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La Roma rovina la festa a Juve e Napoli

Festa saltata. Almeno in casa Juventus, perché la Roma gode, eccome se gode. Certo, il 3-1 di ieri potrebbe anche aumentare i rimpianti per i troppi punti persi contro le piccole ma i giallorossi, a conti fatti, farebbero meglio ad esultare per aver mantenuto il secondo posto, davvero fondamentale in chiave Champions League.

I bianconeri invece si trovano costretti, proprio come una settimana fa nel derby, a rinviare ogni discorso scudetto: un calo fisiologico (due i punti raccolti tra Atalanta, Torino e Roma) e giustificabilissimo, ci mancherebbe, eppure qualcuno comincia a storcere il naso.

La prospettiva di festeggiare ieri era allettante per due motivi: chiudere i giochi per concentrarsi solo sulle due finali di Coppa e alzare il tricolore in casa di una delle rivali storiche per eccellenza. Non è andata così e questa volta giustamente, visto che i giallorossi, a conti fatti, hanno giocato meglio e si sono meritati la vittoria.

“Ultimamente stiamo concedendo qualcosa di troppo a livello difensivo, nell’arco di una stagione può succedere – il commento di Allegri. – La Roma ha meritato ma noi ci siamo un po’ addormentati, siamo stati poco lucidi. Ci farà bene, dovremo rialzarci subito per la finale di Coppa Italia e per la gara col Crotone”.

Il tecnico ci ha messo anche del suo: titolari stanchi e da preservare, d’accordo, ma lasciar fuori Dani Alves, Chiellini, Alex Sandro, Marchisio e Dybala non si è rivelata scelta buona e giusta. Formazione azzeccatissima invece per Spalletti, che nonostante le assenze di Dzeko e Strootman ha saputo interpretare al meglio la partita, mettendo sotto la Juve alla distanza.

“Questa vittoria è un premio al valore dei ragazzi – l’elogio del tecnico – Durante la settimana, al di là di tutte le voci, ci siamo focalizzati solo sul secondo posto e siamo stati premiati. Abbiamo giocato da squadra tignosa e sempre con la testa lucida: volevamo solo vincere, il resto non ci interessava”.

Inizialmente però la serata dell’Olimpico sembrava sorridere alla Juventus, che passava in vantaggio con Lemina al 21’ su splendido assist di Higuain. Ma la Roma non perdeva il filo del discorso e 4’ dopo trovava il pareggio con De Rossi, il cui tap-in si rivelava tanto semplice quanto importante. L’equilibrio, infatti, faceva sì che a pesare fosse il cronometro, molto più incisivo sulle gambe bianconere che giallorosse.

Nella ripresa la Roma guadagnava campo e, nel giro di 9’, trovava addirittura il doppio gol, prima con El Shaarawy (56’, parabola strana su deviazione di Lichtsteiner), poi con Nainggolan (65’, sassata imparabile per Buffon). Allegri provava a schierare l’artiglieria pesante ma il risultato non cambiava più: la Juve riponeva la bandiera tricolore nel cassetta, la Roma si riprendeva il secondo posto in classifica.

Festa rovinata anche al Napoli dunque, almeno parzialmente. Il roboante 0-5 di Torino infatti non vale il sorpasso ma dà la dimensione, se ancora ce ne fosse bisogno, di quando gli azzurri possano essere devastanti, perlomeno nella giornata giusta. Gli 80 punti e una classifica che tiene tutto aperto fino alla fine dovrebbero quindi far sorridere Sarri e De Laurentiis, invece il clima in casa Napoli è ingrigito dalle polemiche tra i due, ormai contrapposti su visioni differenti.

“Il contratto potrebbe farmelo anche un cinese o uno di Abu Dhabi – la puntura del tecnico – Se ho chiesto qualche top player? Io non ho chiesto un c… di nessuno”.

Nervosismo (e maleducazione) fuori dal comune, soprattutto dopo una partita del genere. Sul campo, infatti, gli azzurri hanno offerto un grande spettacolo e il 5-0 finale ai danni del Torino (7’, 76’ Callejon, 60’ Insigne, 72’ Mertens, 77’ Zielinski) è più chiaro di mille parole. Napoli vorrebbe un’altra stagione così, magari con un pizzico di continuità in più per provare a vincere qualcosa. De Laurentiis e Sarri saranno d’accordo?

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