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La Juve vola e allunga, la Roma inciampa

Distanze ristabilite. La Juventus si riporta a + 4 sulla Roma e questo, vista e considerata la partita da recuperare (a Crotone l’8 febbraio), è un messaggio forte e chiaro a tutto il campionato. Non è ancora il caso di parlare di sentenza ma certo sarà difficile che lo scudetto possa lasciare la Torino bianconera: anche perché, nel frattempo, chi insegue non riesce a evitare passi falsi. E’ il caso della Roma sconfitta a Genova, incapace di mantenere il ritmo della capolista e di schivare le trappole sui campi di provincia.

La Juventus, inoltre, sembra davvero avere svoltato: merito dei suoi campioni e del suo allenatore, bravo a trovare un sistema di gioco che valorizzi il potenziale offensivo a disposizione e, nello stesso tempo, nasconda le lacune di un centrocampo meno potente rispetto a un anno fa, ma comunque ricco di piedi buoni. Allegri ha avuto il coraggio di provare il 4-2-3-1 contro la Lazio e di confermarlo contro Milan e Sassuolo, peraltro senza cambiare gli interpreti d’attacco. I risultati gli stanno dando ragione e ora i bianconeri, oltre a vincere con continuità (ma quello, in fondo, lo facevano anche prima), creano molte più occasioni, divertendo il pubblico e pure sé stessi.

Chi ne sta beneficiando di più è sicuramente Gonzalo Higuain: con il gol di ieri il Pipita ha raggiunto Icardi e Dzeko in testa alla classifica cannonieri, ma soprattutto ha trovato la sesta rete consecutiva, l’ottava nelle ultime 6 partite. La sua zampata d’esterno (9’) ha subito messo in discesa il match del Mapei Stadium, sostanzialmente chiuso qualche minuto più tardi, quando Khedira ha trovato il 2-0 con un tap-in su assist del solito generosissimo Mandzukic (25’).

“La squadra ha fatto bene e vincere era molto importante – l’analisi di Allegri. – Purtroppo creiamo tanto e realizziamo poco ma stiamo crescendo e sono soddisfatto. Guai però a pensare che i giochi siano chiusi: il campionato è ancora lungo indipendentemente dalla sconfitta della Roma”.

Già, perché i giallorossi devono fare i conti con un stop tanto pesante quanto inatteso: in pochi, infatti, pensavano che la Sampdoria potesse fare lo scherzetto, invece è andata proprio così, per giunta in rimonta. Il 3-2 di Marassi ripropone gli antichi fantasmi di una squadra ricca di qualità ma sempre alle prese con limiti di carattere e personalità: farsi rimontare per due volte e finire addirittura per perdere un match quasi vinto è imperdonabile per chi, proclami alla mano, dice di voler contendere lo scudetto alla Juve.

“In alcuni momenti non abbiamo dimostrato maturità – il commento di Spalletti. – Ci sono stati dei minuti di cattiva gestione, ci siamo fatti cogliere impreparati e abbiamo finito per perdere una partita importante. Una squadra come la nostra deve fare meglio”. I rimpianti nascono dal fatto che la Roma era passata subito in vantaggio (5’ Bruno Peres) e poi, dopo aver incassato il pareggio di Praet (21’), aveva trovato il 2-1 con Dzeko (66’).

Sarebbe bastato gestire il risultato per portarsi a casa i 3 punti, invece i giallorossi hanno mollato a livello mentale e hanno finito col farsi prima raggiungere (71’ Schick) e poi addirittura superare dai blucerchiati (73’ Muriel). E così la Juve scappa e solo il passo falso del Napoli permette di mantenere intatto il secondo posto: parlare di scudetto, oggi come oggi, non sembrerebbe proprio aver senso.

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