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Inter-Milan è già il derby dei record

Milano s’accende per la sua notte di gala. Il derby dei record (quasi 5 milioni d’incasso, cifra mai raggiunta prima in Italia) non mette solo in palio 3 punti ma anche una supremazia cittadina che può dare una svolta alla stagione di Inter e Milan, in un senso o nell’altro. I rossoneri sono quelli che hanno più da perdere, tanto più dopo la vittoria della Lazio di ieri che alza ulteriormente l’asticella della zona Champions, anche i nerazzurri però si giocano molto: vincere, oltre al gusto di mandare i “cugini” a meno 10, significherebbe secondo posto in solitaria, con la prospettiva di insidiare addirittura il primo nella supersfida col Napoli di settimana prossima. L’Inter dunque si gioca il diritto a sognare, il Milan la sopravvivenza: ad ogni modo questo derby non vuole perderlo proprio nessuno.

“Tra noi e loro non ci sono 7 punti di distanza, sia per i valori mostrati sin qui che per quelli in prospettiva – il commento di Montella. – A tratti giochiamo anche meglio dell’Inter ma alla fine veniamo giudicati solo per i risultati, io però non penso a loro ma solo alla mia squadra. Dovremo mettere in campo rabbia e leggerezza allo stesso tempo, al momento ho in testa solo la vittoria”. Il tecnico si trova di fronte alla partita più delicata da quando siede sulla panchina rossonera e sa di giocarsi molto non solo in chiave futura ma anche presente. Situazione opposta per Luciano Spalletti, solidissimo dopo i 19 punti raccolti in 7 partite e pronto a un salto che lo porterebbe addirittura a sognare lo scudetto.

“Montella ha ragione sulla classifica ma hanno fatto tutto da soli, non è mica colpa nostra – le sue parole in conferenza stampa. – Mirabelli dice che dovremmo aver paura? Questa me la segno… La nostra fortuna è un talento, vogliamo continuare così perché sappiamo di poter vincere contro chiunque”. Il derby delle parole è già entrato in fase avanzata, ora però tocca a quello “vero”, da vivere sul prato di un San Siro vestito a festa come non mai. Spalletti schiererà il consueto 4-2-3-1 con Handanovic in porta, D’Ambrosio, Miranda, Skriniar e Nagatomo in difesa, Gagliardini e Borja Valero a centrocampo, Candreva, Joao Mario e Perisic sulla trequarti, Icardi in attacco. Montella risponderà con un 3-5-1-1 che però potrebbe trasformarsi in 3-4-2-1 con Donnarumma tra i pali, Musacchio, Bonucci e Romagnoli nel reparto arretrato, Borini, Kessie, Biglia, Bonaventura e Rodriguez in mediana, Suso a supporto di André Silva (Kalinic non è stato nemmeno convocato). Gli 80 mila di San Siro entreranno carichi di speranze ma alla fine divideranno gioie e dolori. Potere di un derby che non raggiunge certo i picchi del passato, eppure continua a crescere inesorabilmente.

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