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La Bce suona la carica di Borse e bond mentre le tensioni internazionali si allentano

Dal 22 ottobre, data dell’ultimo meeting della Bce, ad oggi, Mario Draghi e i suoi collaboratori sono intervenuti almeno nove volte (il calcolo è di Giuseppe Sersale di Anthilia) per anticipare nuove misure espansive da adottare il prossimo 3 dicembre. L’ultima iniezione di adrenalina è stata praticata ieri: l’agenzia Reuters ha riferito che la Bce sta considerando l’idea di applicare sulla liquidità parcheggiata presso Francoforte tassi penalizzanti e crescenti rispetto all’ammontare dei depositi. In esame, inoltre, anche la possibilità per la Banca centrale di acquistare i crediti deteriorati delle banche. L’attivismo di Draghi, che dovrà stare attento a non deludere l’attesa elettrica dei mercati, spiega l’andamento divergente dei mercati.

WALL STREET VACANZIERA, ASIA I SALITA

Piatta Wall Street, oggi ferma per la Festa del Ringraziamento (domani, data d’avvio degli acquisti di Natale, le contrattazioni chiuderanno alle 13): Dow Jones +0,1%, S&P 500 -0,01%, Nasdaq +0,26%. Da rilevare, assieme ad alcuni dati macro confortanti (calo dei sussidi di disoccupazione, aumento delle case in costruzione), il rimbalzo di Pfizer ed Allergan, già puniti dopo l’annuncio della mega fusione.

Positiva l’Asia, grazie anche all’allentarsi delle tensioni tra Russia e Turchia. Il petrolio, il termometro più sensibile dei rischi geopolitici, è sceso a 45,5 dollari nella versione Brent (ultimi scambi stamane a 46,25). Tokyo sale dello 0,6%, Hong Kong +1%. Segno più anche per le Borse cinesi. A Sidney i titoli dello studio legale Slater & Gordon, specializzato in cause per incidenti d’auto, sono precipitati del 54%: la finanziaria illustrata ieri a Londra da David Cameron prevede un taglio ai rimborsi per i sinistri. 

MILANO CORRE, OGGI I BOT A SEI MESI SOTTO ZERO

Elettrici i mercati europei sotto la spinta di Draghi. La Borsa di Milano è salita dell’1,8%, Parigi +1,5%, Francoforte +2,1%, Londra +0,9%. Fa eccezione Madrid, solo +0,2%, frenata dal fallimento di Abengoa (energie rinnovabili) destinato a pesare sul sistema bancario. Il trend dovrebbe proseguire stamane in apertura. I futures segnalano: Londra + 12 punti a 6,349; Parigi + 9 punti a 4901; Francoforte +12 pb a 11.181.

In forte calo i rendimenti dei titoli di Stato. Il Btp a 10 anni è sceso all’1,42% con spread sul Bund tedesco in calo a 95, nonostante la parallela discesa dei tassi dell’obbligazionario tedesco: lo Schatz, il titolo a 2 anni, è sceso a -0,42%, nuovo minimo storico. Il Ctz 30 agosto 2017 è stato assegnato ieri n asta a 100,167 con un rendimento, altro minimo storico, di -0,095%. Oggi è in programma l’offerta di 5,5 miliardi di Bot a 6 mesi. 

L’euro si è inabissato ieri fino ad un minimo di 1,057 per risalire in serata a 1,063, invariato rispetto alla chiusura precedente: un chiaro segnale che Wall Street non gradisce l’allargamento della forbice tra i mercati europei e quelli americani. La Bce ha anche annunciato che dal 27 novembre al 21 dicembre gli acquisti di bond aumenteranno per sfruttare le migliori condizioni di mercato attese nella prima parte di dicembre. 

CORRE FINMECCANICA, HOLDING DELLA SICUREZZA

Tra i temi della giornata di ieri a Piazza Affari spicca il rialzo di Finmeccanica, che ha guadagnato il 4,1%. Ieri il governo italiano ha annunciato lo stanziamento di un miliardo di euro nelle politiche per la sicurezza, la metà sono destinate al sistema Difesa. La Holding opera con le sue società anche negli ambiti di spesa previsti dal piano. La controllata Selex ES, che realizza sistemi per la sicurezza nazionale, la protezione del territorio, dei centri urbani, delle infrastrutture critiche nazionali, dei grandi eventi e delle zone a rischio, dovrebbe intercettare una parte dei fondi che saranno stanziati dal Governo italiano.

CNH RISORGE NEL SOLCO DI JOHN DEERE

Cnh Industrial è stata la miglior blue chip ieri grazie a un guadagno del 5,4%, a 6,53 euro. Il titolo ha accelerato dopo la pubblicazione dei risultati della concorrente Deere (+4,8%). Il costruttore di mezzi agricoli con sede a Moline, nell’Illinois, ha comunicato che il quarto trimestre del suo esercizio fiscale, periodo che va da agosto ad ottobre, si è chiuso con ricavi netti in calo da 8,04 miliardi a 5,93 miliardi di dollari ma, grazie al calo dei costi, l’impatto negativo è stato minore del previsto. Fiat Chrysler +0,9%, StM +1,4%.

ENI/ENELM RIALZI GEMELLI. FRENA SOLO TENARIS

Eni è salita ieri dell’1,8%, Tenaris ha perso lo 0,2%, peggior titolo del paniere Ftse Mib: parte della flessione è spiegata dalla forza del dollaro. Avanza Enel (+1,9%). La società ha fissato il valore del concambio per la fusione delle controllate Endesa Américas e Chilectra Américas in Enersis Americas. La discesa dei tassi aiuta Snam (+1%). 

VOLA IL GESTITO. AZIMUT FA SHOPPING IN AUSTRALIA

Brillano le società del risparmio gestito, favorite in via diretta, attraverso il sistema del calcolo delle commissioni dai rialzi della Borsa. L’industria nel mese di ottobre ha registrato sottoscrizioni per 5 miliardi di euro contro gli 8,7 miliardi di euro raccolti a settembre. Da inizio 2015 il saldo si attesta a circa 126 miliardi ad un passo dal record del 2014 (128,6 miliardi). Il patrimonio totale ha raggiunto un nuovo massimo storico a 1.816 miliardi di euro. 

Anima Holding avanza del 4,5%: da inizio anno il titolo registra un progresso del 105% circa. Azimut, che ha comunicato di aver messo a segno un’altra piccola acquisizione in Australia, è salita del 3,9%. Mediolanum +2,2%. Bene le banche italiane, meno dipendenti di quelle francesi e tedesche dai depositi presso la Bce. Intesa ha chiuso in rialzo del 2,3%, Monte Paschi +1,3%, Unicredit +2,2%. Generali sale dell’1,4%.

BEN AMMAR: “PATUANO HA LA FIDUCIA DI BOLLORE’”

Telecom Italia ha chiuso ieri in rialzo dell’1,7%. A stemperare le tensioni della vigilia ci ha pensato al solito Tarak Ben Ammar. Uscendo dalla riunione del consiglio il finanziere ha dichiarato: “Patuano ha la mia fiducia. A me risulta che ha la fiducia di tutto il Consiglio, anche di Bollore”. In serata una nota della società ha reso noto che è stato integrato l’ordine del giorno dell’assemblea del 15 dicembre prossimo, come era chiesto da Vivendi. L’agenda dei lavori è quindi stata aggiornata per la parte ordinaria con la nomina di quattro nuovi amministratori, dopo aver portato il numero dei consiglieri dagli attuali 13 a 17. Nel rispondere ai fondi che avevano criticato la richiesta di Vivendi di entrare nel board, il Cda ha replicato che la richiesta dei francesi è “legittima” e che “l’idoneità dei candidati appare indiscutibile”.

PROSEGUE IL RECUPERO DI ASTALDI. 

Da segnalare ancora la ripresa del Lusso: Luxottica +1,7%, Ferragamo +0,8%. Tra le medium cap balzo di Astaldi (+7,5%). Banca Imi ha rafforzato la raccomandazione già positiva sul titolo del gruppo delle costruzioni e delle concessioni autostradali, portandola a Buy dal precedente Add. Il target price è stato invece tagliato a 8,85 euro da 10,80 euro. In due sedute a metà di novembre, Astaldi aveva perso un terzo della sua capitalizzazione.

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