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La frenata di Covid-19 spinge la Borsa: Poste, banche e risparmio ok

Imagoeconomica

Avanzano i mercati europei sull’onda lunga dei segnali espansivi lanciati dalla Banca centrale giapponese, che ha rimosso i propri limiti all’acquisto di bond governativi e ha alzato la quota di quel che può comprare di bond aziendali e crediti commerciali secondo linee d’azione che potrebbero essere seguire in settimana sia dalla Fed che dalla Bce.

Piazza Affari mette a segno un rialzo del 2,4%, oltre i 17.200 punti, in linea con Francoforte. Di poco inferiore l’incremento di Parigi, Madrid e Londra. Zurigo, zavorrata dalla forza del franco su dollaro ed euro, limita il rialzo all’1,2%.

Si riduce lo spread dopo il verdetto delle agenzie di rating: la forbice del Btp con il Bund si riduce a 229 punti base dai 265 della settimana scorsa, in recupero dai minimi della settimana scorsa. Il rendimento del decennale scende a 1,74%. Progressi anche sulla parte breve della curva: rendimento del Btp 2 anni a 0,74% da 1,25%. Si riduce il gap nei confronti della Spagna: spread a 88 punti base.

Scende ancora il petrolio: il Brent perde il 3% a 20,5 dollari il barile. Nel Nord America, il ritorno dalla paura di rimanere senza spazio negli stoccaggi, spinge ben più giù il greggio del Texas: il Wti perde il 13%, a 14,7 dollari. I tagli alla produzione inizieranno a fine settimana, ma già nelle ultime ore, alcuni grandi produttori, tra cui l’Arabia Saudita, hanno cominciato a rallentare. Ma lo scenario potrebbe peggiorare ulteriormente, qualora le stime del Fondo Monetario Internazionale venissero confermate (-3% del Pil mondiale nel 2020).

A Piazza Affari Eni +1,5%, Tenaris +1%, Saipem +0,4%.

In grande evidenza in tutta Europa il comparto bancario: l’indice Eurostoxx Banks balza in avanti del 4%, trascinato del +11% di Deutsche Bank. Anche il settore italiano fa la sua parte con un rialzo del 3,6%, giustificato dalla conferma del rating da parte di S&P giunto venerdì sera.

Avanza Intesa (+3,7%), mentre è in corso l’assemblea per l’aumento di capitale al servizio dell’offerta su Ubi Banca (+3,7%). L’istituto ha già effettuato mille accrediti su conto corrente per richieste di finanziamenti fino a 25mila euro nell’ambito dell’accesso al credito disciplinato dal decreto liquidità dell’8 aprile scorso ha ricevuto oltre 104mila richieste, di cui 32mila solo nell’ultima giornata. Un quarto delle domande è incompleto e richiede ulteriore lavorazione.

Sale anche Unicredit (+3,75%). Forte anche Mediobanca, in crescita del 3,5%. Generali +3%.

In recupero anche il risparmio gestito: Azimut +4,03%, Poste Italiane +4%, Banca Generali +3,78%. In marzo, l’industria italiana del risparmio gestito ha registrato deflussi per 10,4 miliardi di euro. Le masse in gestione sono scese sotto quota 1.000 miliardi di euro.

Salgono 38 società su 40 del paniere principale. In negativo solo Atlantia (-0,9%) e Italgas (-0,2%). In terreno positivo anche Diasorin (+1,11%) anche se il ministero ha affidato ad Abbott la commessa sui kit per gli esami sul coronavitus.

Positive Stm (+3,5%) e Leonardo (+1%). Morgan Stanley ha abbassato il giudizio a Equal Weight.

Da segnalare anche Fiat Chrysler (+3,5%). Oggi con l’ingresso a Mirafiori di un centinaio di addetti è iniziata l’operazione 500 elettrica. Ha riaperto anche lo stabilimento di Atessa, nell’Italia centrale, in vista della ripartenza di Melfi.

Ferrari rimbalza dell’1,8%. In una nuova ricerca, Morgan Stanley ha promosso il target price da 163 a 170 dollari, circa 159 euro, rafforzando il giudizio Overweight.

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