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La Juve espugna Pietroburgo, l’Atalanta si arrende a CR7

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La Juve ipoteca la qualificazione, l’Atalanta sfiora l’impresa ma alla fine si arrende a CR7. Doveva essere una serata di grandi emozioni ed è effettivamente è stato così, nel bene e nel male. La copertina spetta ai bianconeri di Allegri, capaci di espugnare San Pietroburgo con la specialità della casa, ovvero l’1-0. Con quello di ieri siamo a quattro consecutivi, il che conferma la capacità del tecnico di incidere sulla squadra: questa Signora, infatti, è sempre più a sua immagine e somiglianza, focalizzata al 100% sui risultati, con tanti saluti a chi pensa che i fronzoli siano più importanti della sostanza.

Certo, a lungo andare servirà qualcosa in più, perché non è pensabile andare avanti per tutta la stagione senza subire gol, intanto però la squadra ha ritrovato solidità, risultati e fiducia. Oltre che un piede e mezzo negli ottavi di Champions, il che potrebbe rivelarsi un grande vantaggio tra novembre e dicembre, quando la Juve potrà concentrare le sue forze solo ed esclusivamente sul campionato.

La vittoria di ieri contro lo Zenit ha ipotecato il passaggio del turno, tanto che Allegri potrebbe festeggiare il traguardo già nel prossimo turno proprio contro i russi: quella sera sarà sufficiente non perdere per avere la certezza matematica della qualificazione. Tutto ciò è reso possibile da una partita attenta, complessivamente ben gestita, anche se avara di azioni offensive: basti pensare che il tabellino finale recita 2 soli tiri in porta, uno di McKennie parato da Kritsyuk e il colpo di testa di Kulusevski (86’), decisivo ai fini dell’1-0 finale. Solidità, organizzazione e tanta pazienza, eccola qui la ricetta di Max per rialzare la Juventus, con la consapevolezza che, prima o poi, l’occasione giusta per far male arriverà. Il lavoro non è certo dei più glamour, però funziona bene e la dimostrazione la danno le prestazioni ritrovate di alcuni giocatori, su tutti De Sciglio, decisivo con un assist vincente per la seconda volta in pochi giorni.

“Ottimo risultato, tra quindici giorni possiamo giocarci la qualificazione – il commento di Allegri -. Non abbiamo fatto una buona prestazione, siamo stati troppo lenti, dobbiamo migliorare nella fase di possesso e fare scelte migliori, anche in difesa. Non mi piace dire che questa è la mia Juventus, ho una rosa importante ma oggi abbiamo giocato male, ci prendiamo soprattutto il risultato. Ora possiamo pensare all’Inter, ci arriviamo dopo una bella vittoria e una brutta prestazione: il mix perfetto per essere arrabbiati e provare a giocare una buona gara”.

Tutto il contrario dell’Atalanta, che dall’Old Trafford porta a casa tanti applausi ma zero punti. Intendiamoci, il girone resta apertissimo e la Dea, seconda a quota 4 alla pari col Villarreal, si è già tolta le trasferte più difficili, eppure c’è molto rammarico per come si è svolta la partita, alla luce di un primo tempo perfetto che lasciava presagire un’impresa storica.

La squadra di Gasperini però non ha retto alla distanza, un po’ per l’infortunio di Demiral, sin lì migliore in campo, che è andato ad arricchire la già lunghissima lista degli assenti, molto per la rosa sconfinata dello United, in grado di giocarsi jolly pesantissimi per tutta la partita (basti pensare che nella ripresa sono entrati Pogba, Cavani e Sancho). E così, dopo i primi splendidi 45’ conclusi sullo 0-2 grazie ai gol di Pasalic (15’) e Demiral (29’), ne sono seguiti altrettanti in cui i Red Devils l’hanno fatta da padroni, ribaltando il risultato come un calzino con le reti di Rashford (53’), Maguire (75’) e Cristiano Ronaldo (81’), senza contare le numerose parate di Musso.

“A un certo punto ci credevamo, certo è che con queste squadre basta un episodio, hanno messo molti attaccanti e a noi è mancato il gol del 3-1 che avrebbe chiuso la partita – l’analisi sconsolata di Gasperini -. Ci siamo andati vicini, era una bella occasione, un po’ di fisicità in più, oltre agli assenti, ci avrebbe aiutato. Comunque abbiamo fatto il massimo, ora c’è la partita di ritorno e abbiamo visto che ce la possiamo giocare. Giriamo a 4 punti in un girone difficile, ci possiamo provare fino alla fine”.

Ora servirà un bel reset per concentrarsi sul campionato, pronto a entrare nel vivo con un tour de force di 3 giornate in una settimana: Juventus e Atalanta, seppur con presupposti diversi, sono più o meno nella stessa situazione, di chi ha bisogno di fare punti per scalare una classifica ancora lontana dai presupposti iniziali. 

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