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Inter meglio della Roma ma è pari e oggi Milan-Lazio

Tutto come prima. L’1-1 tra Roma e Inter lascia la classifica invariata così come la corsa al terzo posto, che anzi oggi potrebbe rivedere la Fiorentina di nuovo protagonista. Se i viola riusciranno a battere il Frosinone (ore 15) si porteranno a + 2 sui nerazzurri e a soli 3 punti dai giallorossi, scenario che renderebbe il finale di campionato ancor più avvincente. I giochi, insomma, restano aperti per tutti, Inter compresa. Perché se è vero che per Mancini sarebbe stato meglio vincere, è altrettanto vero che dalla Capitale esce una squadra rinfrancata da una buonissima prestazione, pronta a dare battaglia fino all’ultima giornata. Paradossalmente è proprio la Roma a venirne fuori un po’ ridimensionata, se non altro perché non ha saputo eliminare una diretta concorrente dalla corsa Champions: il terzo posto resta saldo, ci mancherebbe, ma dal punto di vista del gioco c’è stato un passo indietro. “Abbiamo perso troppi palloni, non siamo stati bravi nella gestione del match – ha confermato Spalletti. – Dopo il loro gol però siamo riusciti a reagire bene, quando osiamo in questo modo possiamo ottenere qualsiasi risultato”. La grande notizia del mondo romanista arriva però da Sabatini, che ha ufficializzato ciò che, a dire il vero, era nell’aria già da tempo. “Ho chiesto a Pallotta di risolvere il contratto il 30 giugno e lui ha accettato – la rivelazione del ds. – Sono stato molto chiaro e trasparente, ora però penso solo a finire bene la stagione: c’è ancora tanto lavoro da fare”. Decisamente più soddisfatto Mancini, per quanto il pareggio lasci la sua squadra ancora lontana dal terzo posto. “Siamo in corsa, non dimentichiamo che abbiamo lo scontro diretto a favore – il suo pensiero. – Questo non è un punto casuale, siamo riusciti a fare la partita e a controllare la Roma. L’unico rammarico è quello di non aver segnato il secondo gol ma sono soddisfatto, può ancora succedere di tutto”. Spettacolo doveva essere e spettacolo è stato. D’altronde che Roma e Inter si sarebbero affrontate senza paura o tatticismi eccessivi lo si è capito già leggendo le formazioni. Mancini ha optato per un 4-2-3-1 molto offensivo con Brozovic a centrocampo, Biabiany, Ljajic e Perisic sulla trequarti alle spalle di Eder, Spalletti ha risposto con un 4-3-3 con Salah, Perotti ed El Shaarawy in attacco e Dzeko in panchina. I fatti hanno premiato le scelte del primo, tanto che l’Inter ha disputato un ottimo primo tempo a fronte di uno così così della Roma. La maggiore convinzione nerazzurra s’è tradotta nel gol del vantaggio al 53’: gran palla filtrante di Brozovic per Perisic e sinistro secco alle spalle di Szczesny. Sotto di una rete e con le spalle al muro, Spalletti ha tentato il tutto per tutto: fuori Keita dentro Dzeko con conseguente ritorno al 4-2-3-1. E così la Roma s’è messa a fare la partita, costringendo l’Inter ad abbassarsi a protezione di Handanovic. Il portiere sloveno ha prima salvato su Dzeko (nell’occasione c’era un fallo di mano di Miranda, ci stava il rigore), poi ha ringraziato il cielo quando lo stesso bosniaco ha “sparato” in curva da ottima posizione. Sembrava un segno del destino invece all’84’ è arrivato il pareggio di Nainggolan, ironia della sorte servito per sbaglio ancora da Dzeko. L’1-1 va bene a tutti ma non soddisfa davvero a nessuno: la corsa al terzo posto è tutt’altro che chiusa.

Questa sera toccherà a Milan e Lazio, impegnate nel secondo atto di questo curioso confronto tra la Capitale e il capoluogo lombardo. A San Siro (ore 20.45) non ci si gioca molto a livello di classifica, eppure questo match è da bollino rosso per entrambe le squadre. I rossoneri non possono fallire ancora dopo i passi falsi con Sassuolo e Chievo, i biancocelesti devono cancellare (o quantomeno provare a farlo) la figuraccia europea con lo Sparta Praga. Inutile dire che a giocarsi molto sono soprattutto gli allenatori, del resto abituati a vivere sulla graticola. I rumors danno Pioli a fortissimo rischio esonero (Simone Inzaghi è pronto per traghettare la squadra fino a giugno) e, ironia della sorte, Mihajlovic primo candidato per sostituirlo nella prossima stagione. “Sono cose che dite voi – si è schernito Sinisa di fronte ai giornalisti. – Ho ancora un anno di contratto e sono contento di stare al Milan, poi chiaramente a fine stagione si vedrà”. “Se i risultati sono questi è chiaro che un allenatore deve farsi un esame di coscienza – ha ammesso il tecnico laziale. – Io però non getto la spugna, voglio finire bene il campionato con orgoglio e professionalità”. Insomma, sulla “griglia” di San Siro c’è tanta carne ma solo uno, a fine serata, potrà tornare a casa sazio. Il Milan sembrerebbe partire favorito, se non altro perché ha potuto preparare la partita con calma mentre la Lazio giocava in Europa. Mihajlovic inoltre ritrova Montolivo, elemento importante per il suo centrocampo, e un Luiz Adriano in condizioni migliori rispetto a Verona. Nel 4-4-2 rossonero si vedrà Donnarumma in porta, Abate, Zapata (Alex non sta benissimo e andrà in panchina), Romagnoli e Antonelli in difesa, Honda, Montolivo, Bertolacci e Bonaventura a centrocampo, Bacca e Luiz Adriano in attacco. Pioli risponderà con un 4-3-3 piuttosto spregiudicato: Marchetti tra i pali, Lulic, Mauricio, Hoedt e Braafheid nel reparto arretrato, Cataldi, Biglia e Parolo in mediana, Candreva, Matri e Felipe Anderson là davanti.

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