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La Borsa continua brillare sulla scia di Wall Street

La speranza che i colloqui fra Usa e Cina pongano un argine alla politica dei dazi nutre anche oggi i mercati. I listini europei chiudono positivi e Wall Street apre intonata, anche se nell’ultima ora di scambi l’ottimismo sembra lasciare spazio a maggior cautela: Milano, +0,94%, 19.179 punti; Francoforte +0,83%; Parigi +0,84%; Londra +0,66%. Negativa Madrid, -0,27%. 

Al termine della tre giorni di trattative a Pechino, Washington fa sapere che le due parti hanno discusso “dei modi con cui raggiungere relazioni commerciali giuste, reciproche ed equilibrate” tra le due nazioni.

L’euro risale sul dollaro il cambio si porta a 1,152, con il biglietto verde in ribasso contro le principali valute in previsione di una Fed più colomba di qualche mese fa. In attesa dei verbali della riunione di dicembre, si registra molta prudenza nelle dichiarazioni dei presidenti delle sedi “regionali” della banca centrale su prossimi ed eventuali rialzi dei tassi Usa. Il presidente della Fed di Atlanta, Raphael Bostic, per la prima volta ha aperto addirittura all’ipotesi di un possibile taglio. Oggi intanto la banca centrale canadese ha lasciato invariato il costo del denaro all‘1,75%, rivedendo al ribasso le previsioni di crescita economica del paese nel 2019. 

Il clima di propensione al rischio si alimenta in giornata anche dell’intenzione della Cina di stimolare i consumi, soprattutto nei settori auto ed elettrodomestici, nell’ambito di un grande piano volto a fronteggiare il rallentamento dell’economia. I venti favorevoli sostengono il petrolio e il Brent rivede quota 60 dollari al barile (60,37 +2,81%). Poco mosso l’oro, che si muove in rialzo, vicino a 1290 dollari l’oncia in modo speculare e opposto al dollaro. 

Anche Piazza Affari apprezza lo scenario generale. Gli acquisti si riversano su auto e industriali. Regina del listino è Brembo, +6,1%. Bene la galassia Agnelli con Fca +2,93%, Ferrari +2,72%, Exor +2,84%, Cnh +1,78%. Solo la Juventus, -1,05%, perde leggermente quota. 

Fra le migliori blue chip della seduta ci sono Stm +5,36%; Prysmian +3,95%; Buzzi +3,47%; Banca Generali +3,71%. Le banche si fermano in ordine sparso, mentre si continua a dibattere il futuro di Carige, ancora sospesa. L’intervento del governo a sostegno della banca è promosso da S&P Global Ratings che in una nota scrive: “è un passo verso la fine della storia di banche italiane problematiche”, visto che l’istituto ligure “è l’ultima banca sistemica di medie dimensioni in difficoltà e ancora in attesa di soluzione dei problemi su utili e qualità degli asset”. Il decreto “preserva la stabilità finanziaria, rassicurando i correntisti e gli obbligazionisti senior e dando agli amministratori attuali il tempo e le risorse di cui hanno bisogno per procedere con il business plan”.

Le vendite penalizzano Campari -2,47%; Telecom -2,03%; Azimut -0,63%; Mediobanca -0,52%. 

Fuori dal listino principale Fincantieri, -4,72, paga l’incertezza sul futuro con Stx France (ribattezzata Chantiers de l’Atlantique), dopo che la Commissione europea ha accolto la domanda presentata da Francia e Germania a esaminare, alla luce del regolamento sulle concentrazioni, la proposta. Brilla invece Anima Holding +7,13%, all’indomani dell’annuncio dell’avvio, oggi, del programma di acquisto di azioni proprie al servizio di piani d’incentivazione e di eventuali operazioni straordinarie.

Seduta brillante per l’obbligazionario: il rendimento del decennale italiano scende a 2,9% e lo spread con il Bund di pari durata capitola a 261.80 punti base, -4,28%.

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