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Le pagelle del calciomercato: il Napoli torna leader, ancora incomplete Milan, Inter, Juve e Roma

Meno 10. Il Calciomercato è entrato nella fase cruciale, e si avvicina a grandi falcate alla data fatidica del 31 agosto. Quel giorno, alle 19.00 in punto, finiranno le danze. Allora si tireranno le somme: qualcuno riderà, qualcuno invece no, ma queste sono le regole. Da oggi al 31 possono ancora cambiare molte cose, e, a guardare le squadre attuali, verrebbe  da dire “Per fortuna!”. Già, perchè a parte il Napoli e in qualche misura Lazio e Milan, le altre big del nostro calcio sono davvero in alto mare. Tiriamo le somme di quella che è stata la penultima settimana di calciomercato, perchè il conto alla rovescia comincia ufficialmente da oggi. E noi, certi che anche quest’anno i dirigenti non ci faranno mancare i soliti colpi di scena, non stiamo più nella pelle.

NAPOLI 7,5

Il voto, per De Laurentiis e sudditi, torna ad alzarsi. Già, perchè al momento (ed è bene sottolineare ogni riferimento temporale) la follia di cedere Lavezzi sembra scongiurata. E allora gli azzurri tornano ad essere la squadra che più si è rafforzata in quest’estate di trattative. Intendiamoci, inquadrare oggi il Napoli come una pretendente al titolo può apparire come una forzatura, ma di certo i partenopei si sono rafforzati bene (Inler, Santana, Britos su tutti) senza cedere nessun big. Ecco perchè, se non ci saranno cambiamenti improvvisi (tipo partenza del Pocho) De Laurentiis potrà ritenersi soddisfatto, e con lui, tutti i tifosi napoletani. Certo, se il presidente volesse poi esagerare con un “colpaccio” dell’ultim’ora non sbaglierebbe di sicuro, anche perchè i napoletani lo meritano (non si vedono altre tifoserie in Italia disposte ad affollare uno stadio come il San Paolo per un semplice allenamento, oltretutto nella settimana di Ferragosto). In questo senso, occhio ai preliminari di Champions League. Già, perchè se il Villarreal dovesse clamorosamente fallire la rimonta sull’Odense (spagnoli sconfitti 1 a 0 in Danimarca, martedì il ritorno) ecco che l’ostico presidente degli Amarrillos potrebbe essere costretto a cedere Giuseppe Rossi. E pazienza se Pepito, già impiegato in Europa, non potrebbe più disputare la Champions con il Napoli. Per quella ci sarebbero Hamsik, Cavani e Lavezzi. A meno di clamorose (e assolutamente inopportune) cessioni dell’ultim’ora.

JUVENTUS 6,5

Non arrabbiatevi tifosi juventini, ma il voto sul mercato (perchè noi giudichiamo solo quello) della Vecchia Signora si abbassa ancora, e non potrebbe essere altrimenti. Dove sono gli acquisti invocati da Conte (a proposito, l’ex capitano dimostra grande personalità, ma forse certe dichiarazioni andrebbero evitate) e promessi da Marotta? Venerdì il dg bianconero, ha ribadito di essere a caccia di un esterno di centrocampo e di un difensore centrale. Ora, premesso che i colpi riescono meglio se si lavora sottotraccia (Galliani docet), risulta che Conte si aspetti ben più di due acquisti. Il neo tecnico juventino ritiene la rosa ancora incompleta, ed è davvero difficile dargli torto. Il 4 – 2 – 4 necessita di lavoro e applicazione tattica, soprattutto per gli esterni di centrocampo, veri e propri cavalli di battaglia del sistema in questione. La dimostrazione di ciò è Krasic, sempre in difficoltà nelle ultime amichevoli. E allora, va bene che c’è tempo fino al 31 agosto, ma è giusto ricordare che il campionato inizierà prima, oltretutto con una difficilissima trasferta al Friuli di Udine. Bisogna muoversi, e Marotta lo sa. Perché questa, nei piani della Juventus, DEVE essere la stagione del rilancio. E questa, senza alcun dubbio, sarà la decade più importante per capire se gli (ambiziosi) obiettivi bianconeri, saranno davvero conseguibili o destinati a rimanere soltanto dei sogni.

LAZIO 6,5

La tentazione di abbassare il voto ci sarebbe anche (non per puro sadismo, ma semplicemente per il caso Zarate, che approfondiremo tra poco), ma poi vedi la Lazio vincere 6 a 0 in Europa League, e la penna diventa più buona. Certo, sulle spiagge italiane si vedono squadre più valide dei macedoni del Rabotnicki, ma il successo biancoazzurro non va comunque sminuito. Piuttosto, viene da chiedersi come mai, nonostante gli ottimi risultati sul campo, continui la guerra tra i tifosi e Reja (quella con Lotito è deprecabile, ma almeno è spiegabile con questioni extra – calcistiche). Il motivo scatenante? Mauro Zarate, sempre più lontano dalla Lazio. L’argentino non è neanche stato convocato per la sfida europea, segno di una cessione imminente (impiegarlo in Europa League avrebbe significato una svalutazione), ma i tifosi non ci stanno, e anche giovedì hanno fatto capire a Reja il loro dissenso. Il nostro giudizio (di mercato ovviamente)? Aspettiamo di vedere a che cifra verrà ceduto Zarate. Perchè Maurito non è certo uno di quei giocatori imprescindibili (tipo Eto’o), però è un talento da non sprecare, e soprattutto da non svendere. La sensazione attuale, è che Lotito dovrà abbassare un po’ le pretese avute finora, se non altro perchè l’ostracismo di Reja (a proposito, perchè prendere in giro la gente spiegando la mancata convocazione con un’influenza!?) ha reso necessaria la cessione di Zarate, cosa ribadita dal suo fratello – procuratore Sergio: “A queste condizioni Mauro non può restare, e la colpa è dell’allenatore”. La cessione, porterà soldi freschi nella casse di Lotito. Saranno reinvestiti sul mercato? I tifosi si augurano di sì, diversamente, per il presidente (e per l’allenatore) biancoceleste, si prospetta una stagione molto difficile.

MILAN 6

Sufficienza stiracchiata per il Milan ad una settimana dall’inizio del campionato. Perchè “Mister X”, da fenomeno in grado di cambiare la squadra, prende sempre più i contorni di un giocatore molto più “terrestre” (non ce ne vogliano Aquilani e Montolivo), e perchè i nuovi acquisti soffrono paurosamente. Passi per Mexes (infortunato di lungo corso), ma nessuno si aspettava che El Shaarawy latitasse per tutta l’estate, e, soprattutto, in pochi potevano prevedere gli stenti di Taiwo, preso per fare il titolare, e, al momento, difficilmente presentabile. Direte voi, ma in cosa deve migliorare una squadra campione d’Italia? Nella qualità e nella rosa rispondiamo, soprattutto se vuole puntare a vincere (o perlomeno a tornare a competere per) la Champions League. I tifosi sognavano uno come Fabregas, al limite Schweinsteiger o Hamsik. Ora accontentarli con Aquilani o Montolivo (che Corvino ha definito incedibile per le squadre italiane), sembra quantomeno difficile. Certo, il Milan al momento resta la squadra più accreditata per vincere lo scudetto, e infatti la sufficienza non gliela toglie nessuno. Ma se Berlusconi (in altre faccende affaccendato, ma comunque attento a ciò che il calcio scatena nei sentimenti popolari) vuole riportare il Milan in vetta all’Europa, c’è bisogno di qualcosa di più.

INTER 4,5

Sale di mezzo punto in voto dell’Inter, se non altro perchè Moratti sta tenendo duro di fronte alle offerte al ribasso del Anzhi per Samuel Eto’o. Ma l’insufficienza resta grave, perchè a nostro avviso cedere uno come il camerunese è un errore a prescindere, oltretutto di fronte a milionari sfondati che tirano sul prezzo (ma Moratti non si offende?). Se i russi arriveranno ad offire 29 milioni, ecco che l’affare si chiuderà, altrimenti, potrebbero esserci incredibili colpi di scena. Certo, immaginare oggi un futuro nerazzurro per Samuel Eto’o appare quantomeno improbabile, anche perchè il camerunese ha fatto chiaramente capire di avere altri piani per i prossimi anni. La sensazione dunque, è che la cessione avverrà, ma al momento le manovre interiste restano quantomeno nebulose (ed è un complimento). Forlan? Tevez? Lavezzi? Forse in tre farebbero un Eto’o, e i tifosi ne sono consapevoli. Dei tre inoltre, il più raggiungibile sembra essere l’uruguayano, che, neanche a farlo apposta, è anche il più inutile.Forlan è un attaccante centrale, e in quel ruolo l’Inter ha già Milito e Pazzini. Meglio ripiegare su uno come Lavezzi, che però il Napoli non cederà a meno di una proposta indecente (tutta la cifra incassata da Eto’o). Non parliamo poi di Tevez, per il quale il Manchester City, a luglio, ha rifiutato una proposta di 35 milioni (!) da parte del Corinthias. L’Inter non può reinvestire tutta la somma che incasserà dall’Anzhi su un attaccante: primo, perchè questo renderebbe inutile la cessione del camerunese (perchè vendere uno dei più forti attaccanti del mondo, indebolendosi e per giunta senza guadagno?!), secondo, perchè Gasperini vuole un rinforzo di qualità (dunque costoso) a centrocampo. In mezzo a tanta confusione, i tifosi sono sempre più arrabbiati, e noi allibiti, anche se, a salvare i nerazzurri, restano ancora 10 giorni. Gli ultimi, per raddrizzare il mercato più storto dell’era Massimo Moratti.

ROMA 4

Dispiace dirlo, ma anche il campo ci sta dando ragione. Quando la settimana scorsa avevamo dato alla Roma un 4,5 (generoso!), ancora non avevamo visto i ragazzi di Luis Enrique perdere 3 a 0 a Valencia (amichevole) e, soprattutto, 1 a 0 a Bratislava contro lo Slovan (Europa League). I risultati, rispecchiano tutte la lacune di una campagna acquisti gravemente insufficiente, in cui si è passati dai proclami di DiBenedetto (che a dire il vero continuano ad arrivare, quasi che il presidente non guardasse le partite), alle lamentele pubbliche di Luis Enrique, che chiede a gran voce rinforzi a Sabatini. Lo avevamo elogiato il ds giallorosso lo scorso luglio, quando aveva messo a segno operazioni intelligenti e qualitativamente importanti come Bojan e Lamela. Poi però, sono emerse tutte le difficoltà economiche del club (che solo giovedì ha visto la parola fine al tanto atteso cambio di proprietà), costretto a svendere i suoi talenti (Zamparini ha incassato più dal solo Pastore, di quanto la Roma non abbia fatto con Menez e Vucinic) e incapace di sostituirli. Sembra ieri quando scrivevamo che i giallorossi cercavano un attaccante (magari 2), un centrocampista e un difensore centrale, ma invece è già passato un mese, e di questi giocatori non v’è traccia. DiBenedetto continua a dirsi sicuro di poter vincere un titolo. E noi, non sappiamo più se ridere o piangere.

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