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L’Inter a Torino e il Napoli al Maradona con il Genoa accendono la corsa allo scudetto. La Lazio beffa la Juve al 97°: 1 a 1

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E ora sotto con lo scudetto. Archiviato il sabato di Champions (Lazio-Juventus 1-1) e salvezza (Empoli-Parma 2-1 e Como-Cagliari 3-1), è tempo di rituffarsi nella lotta al titolo, in primo piano con Torino-Inter (ore 18) e Napoli-Genoa (20.45). Il fulcro, ovviamente, è il match del Maradona, visto che la capolista ha ormai il destino nelle proprie mani, ma è chiaro che anche i nerazzurri andranno seguiti con attenzione, tanto più che la matematica tiene ancora tutto aperto. Ieri invece, come dicevamo, è stata la giornata degli altri obiettivi, a cominciare dallo “spareggio” tra Lazio e Juve.

Lazio – Juventus 1-1: Vecino risponde a Kolo Muani, ora la Roma può approfittarne

La Juventus ha accarezzato il sogno Champions fino al 96’, ma alla fine è bastata una zampata di Vecino per risvegliarla di colpo e lasciare tutto com’era: Baroni e Tudor ancora a pari punti, con la Roma pronta ad approfittarne. I giallorossi, infatti, con una vittoria a Bergamo effettuerebbero il doppio sorpasso, issandosi da soli ai piedi del podio e raggiungendo un traguardo che, fino a poche settimane fa, sembrava pura utopia.

Con ancora 180 minuti da giocare (Juve contro Udinese e Venezia, Lazio attesa da Inter e Lecce), la corsa Champions è rimasta apertissima e più elettrizzante che mai. Baroni ha recuperato Marusic e Lazzari, ma ha dovuto fare a meno di Tavares. Dele-Bashiru ha vinto il ballottaggio con Dia nel terzetto alle spalle di Castellanos. Dall’altra parte, Tudor ha riabbracciato Vlahovic e Gatti, ma li ha tenuti in panchina. Prima da titolare per Alberto Costa e quarta di fila per Kolo Muani. Dopo un primo tempo bloccato e scarno di emozioni, la ripresa si è aperta subito con l’episodio che ha stappato il match. Al primo affondo, infatti, McKennie ha pennellato un cross perfetto per la testa di Kolo Muani, che ha anticipato Romagnoli e infilato Mandas (51’). Baroni ha risposto con Dia e Pedro al posto di Dele-Bashiru e Isaksen, ma la Juve si è complicata la vita da sola: al 60’, Kalulu ha rifilato un colpo alla schiena a Castellanos. Massa ha lasciato correre, ma il Var ha richiamato l’attenzione e il francese è stato espulso. Stagione finita per lui, visto il sicuro stop di due giornate per condotta violenta.

In inferiorità numerica, la Juve ha stretto i denti, tenendo botta fino al finale incandescente. All’87’ Savona ha commesso una leggerezza colossale, rinviando addosso a Pedro. Di Gregorio ha travolto Castellanos e Massa ha assegnato il rigore, ma il Var ha salvato la Juve, segnalando un fuorigioco dell’argentino nel rimpallo. Sette minuti di recupero, tensione alle stelle. Al 93’ Dia ha fatto tremare il palo. Nervi a fior di pelle, cartellini gialli a pioggia. Poi, il colpo di scena: al 96’ Di Gregorio ha compiuto un miracolo sul colpo di testa di Castellanos, ma sulla respinta Vecino ha avuto la zampata decisiva. L’Olimpico è esploso, la Juve ha urlato la sua rabbia. La possibilità di indirizzare la corsa Champions è scivolata via all’ultimo respiro, e ora non resta che sperare nell’Atalanta…

Tudor: “Peccato per il gol preso alla fine, andiamo avanti con fiducia”

“È stata una bella gara, anche se dispiace subire un gol che ti toglie la vittoria all’ultimo minuto – ha sospirato Tudor -. Prendiamo questo punto e andiamo avanti, abbiamo un obiettivo davanti e i ragazzi hanno dato tutto, viste anche le problematiche che abbiamo. Andiamo avanti con la fiducia per le ultime due gare. L’espulsione di Kalulu? Dispiace perché sono due gare che giochiamo con un giocatore in meno ed è incredibile. Ho visto le immagini, non so se lo prende in viso o meno, ma è stata un’ingenuità. Non bisogna farlo, è un ragazzo per bene, di grandi valori che ci tiene tanto, ma accettiamo il rosso. Il ragazzo è dispiaciuto… I cambi di Conceiçao e Adzic? Ho tolto i due ragazzi che sono entrati, gli ho chiesto scusa perché non mi piace ma dovevo farlo per l’esperienza dei giocatori, ci giocavamo tutto in 10 minuti, era per la squadra. Lo rifarei perché penso sia stata una cosa brutta per loro due, ma giusta”.

Baroni: “Dispiaciuti per il rendimento in casa, ce la giocheremo fino in fondo”

“Il primo tempo è stato un po’ contratto per tutte e due le squadre, purtroppo poi abbiamo commesso un errore su una palla, ma la squadra non si è disunita – il pensiero di Baroni -. Abbiamo creato situazioni, facendo 29 cross per pareggiare. Peccato, se avessimo pareggiato prima avremmo anche potuto vincere. Sono contento della prestazione, la squadra c’è e ce la giochiamo fino in fondo. Stiamo facendo un percorso importante, la squadra quest’anno ha eguagliato le vittorie esterne, ci è mancata qualche vittoria in casa, ma le prestazioni sono sempre state importanti. Vecino? Per me è un titolare, lavora da mediano come piace a me: ero convinto che la squadra, indipendentemente dalla superiorità numerica, potesse creare tante occasioni e lui può sempre trovare la soluzione per il gol”.

Napoli – Genoa (ore 20.45, Dazn)

Il traguardo è lì, a un passo, e Napoli comincia davvero a crederci. I calcoli sono presto fatti: servono sette punti nelle ultime tre giornate per trasformare quello che ad agosto sembrava un sogno irraggiungibile in realtà. Con la squadra a +3 sull’Inter e reduce da quattro vittorie di fila senza subire gol, il tricolore non è più solo un’illusione, ma un obiettivo concreto, sempre più vicino.

Il primo ostacolo sulla strada verso la gloria si chiama Genoa, di scena oggi al Maradona in una partita che sa di appuntamento con la storia. I rossoblù, già salvi e autori di una stagione più che dignitosa, arrivano però in Campania nel loro peggior momento, come dimostrano le tre sconfitte consecutive e l’unica vittoria raccolta nelle ultime sette gare. E poi c’è la maledizione di Napoli, con il Genoa che non espugna il Maradona dal lontano 2009 (si chiamava ancora San Paolo), un trend che rende la missione ancora più complicata. Conte, alle prese con gli acciacchi di Lobotka (partirà dalla panchina), dovrà ridisegnare la squadra: al fianco di Anguissa in mezzo al campo ci sarà Gilmour, mentre sugli esterni Politano agirà a destra e McTominay largo a sinistra. Davanti, la coppia Lukaku-Raspadori guiderà l’attacco, con il gigante belga pronto a fare da boa e l’azzurro libero di svariare tra le linee. In difesa, Olivera scalerà al centro accanto a Rrahmani, mentre Spinazzola presidierà la corsia mancina davanti a Meret. Vieira, dal canto suo, deve fare i conti con un’infermeria piena (Miretti, Malinovskyi, Ekuban e Onana) e la squalifica di Thorsby. Il suo Genoa si affiderà così a Leali tra i pali, De Winter e Vasquez in mezzo alla difesa con Sabelli e Martin sulle fasce. Frendrup e Masini formeranno la diga di centrocampo, mentre Zanoli, Messias e Vitinha cercheranno di ispirare l’unica punta Pinamonti. Il Maradona è pronto a spingere gli azzurri verso un altro passo decisivo: il sogno scudetto è lì, a portata di mano, e Napoli non vuole lasciarselo sfuggire.

Conte: “I tifosi non mi chiedono se resto, ma lo scudetto. Ora finiamo il lavoro”

“Dobbiamo continuare e cercare di finire il lavoro – ha sottolineato Conte -. A giugno abbiamo detto ‘amma faticà’, dobbiamo proseguire in maniera seria come fatto finora. La pressione ci sarà a prescindere dal risultato dell’Inter, dovremo essere bravi noi a indirizzarla in maniera positiva, rimanendo concentrati, con voglia e determinazione. Le prossime due poi le giocheremo in contemporanea e sarà molto meglio, per ora pensiamo solo a noi stessi, affronteremo una squadra che ha reso la vita difficile a tanti. Contro il Milan hanno disputato un’ottima partita e sono stati sfortunati, verranno a Napoli per giocarsela com’è giusto che sia e noi dobbiamo farci trovare pronti. Il mio futuro? Nessun tifoso mi chiede se resto o meno, mi chiedono tutti se vinciamo lo scudetto, ve lo assicuro. Io rispondo sempre che ci proveremo come stiamo facendo, tutto il resto è noia”.

Napoli – Genoa, le probabili formazioni 

Napoli (4-4-2): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Olivera, Spinazzola; Politano, Anguissa, Gilmour, McTominay; Lukaku, Raspadori

In panchina: Scuffet, Contini, Marin, Mazzocchi, Lobotka, Billing, Hasa, Simeone, Neres, Ngonge, Okafor

Allenatore: Conte

Indisponibili: Juan Jesus, Buongiorno

Squalificati: Nessuno

Genoa (4-2-3-1): Leali; Sabelli, De Winter, Vasquez, Martin; Frendrup, Masini; Zanoli, Messias, Vitinha; Pinamonti

In panchina: Siegrist, Sommariva, Kassa, Venturino, Ahanor, Bani, Ekhator, Otoa, Norton-Cuffy, Badelj

Allenatore: Vieira

Indisponibili: Cornet, Cuenca, Malinovskyi, Miretti, Onana, Ekuban, Matturro

Squalificati: Thorsby 

Torino – Inter (ore 18, Dazn e Sky)

L’eco della magica notte di Champions è ancora nell’aria, ma l’Inter non ha tempo per fermarsi a festeggiare. Dopo aver staccato il biglietto per la finale europea contro il PSG, i nerazzurri tornano subito a concentrarsi sul campionato, dove l’obiettivo resta quello di tenere viva la corsa scudetto. E stasera, all’Olimpico Grande Torino, servirà il massimo contro un Toro che, pur senza più obiettivi concreti, resta una delle formazioni più ostiche da affrontare sul proprio campo.

In questo 2025, infatti, l’Olimpico si sta rivelando un vero e proprio fortino: finora 4 vittorie e 5 pareggi, con la possibilità di centrare il decimo risultato utile consecutivo, traguardo che non raggiunge dal lontano 1995. E se la storia sorride all’Inter (62 vittorie contro 43 sconfitte e 26 pareggi nei 131 precedenti in Serie A), le ultime statistiche raccontano di una squadra che fuori casa ha rallentato: dopo otto successi esterni consecutivi, solo una vittoria nelle ultime sette trasferte. Inzaghi, oltre che con la comprensibile stanchezza post-Champions, deve fare i conti con un’infermeria affollata, visto che non potrà contare su Lautaro, Pavard, Mkhitaryan e Frattesi. I

l tecnico nerazzurro dovrà così rivedere il suo 3-5-2, puntando su Martinez tra i pali, difesa a tre con Bisseck, De Vrij e Bastoni, Darmian e Carlos Augusto sulle fasce, Zalewski, Asllani e Zielinski a centrocampo. In attacco, con il “Toro” Martinez ai box, la responsabilità del gol sarà affidata alla coppia Correa-Taremi, con Arnautovic pronto a subentrare a gara in corso. Il Toro di Vanoli risponderà invece col collaudato 4-2-3-1, dove Lazaro, Vlasic ed Elmas agiranno alle spalle di Adams, l’ariete granata. I tre punti, evidentemente, sono pesanti solo per l’Inter, che vuole restare attaccata al sogno scudetto, per poi sperare nell’inciampo del Napoli.

Torino – Inter, le probabili formazioni 

Torino (4-2-3-1): Milinkovic-Savic; Dembelé, Maripan, Coco, Biraghi; Ricci, Casadei; Lazaro, Vlasic, Elmas; Adams

In panchina: Paleari, Donnarumma, Sosa, Masina, Pedersen, Karamoh, Walukiewicz, Gineitis, Linetty, Sanabria, Ilic, Tameze, Gabellini, Cacciamani, Perciun 

Allenatore: Vanoli

Indisponibili: Zapata, Schuurs, Savva, Ilkhan, Njie, Salama

Squalificati: Nessuno

Inter (3-5-2): Martinez; Bisseck, De Vrij, Bastoni; Darmian, Zalewski, Asllani, Zielinski, Carlos Augusto; Correa, Taremi

In panchina: Sommer, Di Gennaro, Acerbi, Barella, Dumfries, Dimarco, Berenbruch, Re Cecconi, Calhanoglu, Thuram, Arnautovic, Topalovic, Spinaccè 

Allenatore: Inzaghi

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Indisponibili: Pavard, Lautaro, Mkhitaryan, Frattesi

Squalificati: Nessuno

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