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Le energie rinnovabili e il turismo nuovi Eldorado per gli investitori italiani in Argentina

Le energie rinnovabili, con le enormi possibilità offerte in Patagonia per l’eolico e il solare. E il turismo, in forte espansione ormai dal 2003. Sono i due settori dove più opportunità d’investimento esistono in terra argentina. Proprio oggi è iniziato a Roma un incontro fra aziende italiane e 110 piccole e medie imprese argentine, arrivate al seguito del presidente Cristina Kirchner.
Enel, Finmeccanica, Tenaris, Generali, Abi, diverse Camere di Commercio e le imprese argentine hanno in programma, tra oggi e domani, più di 550 incontri di affari all’Hotel Excelsior di Via Veneto a Roma. In occasione della visita della Kirchner, invitata da Giorgio Napolitano per assistere alle celebrazioni del 2 giugno, è stato organizzato un workshop per rilanciare le relazioni bilaterali traq Italia e Argentina.
Si tratta, da una parte, di diversificare le esportazioni del Paese sudamericano (1,3 miliardi di dollari verso il nostro mercato nazionale nel 2010) incorporando nuovi prodotti italiani con maggior valore aggiunto. Gli incontri riguarderanno aziende di diversi settori: chimico, tessile, agroalimentare, editoriale, costruttivo, siderurgico, turistico ed energetico. Dall’altro lato, invece, sono stati presentati 43 progetti specifici di imprese italiane da sviluppare in Argentina, principalmente nei settori dell’energia rinnovabile, turismo e audiovisivo. Progetti che nell’insieme valgono circa 3 miliardi di dollari e che andrebbero a intaccare nel breve termine la produzione e il lavoro argentino.
Una fonte del ministero degli Affari Esteri argentini dichiara a FIRSTonline: “Quest’anno è il settore delle energie rinnovabili che sta tirando maggiormente”. L’Argentina è un paese ricco di risorse energetiche, ma solo una piccola parte di essa è pulita. Il territorio della Patagonia offre un grande potenziale per il settore eolico e solare, “vogliamo copiare l’Europa, cerchiamo delle imprese che vogliano investire da noi”, ha affermato la fonte. Il livello di specializzazione della manodopera argentina è molto elevato “e le imprese italiane lo sanno”, ha aggiunto.
Un altro settore di punta è quello del turismo. Vanesa Di Martino Creide, dell’Ufficio Promozione e Turismo dell’Ambasciata Argentina, ha sottolinea che “l’ideale sarebbe sviluppare il capitale umano argentino, che è altamente qualificato, con una spinta dalle imprese italiane”. L’ingresso di turisti stranieri nel Paese sudamericano è cresciuto oltre il 70% dal 2003 al 2010. Se dapprima era stata la svalutazione del peso ad attirare i viaggiatori, lo sviluppo di strutture adeguate e servizi associati al settore hanno permesso di mantenere questo vantaggio nel tempo.
Ma perché preferire l’Argentina agli altri Paesi del Sudamerica per un investimento? In primo luogo dal 2003 il Pil ha avuto un tasso di crescita in media dell’8%. Nel 2010 l’economia argentina è cresciuta “solamente” del 7%, comunque il triplo di qualsiasi economia europea. Certo, il problema dell’inflazione e della sua dubbia rilevazione statistica non giocano a suo favore. Ma gli incentivi fiscali e il tasso di cambio favorevoli diminuiscono di molto i costi di investimento e di gestione.
Tra i due Paesi non sono importanti solo le relazioni economiche: il 40% degli argentini ha uno zio o un nonno italiano. L’affinità culturale è enorme: le abitudini alimentari, la lingua, le musiche, “Siamo italiani che parlano castigliano – ha aggiunto la nostra fonte – così come si potrebbe dire che gli italiani sono argentini che parlano italiano.”

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