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Le banche riportano Piazza Affari in purgatorio

La tensione sul referendum Brexit travalicano purtroppo i confini finanziari: una deputata laburista, Jo Cox, è stata ferita in modo grave con dei colpi di pistola durante un incontro pubblico. L’assalitore, che è stato arrestato, avrebbe urlato “Britain First”, un gesto che quindi pare essere direttamente in relazione con la campagna referendaria sulla permanenza nell’Unione Europea. Il fronte pro-Brexit ha sospeso le attività di propaganda in segno di rispetto.

La tensione sui destini della Gran Bretagna rimanda le Borse europee a picco dopo un solo giorno di rimbalzo. Grazie a una forte ripresa nell’ultima mezz’ora (che qualcuno ricollega all’episodio che ha coinvolto la laburista britannica e che potrebbe influenzare l’esito del referendum a favore della permanenza in Europa) gli indici europei riescono a chiudere in recupero rispetto i minimi intraday: il Ftse Mib cede lo 0,98%, dopo un calo di oltre il 2%.Giù, con ribassi più contenuti, anche le altre principali piazze europee: Parigi -0,45%, Francoforte -0,59% e Londra -0,27%.

Continua così la corsa verso i porti sicuri con l’oro che sale ancora e si porta a sopra quota 1.300 dollari l’oncia, ai massimi da due anni. Il Bund tedesco ha aggiornato in giornata nuovi minimi storici (-0,02%) e parallelamente lo spread Btp Bund si è portato ai massimi di un anno a 157 punti base e rendimento all’1,56%.

Sui mercati sono state in particolare le parole della presidente della Fed Yellen di ieri sera a riacuire la tensione sui mercati: Brexit è “pericolosa” e potrebbe avere conseguenze sulle future condizioni economiche e finanziarie e rimarrà “un fattore nelle prossime decisioni”. Inoltre, sul sentiment ha pesato anche la decisione della Bank of Japan di rinviare la decisione su ulteriori stimoli di politica monetaria. Allo stesso tempo l’Eurotower ha lanciato un grido d’allarme sulle prospettive di crescita dell’Eurozona in relazione al rischio Brexit.

Sul fronte macroeconomico l’indice Naha del mercato immobiliare sale sopra le stime a 60 punti così come sopra le stime è risultato anche l’indice manifatturiero della Fed di Philadelpia di giugno salito del 4,7%. Peggio delle stime invece ancora il fronte occupazione: le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione sono saliti di 13mila unità a 277mila.

A Piazza Affari le vendite colpiscono il comparto bancario con in particolare Mps che perde il 3,3% e Unipol il 3,5%. Unicredit -2,22% mentre iniziano le “audizioni” per il nuovo ceo. Peggior titolo è però Cnh Industrial -3,7% mentre scende anche Saipem -2,35%. Il petrolio archivia una nuova seduta di ribassi: il Wti cede il 3,6%. Vendite anche su Gca nonostante i dati positivi sulle immatricolazioni europee di maggio, in particolare Fca -1,19% ha registrato un aumento delle vendite del 25,3% rispetto al +15,5% del mercato complessivo. In controtendenza in evidenza sul Ftse Mib Azimut +0,98%, Exor +0,62%, Enel +0,51%, Ferragamo +0,21% e Campari +0,18%.

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Categories: Finanza e Mercati