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La Juve liquida Zeman e chiude il 2014 da capolista

Una passeggiata verso Doha. Juventus e Napoli archiviano senza troppi problemi la 16° giornata, l’ultima del 2014, e si preparano all’appuntamento di lunedì, in cui verrà assegnato il primo trofeo della stagione. Alla vigilia avevamo paventato come unico rischio quello della deconcentrazione ma bianconeri e azzurri non sono cascati nel tranello. E così Cagliari e Parma, più che ostacoli, si sono rivelati due piccoli dossi, facilmente scavalcabili dagli uomini di Allegri e Benitez. Tanti gol (ben 4 al Sant’Elia, 2 al San Paolo) e poco, pochissimo pepe: basti pensare che anche i diffidati, ultracitati alla vigilia, se la sono cavata senza il minimo problema. Il grande sconfitto di questo strano giovedì di campionato è senza dubbio Zeman. Ancora una volta il boemo ha perso malamente contro la rivale di sempre, per giunta snaturando del tutto le sue idee calcistiche. “Ci proveremo” aveva detto alla vigilia, ma dopo appena un quarto d’ora il suo Cagliari, schierato a sorpresa con un inedito 4-4-2, aveva già alzato bandiera bianca. Merito di Tevez (zampata sotto porta al 3’) e di Vidal (splendido destro a giro dalla distanza al 15’) e, più in generale, di un approccio alla partita pressoché perfetto. Quello che ha deluso di più in Zeman comunque non è il risultato, bensì le modalità con cui è arrivato. Tutto ti aspetteresti da una sua squadra meno che la paura di attaccare, problema che, a dire il vero, il Cagliari ha da inizio stagione, tanto che il pubblico contesta e Giulini è sempre più carico di dubbi.

Qualche sporadica occasione a parte (su cui Buffon è stato perfetto) la Juve non ha mai rischiato nulla, anzi ha finito per stravincere senza neanche sforzarsi troppo. Il sigillo è arrivato a inizio ripresa (50’) con Llorente, la cui girata ha trovato anche la gentile collaborazione di Cragno. Il gol dei sardi (Rossettini al 65’) è servito giusto per il tabellino, un po’ come l’ultimo spezzone di partita, del tutto privo di pathos se non per qualche sporadica occasione. Ora la pressione passa nuovamente sulle spalle della Roma, costretta a battere il Milan (domani sera) per non perdere ulteriore terreno dalla capolista. “Era importantissimo chiudere l’anno in testa – ha confermato Massimiliano Allegri. – Non volevo cali di tensione anche per preparare al meglio la Supercoppa”. Già, lunedì sarà tempo di finale. Di fronte ci sarà un Napoli complessivamente meno solido ma comunque determinato a vincere. In questo senso il successo sul Parma (2-0 firmato da Zapata e Mertens) può solo far bene a un gruppo qualitativamente ottimo, ma privo di autostima e serenità. “Sarà la partita più importante del 2014, fondamentale per tutti noi – il pensiero di Benitez. – Mi hanno parlato tanto di Pechino ma non ci servono ulteriori stimoli, per quelli basta già la coppa in palio”. Appuntamento a Doha insomma, sperando che, questa volta, il calcio italiano esporti solo spettacolo, non i soliti veleni.

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