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Inter, settimo sigillo. Milan in cerca di riscatto

Il settimo sigillo per il quarto posto. L’Inter non fa scherzi e, complice la clamorosa sconfitta della Lazio contro il Chievo, si prende tre punti che valgono un ulteriore passo avanti in classifica. Certo, il meno 2 dal Napoli è fittizio (gli azzurri devono ancora giocare), di sicuro però i nerazzurri confermano di essere ormai lontani parenti di quelli visti sino a due mesi fa e lanciano a gran voce la propria candidatura per la zona Champions. Il 3-0 sul Pescara non va considerato come un’impresa, ci mancherebbe, aver vinto 7 partite consecutive (9 considerando anche Europa League e Coppa Italia) invece sì. Il tutto alle porte di una settimana decisiva, che vedrà due esami decisamente più importanti contro Lazio e Juventus. “Abbiamo giocato e vinto da squadra ma non siamo ancora al nostro massimo – il pensiero di Pioli. – Il Pescara ci ha creato qualche difficoltà ma siamo stati bravi a gestire il match, anche se potevamo fare meglio. Ora arrivano due gare importanti: allo Stadium andremo con voglia di vincere, prima però dovremo pensare alla Lazio in Coppa Italia”. Il piano è dunque riuscito alla perfezione: chiudere il ciclo senza “scivoloni” per poi giocarsi il tutto per tutto nella settimana che sta per cominciare. Non c’è voluto molto per sbloccare il match di San Siro: al 23’ D’Ambrosio, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, ha freddato Bizzarri per l’1-0 che ha rotto gli equilibri. Da lì in poi l’Inter ha potuto gestire la partita senza troppi problemi, tanto che il raddoppio è arrivato ancor prima della fine del primo tempo (43’, Joao Mario su assist di Perisic). La ripresa è filata via senza particolari squilli, a parte un’occasione di Verre e il gol di Eder, subito in rete dopo essere entrato al posto di Perisic (Icardi, autore dell’assist, era però in fuorigioco). La scalata in classifica prosegue, in attesa di esami più probanti che potranno dirci qualcosa in più sulla reale consistenza di questa Inter.

Oggi invece i riflettori si sposteranno sulla parte rossonera del Naviglio, con il Milan impegnato nella difficile trasferta di Udine (ore 15). Partita importante questa e non solo a livello di classifica: l’ultimo lustro (una sola vittoria, 2 sconfitte e 2 pareggi) ha fatto perdere molto terreno alla squadra di Montella, peraltro appena eliminata anche dalla Coppa Italia. “Vincere è fondamentale – ha dichiarato il tecnico senza troppi giri di parole. – L’Udinese non ti lascia giocare, è brava nelle ripartenze, inoltre arriva da qualche risultato negativo e dunque vorrà riscattarsi. Servirà una grande prestazione per portar via i 3 punti ma vogliamo riuscirci”. Effettivamente un passo falso avrebbe un sapore molto amaro e, oltre a spegnere definitivamente i sogni di gloria, sdoganerebbe la parola “crisi”, sin qui tenuta lontana da Milanello e dintorni. Ci si aspetta dunque una squadra concentrata e compatta sin dall’inizio e non solo nel secondo tempo, come successo contro Torino (sia in Coppa che in campionato), Napoli e Juventus. “Le ultime due partite non le abbiamo iniziate poi così male, abbiamo pagato la bravura degli avversari” s’è difeso Montella, i numeri però sono impietosi: se il Milan avesse giocato solo i primi tempi sarebbe 12° in classifica, con soli 7 gol segnati. Urge uno scossone immediato, che il tecnico cercherà attraverso il solito 4-3-3 con Donnarumma in porta, Abate, Paletta, Romagnoli e De Sciglio in difesa, Kucka, Locatelli e Pasalic a centrocampo, Suso (ballottaggio con Deulofeu), Bacca e Bonaventura in attacco. Delneri, reduce da tre sconfitte consecutive (Inter, Roma ed Empoli), proverà a riscattarsi con un sistema di gioco uguale, che vedrà Karnezis tra i pali, Faraoni, Danilo, Felipe e Samir nel reparto arretrato, Fofana, Halfredsson e Jankto in mediana, De Paul, Zapata e Thereau nel tridente offensivo.

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