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La Fed dà la carica alle Borse ma sull’Italia incombe la sanzione Ue

Firstonline

La Fed è pronta a tagliare i tassi nel caso la guerra dei dazi metta a rischio la crescita dell’economia. A dirlo ieri è stato lo stesso presidente della Banca centrale Usa, Jerome Powell, che ha sostenuto di esser pronto ad agire “in modo appropriato” a fronte di un peggioramento della congiuntura.

I mercati, in Asia come in Usa, hanno raccolto il segnale senza indugi. L’Europa, già in fibrillazione, attende le mosse espansive che domani saranno annunciate da Mario Draghi al termine della riunione della Bce. Recuperano i mercati azionari, mentre risalgono i rendimenti delle obbligazioni, già depressi dalla fuga dal rischio.

TOKYO GUIDA IL RALLY IN ASIA, RIPIEGANO I T BOND

Il rally è guidato stamane dalla Borsa di Tokyo (+1,9%) davanti ad Hong Kong (+0,7%) e al CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen (+0,6%). Sale anche Sidney (+0,8%) dopo il taglio dei tassi da parte della Reserve Bank of Australia.

Rimbalza stamane il T Bond decennale a 2,118%, già sceso martedì ad un minimo di 2,07%. Il differenziale di rendimento del bond a tre mesi e bond a dieci anni, arrivato a -24 punti base ieri, risale a -21.

A NEW YORK VOLANO APPLE E LE BANCHE

Le parole di Powell sono state un toccasana per i mercati americani, che hanno messo a segno la miglior seduta del 2019. Dow Jones +2,06%, S&P 500 +2,14%, Nasdaq +2,65%.

In forte recupero i titoli tech sostenuti dal rally di Apple (+3,3%) e Microsoft. Vivace il settore bancario (+3,65%) grazie al rimbalzo delle obbligazioni.

Ancora in flessione il petrolio, con il Brent a 61,6 dollari. Ieri c’è stato un debolissimo rimbalzo, ma già stamattina è ripreso il calo. A fine mese scade l’accorso Opec ed alleati sulla produzione. Intanto la Cina sta riducendo gli acquisti per mettere sotto pressioni gli Stati Uniti ed i paesi esportatori alleati di Washington.

I REPUBBLICANI USA SI SCHIERANO CON IL MESSICO

Il conflitto sui dazi continua intanto a bassa intensità, tra accuse reciproche. In primo piano oggi il Messico, costretto a far fronte alle minacce di Donald Trump. Al fianco del Paese latino-americano è arrivato il monito dei senatori repubblicani al Presidente: non voteremo i dazi.

Trump è intanto impegnato a Londra nella sua campagna pro-Brexit: liberatevi della Ue, ha detto, e noi triplicheremo gli scambi con voi.

MILANO VOLA, MA INCOMBE LA SANZIONE DELLA BCE

La spinta in arrivo dalla Fed, nell’attesa delle decisioni di domani della Banca Centrale Europea, ha provocato la ripresa dei listini europei a partire da Milano, confortata dai toni più distesi tra i partners di governo, dopo l’ultimatum/appello del premier Giuseppe Conte.

Ma oggi la cronaca sarà dominata dall’attivo della risposta di Bruxelles sull’eventuale apertura della procedura di infrazione per debito eccessivo contro l’Italia che rischia una sanzione pari allo 0,2% del Pil, una spada di Damocle che incomberà sui destini fragili della finanza del Bel Paese almeno fino alle decisioni del prossimo luglio. Il premier Conte ha detto che l’obiettivo fondamentale per il sistema paese è evitare la procedura. Le regole di bilancio Ue, ha aggiunto, si rispettano fino a quando non si riesce a cambiarle.

MERCATI TORO IN ATTESA DI DRAGHI, SPREAD A 274

Dopo una serie di ribassi ieri Piazza Affari è stata la migliore del Vecchio Continente chiudendo con un rialzo dell’1,79%, ancora una volta sopra la soglia psicologica dei 20mila punti (20.229).

Fra gli altri listini brillano Francoforte (+1,55%) guidata dalla riscossa di Bmw, Daimler e Continental; Madrid +1,07%, Zurigo +1,35%. Sono più indietro Parigi (+0,51%) e Londra (+0,42%).

L’inflazione su base annuale nell’eurozona scende all’1,2% a maggio 2019 rispetto all’1,7% di aprile. In calo anche il dato core, +0,8% (contro+1,2%in aprile). La dinamica debole dei prezzi, insieme al deterioramento del quadro macroeconomico, è destinata a condizionare la politica monetaria, “Non mi aspetto un rialzo dei tassi in Europa prima del 2021” dice Franck Dixmier di Allianz Global Investors. La situazione favorisce il compito di Mario Draghi che avrà gioco più facile nel respingere le critiche ad un piano di prestiti Tltro troppo generoso con le banche italiane. Un segnale arriva dall’andamento più disteso del mercato obbligazionario, sostenuto anche dall’accordo tra i partiti di governo sul decreto “sblocca cantieri”.

Grazie all’appeal offerto da rendimenti più elevati è comunque sceso il tasso del decennale, che ha toccato un minimo a 268 punti per poi chiudere a 274.

Il tasso del decennale di riferimento è calato a 2,53% da 2,59% in avvio.

IL GOVERNO FRANCESE ENTRERÀ NEL BOARD FCA-RENAULT

Slitta la decisione sulla fusione tra Renault e Fca. “Il Consiglio di amministrazione ha deciso di continuare a studiare con interesse la possibilità di tale combinazione e di estendere la discussione sul tema”, si legge nella nota diffusa ieri sera dopo tre ore di riunione tra i rappresentanti del gruppo francese, ieri +3%, e quelli di Fiat Chrysler +4%.

La riunione è stata dominata dalle richieste dei rappresentanti di Parigi sulla composizione del nuovo consiglio e sulle garanzie nei confronti di Exor, destinato ad essere il primo azionista della nuova società con il 15% circa. Sembra sia stato trovato l’accordo sulla presenza di un consigliere per conto dello Stato azionista tra i quattro attribuiti a Renault (stesso numero per Fca). Salvo sorprese, il compromesso sull’influenza che il governo francese eserciterà sulla nuova Fca-Renault potrebbe spianare la strada al via libera da parte del Cda a un accordo quadro che porti al lungo processo per il merger. Ma è possibile che la nuova riunione, prevista per stasera, non sia sufficiente ad esaurire il complesso dossier

A PIAZZA AFFARI BRILLANO BANCHE E PRYSMIAN, SOFFRE ATLANTIA

A Piazza Affari ha brillato Prysmian (+6%), che è finalmente venuta a capo dei problemi legati il funzionamento del cavo Western Link in Galles.

Banche in netto recupero. Tra le big Unicredit e Intesa registrano rispettivamente rialzi fra il 2,9% e il 2,2%. Guida la corsa Banco Bpm (+3,5%). Bene anche Bper (+1,8%), dopo la notizia che ha avviato approfondimenti per il salvataggio di Carige, e Azimut (+3,51%), che ha confermato di poter superare i 300 milioni di utile netto nel 2019, un dato superiore al consenso. Goldman Sachs ha avviato la copertura su Anima (+6,19%), con rating buy a 2,8 euro e prezzo obiettivo a 3,5 euro.

In controtendenza Atlantia (-2,5%). Il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Danilo Toninelli scrive su Facebook che la norma per facilitare la revoca di una concessione autostradale, inserita con un emendamento al decreto Sblocca cantieri, deve essere approvata.

Autogrill -0,3%, dopo la pubblicazione delle previsioni per il triennio 2019-2021: l’utile per azione atteso è più alto delle aspettative del consensus. Nel comunicato si parla di un’espansione delle attività. edium

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