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La Juve liquida la Lazio ed è a un passo dal quinto scudetto

FIRSTonline

Il conto alla rovescia è quasi terminato. La Juventus batte anche la Lazio e si prepara a festeggiare uno scudetto ormai praticamente sicuro. La matematica, ultimo ostacolo prima dei fuochi d’artificio, dice che il prezioso tricolore potrebbe arrivare già lunedì prossimo, a patto che i bianconeri espugnino Firenze (domenica sera) e il Napoli non riesca a fare lo stesso all’Olimpico di Roma. Ma se anche le cose non dovessero andare così non sarà certo il caso di disperarsi: nel turno successivo a Torino arriverà il Carpi e lì basterà un misero punticino per alzare le mani al cielo.

“Era una gara insidiosa, si poteva rischiare di ritrovarsi il Napoli più vicino invece siamo stati bravi a vincerla – le parole di Allegri. – Domenica andremo a Firenze, non è il caso di abbassare la guardia perché la Fiorentina vorrà sicuramente fare bella figura. Vogliamo finire nel migliore dei modi, allo scudetto mancano ancora 4 punti”. Il tecnico bianconero continua a non sbilanciarsi ma ormai non ci crede neanche lui.

Non è solo questione di punti (+ 9 sul Napoli) ma anche di logica: come si può pensare che una Juve del genere possa perdere questo titolo? La cosa più impressionante dei bianconeri è che non conoscono cali di tensione, in barba a qualsiasi statistica o avversario. Se n’è accorta anche la Lazio, ennesima vittima sacrificale di un ciclo che ha visto 23 vittorie nelle ultime 24 partite, di cui 9 consecutive allo Stadium senza subire gol.

“Abbiamo giocato una buona partita ma loro sono dei marziani – ha sospirato Simone Inzaghi. – All’inizio c’era equilibrio, poi abbiamo preso gol e siamo rimasti in 10 e a quel punto era davvero impossibile fare di più. Forse il rigore si poteva anche non dare ma la partita ormai era segnata, avremmo perso comunque”. I biancocelesti, reduci dai successi con Palermo ed Empoli, hanno provato a contenere il match mettendosi a difesa di Marchetti: non proprio la tattica più originale del mondo ma, forse, l’unica possibile.

Il muro laziale, complici alcuni grandi interventi del portiere, è rimasto in piedi fino al 39’ quando Pogba ha pescato Mandzukic a pochi passi dalla linea, per il più facile dei gol. La partita ha poi subito la svolta decisiva a inizio ripresa: Patric, già ammonito, ha strattonato Dybala e Mazzoleni ha estratto l’inevitabile secondo giallo. Argentino protagonista nell’episodio ma non solo, visto ciò che ha combinato di lì in avanti.

Prima ha trasformato il rigore concesso dall’arbitro per un fallo di Lulic su Bonucci (52’), poi ha chiuso ogni discorso insaccando di destro sull’assist di Khedira (64’). Il resto è stato solo accademia, un po’ come ciò che resta del campionato bianconero. Tra il quinto scudetto consecutivo e la squadra di Allegri c’è solo la matematica ma anche questa, ormai, sta per arrendersi all’evidenza.

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