X

Leonardo, Profumo: “Per Oto Melara non conta solo la nazionalità”

Imagoeconomica

Leonardo accelera sulla digitalizzazione dell’Aerospazio, conferma la guidance sul 2021 e chiude la porta alle speculazioni su possibili acquisizioni.

“Abbiamo le guidance, cioè gli indirizzi che abbiamo dato al mercato, non posso che confermare che rispetteremo queste guidance”, ha detto l’Ad Alessandro Profumo al margine dell’evento tenutosi ieri a Genova dove la società ha deciso di consolidare Polo di competenza nazionale da cui sviluppare i principali programmi e processi del gruppo.

Rispondendo a chi gli chiedeva se Leonardo avesse in cantiere ulteriori acquisizioni, il manager ha affermato:”Abbiamo già fatto tante cose, non abbiamo null’altro all’orizzonte perché mi sembra che siamo già stati abbastanza attivi”. 

Profumo ha anche risposto a una domanda sull’ipotesi di un possibile accordo con Fincantieri per far sì che la tecnologia di Oto Melara resti di proprietà italiana. “Quando avremo chiarezza su quali saranno le effettive opzioni, faremo una scelta ma non possiamo farla in modo aprioristico solo sulla base della nazionalità dell’offerente”, ha detto il numero Uno di Leonardo, aggiungendo che “nella futura cessione della controllata ‘le componenti da considerare – sono molteplici, serve sostenibilità nel lungo termine”.

Tornando all’evento di Genova, l’obiettivo del gruppo, si legge in una nota, è quello di “accrescere la competitività tecnologica e di prodotto di Leonardo puntando sulla data-driven economy e la valorizzazione del dato per rafforzare le attivita’ core dell’azienda e attuare la trasformazione digitale”. La spinta alla digitalizzazione di Leonardo, spiega ancora la società, si sviluppa dalla sinergia di competenze e infrastrutture chiave a partire dal cosiddetto supercomputer ‘davinci-1’. Si tratta di “asset strategici” al centro dei Leonardo Lab, la rete di Ricerca e sviluppo focalizzata su otto aree di ricerca e che vede coinvolti circa 60 giovani ricercatori.

Genova è uno dei “nodi chiave” della rete dei centri di cyber security di Leonardo, che nel capoluogo ligure, oltre che a Roma, Chieti, Firenze, Milano e Bristol, sta sviluppando “soluzioni volte a proteggere sia il patrimonio informativo aziendale, sia infrastrutture strategiche e istituzioni dalle minacce multi-dominio, contribuendo alla loro digitalizzazione sicura”. Un’altra frontiera è legata invece alle attività di ricerca su robotica e quantum computing dei Leonardo Lab.

Related Post
Categories: Finanza e Mercati