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La Borsa festeggia l’accordo con Bruxelles e Wall Street attende la Fed

FIRSTonline

Sospiro di sollievo in Piazza Affari per la tregua in Europa sulla manovra italiana 2019. Il listino milanese campeggia e chiude con un rialzo dell‘1,59%, 18.941 punti. Brindano le banche, mentre riprendono quota i titoli dell’auto e Saipem +3,74%.

In spolvero anche l’obbligazionario: lo spread fra decennale italiano e tedesco si restringe a 254.40 punti (-5,81%), mentre il rendimento del benchmark tricolore cala al 2,79%. Scende ai minimi da luglio anche il rischio default sul debito italiano a 5 anni, dopo che è stato scongiurato il rischio di una procedura d’infrazione contro Roma. Il clima si rasserena, almeno temporaneamente, perché Bruxelles terrà sotto controllo le prossime mosse dell’Italia. Dombrovskis ha avvertito infatti che la procedura potrebbe essere avviata a gennaio se le misure concordate non dovessero essere ratificate dal Parlamento. Intanto continuano le docce fredde sulla crescita tricolore. Standard & Poor’s rivede infatti al ribasso le stime: il pil quest’anno dovrebbe salire dell’1% e il prossimo dello 0,7%, meno quindi dell’1,1% previsto lo scorso 26 ottobre. Percentuali distanti dalle previsioni del governo giallo-verde che pure, nel corso del dialogo con la Commissione, ha cambiato il suo quadro economico di riferimento: il pil programmatico è visto salire dell’1% sia nel 2018 sia nel 2019, dai precedenti +1,2 e +1,5%.

La seduta è positiva anche per gli altri listini europei: Francoforte, +0,24%; Parigi +0,49%; Madrid +0,79%; Londra +0,96%. Wall Street, dopo un’apertura cauta, viaggia intonata nell’attesa di ascoltare il presidente della Fed Jerome Powell al termine del meeting della banca centrale, che dovrebbe alzare i tassi d’interesse di un quarto di punto, come previsto dal mercato. Da giorni si attende questo momento, soprattutto per vedere se il governatore utilizzerà toni più accomodanti per l’anno prossimo.

Scommettendo su una Fed più colomba il dollaro perde quota nei confronti delle altre valute. L’euro invece si rafforza, con la ritrovata coesione europea sul fronte italiano. Il cambio fra moneta unica e biglietto verde si muove attualmente in area 1,142. 

Altro osservato speciale in queste ore è il petrolio, che rimbalza dopo il tonfo della vigilia: Brent +2,35%, 57,58 dollari al barile. Il greggio prosegue in rialzo al Nymex  dopo la diffusione del dato sulle scorte in Usa, scese per la terza settimana di fila anche se molto meno delle previsioni. Wti 47,9 dollari al barile +2,79%. Tonico l’oro, attualmente a 1255,14 dollari l’oncia (+0,47%).

In Piazza Affari il titolo Saipem vive finalmente una giornata brillante, dopo aver perso quasi il 40% del suo valore da inizio ottobre, quando aveva toccato i massimi da inizio anno. La società ha annunciato di essersi aggiudicata un nuovo contratto in Russia, in joint venture con Renaissance, società turca di servizi nell’oil&gas.

Fra le cinque blue chip migliori di oggi figurano inoltre Brembo +3,9%; Ferrari +3,31%; Campari +3,22%; Poste +3,22%.

Non partecipano al banchetto Banca Mediolanum -1,36%; Azimut -0,94%; Telecom -0,62%; Stm -0,74%; Diasorin -0,21%. Fra le grandi banche splendono Banco Bpm +2,69% e Unicredit, +2,67%, mentre fuori dal listino principale Carige recupera il 23,08%, dopo aver toccato il fondo ieri, in vista dell’assemblea di sabato sull’aumento di capitale fino a 400 milioni e sul raggruppamento delle azioni.

Balzo di Ovs, +18,13%. Tod’s scatta del 9,43%. Diego della Valle ha siglato un contratto con Credit Agricole per l’acquisto a termine, tramite l’investment bank del gruppo francese, di azioni Tod’s fino al 5% del capitale.

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