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Le Borse volano sulla scia del sorprendente aumento del lavoro Usa

Pixabay

A sorpresa l’occupazione torna a crescere negli Stati Uniti, mettendo le ali a Wall Street e le Borse europee, già positive, apprezzano, chiudendo in netto rialzo. Piazza Affari supera la boa dei 20mila punti (20.187) e compie un balzo del +2,78%, trascinata da Cnh +9,81% e banche, mentre lo spread retrocede ulteriormente fermandosi a 168 punti base (-2,82%), con un tasso del Btp a 1,41%

I guadagni sono ancora più sostenuti a Francoforte +3,36%; Parigi +3,71%; Madrid +4,04. Leggermente più arretrata Londra +2,27%. Il clima sui mercati europei risulta già favorevole in mattinata, in scia ai listini asiatici e al potenziamento del bazooka della Bce, ma si surriscalda nel primo pomeriggio con la notizia che il mese scorso negli Usa sono stati creati oltre 2,5 milioni di posti di lavoro, mentre ci si aspettava una perdita di 8,3 milioni; la disoccupazione è scesa al 13,3% (dal 14,7 di aprile), contro attese di crescita al 19,5%. Una notizia bomba, che spiazza gli analisti e innesca l’ottimismo sulla ripresa, aumentando la voglia di buttarsi il peggio alle spalle. 

Sul risultato mette il cappello politico il presidente Donald Trump, che in vista delle presidenziali di quest’autunno, commenta su Twitter: “L’unico che potrebbe uccidere questa rimonta è il sonnolento Joe Biden”. In una conferenza stampa convocata ad hoc oltre a vedere un lungo periodo di crescita davanti, Il presidente ne approfitta per martellare la Cina: “spieghi come il virus si è diffuso al resto del mondo”. Sul mercato valutario il dollaro sta recuperando terreno e guadagna anche contro l’euro, nonostante la moneta unica sia ancora in festa per le decisioni della Bce di ieri di incrementare il suo programma di acquisti a sostegno dell’economia di altri 600 miliardi di euro. Il cambio è attorno a 1,13.

Il rally contagia il petrolio: il Brent sale del 5% a 42 dollari al barile; il greggio texano non è da meno, +4,68%, 39,16 dollari al barile. L’oro nero è spinto anche dal fatto che, secondo notizie stampa, i paesi Opec+ hanno raggiunto un accordo per estendere i tagli record alla produzione di petrolio fino a luglio. In questo contesto perde d’interesse l’oro, che arretra del 2,7% a 1680,75 dollari l’oncia.

In Piazza Affari torna a brillare la stella di Ferragamo, +8,28%, che rimane al centro dell’attenzione dopo l’annuncio della nuova governance e il ritorno di Michele Norsa. Secondo alcuni analisti la sua presenza potrebbe preludere a un passaggio di proprietà, di cui si parla da tempo. C’è chi ipotizza addirittura che, se Lvmh (+3,64% a Parigi) non concluderà l’acquisizione di Tiffany, potrà pensare alla maison fiorentina.

Le banche risultano ben comprate, ma il balzo maggiore è quello di Bper +9,73, che era rimasta in ombra nelle ultime sedute. La banca modenese potrebbe svolgere un ruolo nel prossimo consolidamento del settore. Ad alimentare le ipotesi di una nuova spinta in questo senso, scrive Reuters, è la posizione espressa ieri da Fondazione Crc, azionista di Ubi Banca (+5,35%), che — ribadendo il suo no all’Ops di Intesa Sanpaolo(+4,66%)— non ha escluso che Ubi possa riprendere il percorso della creazione di un terzo polo qualora l’operazione non si realizzasse. 

Pioggia di acquisti sui titoli petroliferi: Saipem +9,47%; Eni +6,051%. Fiat +7%, guarda ai possibili incentivi per l’auto. Affonda invece Disorin -4,71%, con Amplifon -2,86%. In calo le utility. Fuori dal paniere principale Banca Profilo +26,4% è il titolo migliore di Milano, dopo il piano industriale al 2023 presentato stamattina.

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