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Italia: l’imprenditoria femminile progredisce

L’imprenditoria femminile in Italia sta lentamente facendo progressi, nonostante all’estero, la posizione del nostro Paese sia percepita come svantaggiata dal punto di vista della parità di genere, nel confronto con altre realtà continentali.

Questo quanto si legge nel rapporto “Imprese femminili: strategie competitive e differenziali di performance nel manifatturiero italiano. Quali evidenze in un’analisi di matching” redatto dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.

Nel corso degli ultimi anni l’Italia ha varato misure ed incentivi volti a favorire una maggiore partecipazione delle donne all’interno del management aziendale, prima fra tutti la legge n.120 del 2012 sulle quote rosa nei Consigli di Amministrazione delle società quotate. Un provvedimento che si configura come il primo vero intervento dello Stato italiano in materia di parità di genere nel mondo del lavoro.

L’analisi di Intesa Sanpaolo evidenzia come le cosiddette imprese in rosa siano oggi diffuse ad una pluralità di settori, ivi compresi quelli ad elevata intensità di capitale, di ricerca e di sviluppo, anche se la maggioranza dell’imprenditoria femminile risulta ad oggi concentrata in realtà di minori dimensioni. Tuttavia dallo studio emerge una significativa propensione delle imprese femminili alla proiezione internazionale, ma anche una più elevata attenzione al marketing e all’innovazione.

In aggiunta il rapporto evidenzia infine che, tra le imprese analizzate nell’ambito dello stesso periodo di riferimento (2008-2013) “non si è in grado di identificare alcuna differenza significativa di risultati tra le imprese femminili e non.

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