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Intesa: via libera dei soci al sistema monistico

L’assemblea di Intesa Sanpaolo ha approvato il nuovo statuto della Banca che prevede il passaggio a un sistema di governance monistico. Il via libera dei soci è arrivato con il 98,95% dei voti favorevoli. Il cambio di modello societario arriva dopo nove anni di duale, il sistema adottato al momento della fusione fra Banca Intesa e Sanpaolo Imi.

I soci presenti all’assemblea erano pari al 62,76% del capitale della Banca e l’adesione si è attestata sui livelli più alti di sempre. Grande presenza dei soci esteri, circa i due terzi dei presenti: i grandi fondi internazionali hanno depositato azioni pari al 39,1% del capitale, mentre le fondazioni non sono andate oltre il 23,6%.

“Il sistema monistico di governo offre, fra l’altro, il pregio di essere in linea con le migliori pratiche internazionali – ha detto il presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo, Giovanni Bazoli – e può favorire la presenza di azionisti esteri nel board di una banca come la nostra, che vede gli azionisti esteri al 65% del capitale. Nessuna disposizione statutaria basterà a garantire il successo del sistema monistico. L’esito dipenderà soprattutto dal livello professionale e dall’integrità morale degli amministratori che saranno scelti”.

Bazoli si è poi soffermato in modo particolare sul ruolo dei membri del comitato di controllo, che “è un organismo nevralgico”, perché “per un buon funzionamento di questo sistema è necessario che i suoi componenti garantiscano una gestione efficiente quando partecipano al plenum del consiglio e giudichino in modo critico l’operato gestionale dello stesso consiglio e del management quando si riuniscono nel comitato di controllo”. Nel sistema monistico, un ruolo centrale è assunto dal comitato di controllo, che svolge funzioni simili a quelle del collegio sindacale.

All’inizio del pomeriggio, il titolo in Borsa di Intesa Sanpaolo guadagna lo 0,4%, a 2,31 euro per azione.

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