spagnolo, con la decisione di Moody’s di risparmiare a Madrid il taglio del rating lasciandola nel club degli investment grade e l’intensificarsi delle voci secondo cui la Germania sarebbe disponibile a dare l’ok a una linea di credito per la Spagna, che il Paese non avrebbe intenzione di usare, in modo che non scattino le pesanti norme di austerity legate a un vero e proprio piano di salvataggio ma che possa attivarsi invece il meccanismo Omt di Draghi.

Lo spread Btp-bund scende a quota 313 punti dai 329 dell’apertura con rendimento in calo al 4,76%. Lo spread Bono-bund scende a 382 punti dall’apertura sopra quota 400.
Milano sale dell’1,56% sopra quota 16.233 punti, Francoforte +0,25%, Parigi +0,76% e Londra +0,69%.
Al terzo giorno di offerta il Btp Italia ha raggiunto richieste per il record di 10,17 miliardi di euro (solo oggi 5,1 miliardi). La sottoscrizione si chiude domani. 

Anche la Grecia, secondo quanto ha detto il primo ministro Georgios Samaras, pare essere vicina a un accordo con i prestatori internazionali che sbloccherebbe gli aiuti al Paese sulla soglia della bancarotta. “Sono fiducioso che stiamo facendo tutto il necessario per arrivare (a un accordo) e per arrivare presto, in modo da avviare una ripresa”, ha detto Samaras. La situazione è drammatica: oggi il ministro delle Finanze Yannis Stournaras, intervenendo in Parlamento, ha detto che senza gli aiuti dei creditori internazionali il Paese rischia di morire per “asfissia”.

A Wall Street gli indici aprono in ribasso appesantiti dalle deludenti trimestrali di Intele d Ibm. Grazie anche ai brillanti dati sull’attività edilizia Usa balzata a sorpresa a settembre ai massimi degli ultimi quattro anni (+15% i nuovi cantieri), alla chiusura dell’Europa il Dow Jones e il Nasdaq viaggiavano contrastati a ridosso della parità.L’euor sul dollaro sale a quota 1,3131.

A Piazza Affari è stata una giornata di rialzi diffusi su tutto il listino. Brilla in particolare A2A sulle voci di un piano industriale taglia-debito: +7,63%, miglior titolo del listino. Bene anche le banche con Mediobanca che svetta sul Ftse Mib a +5,38% ed Mps a +4,71%. Oggi il rapporto mensile dell’Abi ha evidenziato che il fardello delle sofferenze al valore di realizzo delle banche è salito a 65,7 miliardi, il 20,7% in piu’ rispetto all’agosto 2011, mentre gli impieghi a famiglie e imprese sono al minimo storico. “Non c’e’ domanda di credito per gli investimenti” ha rilevato il chief economist Abi, Gianfranco Torriero, “ma solo per ristrutturazioni”.

Bene anche Fiat +3,63% grazie ai positivi giudizi di alcuni analisti grazie sui mercati di Brasile e Usa in vista dei risultati del terzo trimestre. Stm sale del +3,61%.

Tonfo di Impregilo -4,09% peggior indice del paniere con sospensione al ribasso. Secondo gli analisti di Banca Akros (rating ridotto sul titolo a hold da accumulate) il prezzo della cessione del 23% di Ecorodovias e’ risultato deludente. A seguito della vendita l’ad Salini ha parlato di un possibile dividendo straordinario. In fondo al Ftse Mib anche Azimut – 0,57%, Terna -0,41%.

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