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La Juve vince con Kean e aspetta Roma-Napoli

FC Juventus

No Kean, no party! Fino all’ingresso in campo del giovanissimo attaccante, infatti, avevamo assistito a una delle peggiori Juventus della stagione, tanto che l’Empoli cominciava davvero a pregustare un clamoroso pareggio. Poi però Allegri s’è (finalmente!) deciso a giocarsi la carta più attesa e invocata a disposizione e la sua squadra, quasi per inerzia, ha conquistato l’ennesima vittoria di questo campionato ormai in bacheca. D’altronde la superiorità della Juve sulle avversarie sta anche nella varietà della rosa, in grado di sostituire al meglio gente come Ronaldo e Dybala, quest’ultimo fermatosi nel riscaldamento. Un problema per Allegri in chiave Champions, non certo in Serie A dove questo Kean può tranquillamente ritagliarsi più spazio, tanto più in un momento in cui trasforma in oro ogni pallone. Dal suo ingresso in campo al posto di Matuidi al gol decisivo sono passati appena 3’: segno del destino e anche una bella risposta all’allenatore, che alla vigilia aveva motivato la sua esclusione sottolineandone la giovane età. L’1-0 sull’Empoli si spiega quasi esclusivamente con la zampata del vercellese classe 2000, per il resto infatti c’è davvero poco da segnalare. La Juve ha giocato una gara sottotono, sulla falsariga di quanto già visto a Genova: questa volta però la difesa ha gestito meglio l’avversario ed è bastata un’occasione (sponda di Mandzukic e tiro di controbalzo di Kean) per chiudere ogni discorso. 

Moise ha qualità ma deve migliorare ancoraanche perché ha la fortuna di allenarsi con la Juve – il commento di Allegri. – I fischi del primo tempo ci hanno fatto bene, l’Empoli ci saltava addosso ma siamo stati bravi a restare lì e far passare il tempo, per poi sfruttare l’episodio decisivo”. Con questo successo i punti di vantaggio sul Napoli tornano a essere 18, in attesa del big match di oggi contro la Roma (ore 15). Partita delicatissima quella dell’Olimpico, tra due squadre che non possono assolutamente permettersi passi falsi. Se i punti in palio, infatti, sembrerebbero pesare di più per i giallorossi, è bene ricordare che anche gli azzurri hanno necessità di farli, pena mettere a rischio il secondo posto. Per entrambe, insomma, si può parlare di gara decisiva, per quanto sia indubbiamente la squadra di Ranieri a giocarsi di più: il sogno quarto posto passa per forza di cose da giornate così. “Ho usato una comunicazione forte e mi aspetto una risposta forte, un allenatore non fa nulla per nulla – la carica del tecnico giallorosso. – Mi aspetto cose importanti dai giocatori che giocano nella Roma, risposte di carattere e personalitàIo credo che questa squadra abbia le potenzialità per lottare per entrare in Champions. Le altre, davanti e dietro, spingono forte, quindi mi auguro che i miei giocatori reagiscano alle avversità. Abbiamo la possibilità di centrare l’obiettivo che ci siamo prefissati”. 

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Se sulle motivazioni della Roma non ci sono dubbi, quelle del Napoli andranno invece verificate sul campo. È evidente infatti che il distacco siderale dalla Juventus, unito al vantaggio altrettanto importante sulle inseguitrici, non abbia aiutato Ancelotti, il cui compito principale, arrivati a questo punto, è proprio quello di mantenere alta la tensione il più a lungo possibile. “Pensiamo ai punti da prendere a Roma che servono sempre, anche per l’autostima – ha spiegato il tecnico azzurro. – Una gara fatta bene la aumenta, una fatta male la abbassa. Mi aspetto una partita attenta e gagliarda da parte loro, avranno grandi motivazioni. Noi però vogliamo vincere, anche per arrivare al meglio alla sfida con l’Arsenal”. Proprio l’impegno europeo, quello sì fondamentale, induce Ancelotti a gestire al meglio le forze, tanto più in un momento tutt’altro che semplice: l’elenco degli assenti, tra infortuni (AlbiolChirichesDiawara, Insigne, Ospina, Ghoulam) e squalifiche (Zielinski) è di quelli importanti. Ranieri invece sta sicuramente meglio, anche se dovrà fare a meno di due pedine fondamentali come El Shaarawy e Florenzi: i recuperi di Kolarov e Manolas però possono strappargli più di un sorriso. Il tecnico giallorosso insiste sul 4-4-2 con Olsen in porta, KarsdorpManolas, Fazio e Kolarov in difesa, ZanioloCristanteNzonzi e Perotti a centrocampo, Schick e Dzeko in attacco. Stesso sistema di gioco anche per Ancelotti, che risponderà con Meret tra i pali, MalcuitMaksimovicKoulibaly e Mario Rui nel reparto arretrato, Callejon, Allan, Fabian Ruiz e Verdi in mediana alle spalle della coppia offensiva composta da Mertens e Milik. 

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