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Juve e Milan, Inter e Napoli: arriva una Champions da brividi. La Roma sprofonda a Udine

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La Roma crolla sotto i colpi dell’Udinese e il campionato cambia ufficialmente padrone, almeno fino a questa sera. In attesa dell’Atalanta, che in caso di vittoria a Monza andrebbe in testa da sola a quota 13, sono Napoli e Milan a guidare la classifica, dopo un fine settimana che le ha viste conquistare i pesantissimi scontri diretti con Lazio e Inter, mentre le altre, Juventus compresa, hanno malamente steccato. Al termine del primo lustro possiamo dire che questa Serie A è molto più equilibrata di quanto si pensasse alla vigilia e l’inizio delle coppe europee non farà che aumentare l’incertezza, rendendo tutto ancor più complicato. Resta il fatto che nessuno è perfetto, ma certo c’è chi sta meglio (Napoli e Milan), chi così così (le romane, ma la figuraccia di ieri è un brutto colpo per Mourinho) e chi non se la passa affatto bene (Inter e Juventus, seppur per motivi diversi).

Milan e Napoli a Salisburgo e Liverpool sulle ali dell’entusiasmo

Ora è tempo di pensare alla Champions League, cercando di sfruttare l’entusiasmo generato dall’ultima giornata. Il Milan andrà a Salisburgo con il morale alle stelle e proverà a vincere quella che è una partita chiave del suo girone: considerato che per il primo posto è favorito il Chelsea, infatti, è evidente che saranno gli austriaci i rivali per l’altro pass, salvo clamorosi exploit della Dinamo Zagabria. Pioli vuole fare un altro step e diventare competitivo anche in Europa, dopo averla solo assaggiata (e con un sapore decisamente amaro) lo scorso anno.

Il Salisburgo non è un avversario morbido, ma è chiaro che il Milan parte favorito, a differenza del Napoli, costretto a passare per le forche caudine di Anfield. Va detto però che il Liverpool sta attraversando un momento poco brillante, certificato dal pareggio nel derby con l’Everton e, più in generale, da un inizio di stagione complicato, come si evince dal settimo posto in Premier a meno 6 dall’Arsenal capolista. Spalletti, dunque, se la può quantomeno giocare, anche perché il suo Napoli ha già fatto vedere qualità molto interessanti, in particolare dai colpi estivi: con un Kvaratskhelia così anche Klopp fa meno paura…

Inter e Juve, così non va: e ora ci sono Bayern e Psg…

Umore decisamente opposto per Inter e Juventus, sin qui poco convincenti. I nerazzurri hanno perso malamente gli scontri diretti con Lazio e Milan, subendo la bellezza di 6 gol (8 in totale: peggio hanno fatto solo Verona, Spezia, Sampdoria, Cremonese e Monza) e mostrando delle fragilità inattese sia sul campo che in panchina. Sul banco degli imputati, come sempre in questi casi, è finito l’allenatore, quel Simone Inzaghi sempre meno gradito al popolo interista, a cui perdere un derby dà giustamente molto fastidio. Il calendario non aiuta, visto che mercoledì ci sarà il Bayern Monaco: San Siro darà una mano o finirà per far pesare la propria rabbia alle prime difficoltà? Problema che non si pone Allegri, ma solo perché la sua Juve andrà in scena a Parigi contro lo squadrone del “nemico” Al-Khelaifi, uomo di fiducia di Ceferin e di tutta la Uefa. La sfida con Mbappé, Messi e Neymar fa molta paura e il tecnico bianconero non ha certo aiutato la truppa dicendo che “bisogna essere realisti, la partita più importante è quella con il Benfica”.

Dichiarazione sconcertante e sintomatica di un momento difficile, nel quale l’autostima è davvero ai minimi termini: va bene ammettere la superiorità del Psg, ma partire battuti non è esattamente nel DNA della Juventus. Max, 9 punti in 5 partite, continua a non trovare la quadra per dare un’anima alla sua creatura e la scialba prestazione di Firenze (zero tiri in porta nel secondo tempo) non è che l’ultima in ordine di tempo.

La società per ora tace, anche se l’ultima uscita di Arrivabene (“visto quanto abbiamo speso direi che non abbiamo fatto mercato, siamo andati in una boutique”) fa capire come le aspettative siano alte, molto più di quelle dell’allenatore. Bayern e Psg non possono essere sfide decisive, ma è indubbio che Inter e Juventus, intese come club, tengano a fare quantomeno bella figura: a Inzaghi e Allegri il compito di riuscirci, altrimenti la tacca della pazienza si abbasserà ulteriormente.

Roma, che figuraccia! È la sconfitta peggiore di Mourinho in Serie A

In chiusura torniamo sulla Roma e su quanto accaduto a Udine, dove i friulani hanno letteralmente passeggiato rifilando un 4-0 che entra nella storia personale di Mourinho. Il portoghese non aveva mai perso in Serie A con uno scarto così grosso, inoltre, spulciando la sua luminosa carriera, si trovano solo altre due sconfitte di tale portata (0-4 contro il Chelsea ai tempi del Manchester United e 0-5 in un Clasico infuocato quando guidava il Real Madrid).

“Già in settimana avevo delle brutte sensazioni su questa partita, anche vedendo l’arbitro designato (Maresca, ndr) – la spiegazione dello Special One – È dura sia per noi che per i tifosi, ma giovedì inizia l’Europa League e dobbiamo guardare avanti. Comunque preferisco perdere una gara 4-0 che quattro 1-0…”.

Questa volta però il tono della conferenza, terreno su cui Mou è innegabilmente un maestro, lascia perplessi: ha senso parlare dell’arbitro (qualche episodio c’è stato, ma nulla di clamoroso) dopo una figuraccia del genere? Meglio pensare ad altro, per esempio al fatto che la Roma ha convinto solo con Salernitana, Cremonese e Monza, palesando invece grosse difficoltà contro la Juve (da salvare c’è stato sostanzialmente il risultato) e finendo per crollare sotto i colpi dell’Udinese. Alla Dacia Arena, infatti, lo Special One sembrava Sottil…

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