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L’Inter vola e blinda il primato, la Lazio risorge e sorride

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L’Inter scappa via. La vittoria di Salerno, rotonda e convincente oltre ogni più rosea aspettativa, blinda il primo posto dei nerazzurri, sicuri di mantenerlo almeno fino a mercoledì prossimo, quando affronteranno il Torino nell’ultimo turno del girone d’andata. In palio ci sarà il titolo di campioni d’inverno, sempre che Napoli e Roma, tra oggi e domani, non fermino Milan e Atalanta: in quel caso, infatti, la squadra di Inzaghi sarebbe già sicura di andare al giro di boa al comando, addirittura con un turno d’anticipo.

Tutto ciò è figlio di una rimonta nata il 7 novembre scorso, quando l’Inter si giocò il derby con 7 punti di distacco, con la possibilità di andare a meno 10: quel pareggio, invece, segnò l’inizio della svolta, certificata poi con 6 vittorie di fila, addirittura 5 senza subire gol. Numeri da paura, proprio come le 103 reti segnate nell’anno solare 2021, a cui peraltro manca ancora la partita contro il Torino: record assoluto, visto che il precedente, risalente al 1950 (99), è stato polverizzato ieri sera, in un match dominato dall’inizio alla fine. Non era certo la Salernitana, distrutta dai problemi societari (ma sostenuta da un pubblico ammirevole) e reduce da 3 ko di fila, a poter fermare un simile cammino, salvo colpi di scena che però non si sono verificati.

La sfida dell’Arechi si è infatti svolta su un binario unico, con l’Inter in vantaggio dopo appena 11’ con Perisic e più volte vicina allo 0-2, fino al gol di Dumfries (33’) che, di fatto, ha chiuso ogni discorso. I granata, pur facendo vedere qualche buona trama con Ribery, non solo non avevano nessun mezzo per controbattere, ma non potevano nemmeno resistere all’inevitabile goleada della ripresa, firmata da Sanchez (52’), Lautaro (77’) e Gagliardini (87’), per un pokerissimo finale che manda in orbita Inzaghi, sempre più solo al comando del campionato.

“La cosa più bella è stato l’atteggiamento dei ragazzi, in queste partite si ha tutto da perdere ma noi abbiamo avuto un ottimo approccio, muovendo bene la palla e facendo ciò che dovevamo fare con concentrazione e determinazione – ha esultato il tecnico in sala stampa -. Fin da subito ho avuto un ottimo feeling con la squadra, giocavamo così anche nelle prime partite, con tante occasioni create. Certo, abbiamo perso qualche punto complice anche la Champions, ma in classifica eravamo attardati solo perché due squadre le avevano vinte tutte. Ora siamo in testa, ma il percorso è lungo e complicato, le nostre avversarie sono forti e preparate”.

Il messaggio però è forte e chiaro, specialmente in turno in cui le altre 3 contendenti sono impegnate in scontri diretti che, giocoforza, finiranno per fargli un favore, rinsaldando ulteriormente la sua leadership in Serie A. Lo stesso, pur con le dovute proporzioni, si può dire della Lazio, che battendo il Genoa si è garantita il diritto a un weekend di sorrisi, con la consapevolezza che qualcuno tra Atalanta e Roma perderà un po’ di terreno.

Il 3-1 dell’Olimpico ridà un minimo di serenità a un gruppo sempre sulle montagne russe, incapace sin qui di correre con continuità, ma bravo a reagire ogni qualvolta sembra essere sul orlo del baratro. Ieri la vittoria era praticamente obbligata visto che i rossoblu di Shevchenko, nonostante il recupero di Destro e Criscito, si presentavano da penultimi in classifica, con tre sconfitte consecutive sul groppone. Che sono diventate quattro già nel primo tempo, quando Pedro ha trasformato in gol un pallone recuperato alla grande da Felipe Anderson, per il gol dell’1-0 biancoceleste (36’). Nella ripresa il Genoa ha provato ad alzare il baricentro, ma senza impensierire Strakosha, fino a quando Acerbi, sugli sviluppi di un corner, non ha siglato il raddoppio con un bel colpo di testa (75’). Poco dopo Zaccagni ha firmato il tris (81’), trasformando così il gol di Melegoni (86’) in un semplice punto della bandiera, inutile ai fini del risultato.

La Lazio ottiene dunque una vittoria doppiamente importante: per la classifica, visto che i punti diventano 28 come quelli di Roma e Juventus e per la convinzione generale, alla luce dell’assenza del bomber Immobile. “Abbiamo fatto una buona partita, comandandola dall’inizio alla fine concedendo niente agli avversari – il commento soddisfatto di Sarri -. Dispiace solo per il gol preso nel finale, non ci stava, ma resta comunque la bella prestazione. Penso che era tantissimo tempo che la Lazio non vinceva senza Immobile…”. Inter e Lazio, dunque, hanno cominciato la 18esima giornata come meglio non avrebbero potuto, regalandosi il lusso di potersi guardare le gare degli altri senza paure, anzi con la speranza di poter addirittura migliorare le rispettive classifiche.

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