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Juve e Bologna in Champions e Atalanta quasi, ma che figuraccia per Allegri che non vince nemmeno con l’ultima della classe

FC Juventus

Bologna e Juventus sono ufficialmente in Champions League, l’Atalanta quasi. La domenica di Serie A ha decretato due verdetti…e mezzo, visto che anche i bergamaschi sono ormai a un passo dall’obiettivo. Il capoluogo emiliano ha festeggiato tutta la notte per un traguardo storico, mentre in casa Juve si è scelto un silenzio quantomai opportuno, alla luce del deludente pareggio contro la Salernitana.

La Roma alza bandiera bianca, a meno che Gasperini non vinca l’Europa League e apra le porte della Champions anche per lei: in quel caso (ma la Dea non deve superare il quinto posto) accederebbe come sesta, a patto di non farsi clamorosamente sorpassare dalla Lazio di Tudor.

Juventus – Salernitana 1-1: i bianconeri toppano sul campo, ma vanno in Champions grazie all’Atalanta

Champions doveva essere e Champions è stata, anche se in modo molto diverso dalle previsioni. La Juventus, infatti, non è riuscita a conquistarla sul campo, fermata clamorosamente dalla Salernitana ultima e già retrocessa, ma ha potuto staccare il pass grazie alla vittoria dell’Atalanta. E così l’amarezza dell’1-1 è stata quantomeno mitigata dall’aver raggiunto l’obiettivo (minimo) stagionale, per quanto la prestazione susciti enormi perplessità in vista di mercoledì prossimo, quando la Signora dovrà vedersela con la Dea nella finale di Coppa Italia. Il clima in casa Juve, attorno alle 20, era più nero che mai, anche perché il pari era arrivato solo in pieno recupero grazie a Rabiot.

I bianconeri, al netto di un’innegabile dose di sfortuna (tre legni colpiti da Vlahovic, Cambiaso e Miretti), devono recriminare anzitutto sul loro atteggiamento, in particolare nella prima parte di gara, quando hanno affrontato il match senza la dovuta convinzione, quasi fosse scontato. La Salernitana ne ha approfittato, anche per un’evidente voglia di mettersi in mostra di alcuni elementi ormai destinati ad andar via e, chissà, restare in A con un’altra maglia. È il caso di Tchaouna, uno dei più interessanti della rosa granata, ma pure di Pierozzi, lasciato libero di trafiggere Szczesny sugli sviluppi di un calcio d’angolo (27’). Lì è iniziato il momento più duro per la Signora, beccata dalle tribune dello Stadium (la curva, come annunciato alla vigilia, era spoglia di tifo organizzato) e incapace di rivoltare la partita. Il trend è proseguito anche per buona parte della ripresa, poi nell’ultima mezzora, complice l’inevitabile calo granata, gli attacchi si sono trasformati in un vero e proprio forcing, con Allegri a dar fondo alle sue riserve (dentro Chiesa, Milik e Yildiz, fuori un Vlahovic nervoso e sprecone) e la squadra a spingere almeno per evitare la sconfitta. Ci è riuscita al 91’ con Rabiot, ma poco dopo ha rischiato addirittura di perdere su un contropiede clamorosamente sprecato da Basic. A regalare la Champions ci ha poi pensato l’Atalanta, ma il trend resta preoccupante: questa Juve proprio non va e la finale di Coppa Italia di mercoledì, alla luce di tutto ciò, spaventa non poco.

Allegri: “Siamo troppo frenetici, ora pensiamo alla finale di Coppa Italia”

“È stato un brutto primo tempo, in qualche situazione abbiamo sbagliato le scelte, ci siamo disuniti ed è calata la tensione – l’analisi di Allegri-. Abbiamo preso gol su una palla inattiva perché siamo stati disattenti, poi nella ripresa c’è stata una bella reazione, ma dovevamo essere più precisi ed efficaci, invece non lo siamo stati. Siamo stati troppo frenetici, è il quinto pareggio di fila e ora abbiamo tre giorni per preparare la finale con l’Atalanta. Nel girone di ritorno abbiamo fatto male e tutte le gare sono diventate pesanti e difficili”.

Atalanta – Roma 2-1: dominio bergamasco ben oltre il punteggio, giallorossi quasi fuori dalla corsa

La vittoria dell’Atalanta ha dunque regalato la Champions a Bologna e Juventus, ma ha dato anche uno scossone fortissimo (forse decisivo) alla corsa al quinto posto. Ora Gasperini è a soli 3 punti dalla matematica qualificazione, con tre partite (c’è anche il famoso recupero con la Fiorentina) a disposizione: se non è una sentenza poco ci manca, tanto più che la differenza con la Roma è apparsa abissale. I giallorossi, anzi, farebbero bene a guardarsi le spalle dalla Lazio di Tudor, salita a meno 1 grazie al successo sull’Empoli (2-0, gol di Patric e Vecino) e apparsi in condizioni psico-fisiche nettamente migliori. La strada per la Champions, a questo punto, passa solo dalla finale di Europa League tra Atalanta e Bayer Leverkusen, visto che un successo nerazzurro aprirebbe le porte anche alla sesta, ma ad oggi è tutt’altro che certo che arrivino 6 punti tra Genoa ed Empoli. La verità è che la Roma è crollata sia dal punto di vista fisico che nervoso, altrimenti non si spiegherebbe una simile debacle nella gara più importante del campionato. Il 2-1 finale, infatti, non deve ingannare: la superiorità dell’Atalanta è stata nettissima e se il risultato è rimasto in bilico lo si deve solo agli enormi sprechi davanti alla porta di Svilar. L’equilibrio, di fatto, è durato una ventina di minuti, giusto il tempo per permettere a De Ketelaere di segnare una doppietta (18’ e 20’) e ridicolizzare la difesa giallorossa. Da lì è cominciato un vero e proprio tiro al bersaglio, con due legni (ancora De Ketelaere e Koopmeiners) e una miriade di tiri parati dal portiere o usciti di pochissimo. La Roma? Non pervenuta fino al 66’ quando De Roon ha atterrato Abraham in area: rigore e gol di Pellegrini, con conseguente iniezione di adrenalina. La scarica è però durata poco, tanto che nel finale, eccezion fatta per un sinistro di Lukaku, è stata la Dea a rendersi pericolosa, sfiorando il 3-1 a più riprese.

Gasperini: “Siamo pieni di entusiasmo, ma con la Juve non siamo favoriti”

“Abbiamo avuto tante occasioni da gol e con una mira più precisa avremmo vinto prima la partita, invece l’abbiamo lasciata aperta fino all’ultimo secondo – il pensiero di Gasperini -. Noi arriviamo bene in questo momento, ma è difficile quando giochi così tanto. Da fine febbraio giochiamo ogni tre giorni, non sarà facile ma se la rosa è al completo possiamo reggere questo ritmo. Abbiamo grande supporto ed entusiasmo in vista della finale di Coppa Italia, la Juve ha faticato contro la Salernitana, ma non per questo abbiamo il favore del pronostico. De Ketelaere? Che sapesse giocare era risaputo, altrimenti il Milan non avrebbe fatto un investimento così importante. Il merito è suo, lui deve avere una buona condizione fisica, poi è un calciatore intelligente che sa trovare la posizione in campo con iniziative e fisicità, ha ancora margini importanti”.

De Rossi: “Abbiamo reagito solo dopo il rigore, potevamo subire una goleada”

“C’è stata la reazione alla fine, ma avremmo dovuto farlo prima – il commento amaro di De Rossi -. L’Atalanta è forte e va il doppio di tante squadre, però quella spinta per vincere qualche duello in più la dobbiamo trovare dentro di noi, non possiamo aspettare l’episodio. Dopo il primo gol ci siamo sciolti, non è un momento facile, abbiamo rischiato di subire tantissimi gol e non va bene. Il cambio di passo nel finale è stato più mentale che fisico, abbiamo visto uno spiraglio per pareggiare e ci abbiamo provato. Dobbiamo ritrovare le energie perse perché mancano due partite importanti per arrivare sesti, per forza. Non meritiamo di arrivare davanti alla Dea se è in questa condizione. Ora ci riposeremo per costruire qualcosa di meglio nelle ultime occasioni e per giocare ogni tre giorni, come ogni squadra di grande livello. Non possiamo attaccarci alla stanchezza”.

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