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Lega, sequestri “a rate” per ripagare i 49 milioni: serviranno 80 anni

Imagoeconomica

La Lega Nord ha stretto un’intesa con la procura di Genova sulla modalità e sulla tempistica dei sequestri dei fondi che il Carroccio dovrà restituire allo Stato per la maxi truffa sui rimborsi elettorali non dovuti avvenuta tra il 2008 e il 2010.

In base all’accordo, reso noto dal procuratore Francesco Cozzi e dall’aggiunto Francesco Pinto, il partito guidato da Matteo Salvini subirà un sequestro di 100mila euro ogni due mesi, per un totale di 600mila euro l’anno. Tecnicamente non si tratta di vere e proprie rate, ma di un sequestro dilazionato.

Quella dei 600 mila euro l’anno, sottolineano i Pm, è la soglia minima, ma se il partito dovesse incassare di più, al netto delle spese della gestione ordinaria, la cifra aumenterebbe.

I soldi della Lega verranno messi a disposizione della guardia di Finanza su un conto dedicato.

Da dove arriveranno questi soldi? Dall’affitto della sede di via Bellerio a Milano o dai soldi che il partito otterrà in altro modo scritti in bilancio certificato a partire dall’esercizio del 2019.

Al momento in cassa, secondo quanto sostenuto dai legali della Lega, ci sono 130 mila euro che verranno subito acquisiti dalla guardia di finanza.

Facendo un rapido calcolo ci vorranno circa 80 anni (81,6 per essere precisi) per arrivare al rimborso definitivo dei 49 milioni di euro stabilito dai giudici.

Da sottolineare che, a prescindere dall’intesa, i legali della Lega, gli avvocati Giovanni Ponti e Roberto Zingari, hanno annunciato di aver depositato il ricorso in Cassazione contro la decisione del tribunale del Riesame di Genova che il 6 settembre ha dato il via libera al sequestro dei 49 milioni di euro.

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