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Inter e Milan, doppia vittoria in Champions

AC Milan on Twitter

L’Inter si prende gli ottavi, il Milan torna a sperare. Milano doveva vincere e così è stato, ma se sul successo dei nerazzurri contro lo Shakhtar c’erano pochi dubbi, lo stesso non si può di quello dei rossoneri a Madrid, considerato da molti un miracolo e invece divenuto realtà. Ora, a una giornata dalla fine della fase a gironi, la squadra di Inzaghi è già qualificata mentre quella di Pioli, data spacciata per molti, rivede clamorosamente una luce in fondo al tunnel.

Impresa doveva essere e impresa è stata, perché tale si può considerare un successo al Wanda Metropolitano contro i campioni di Spagna, peraltro senza Leao, Tomori, Maignan, Calabria e con un Ibra a mezzo servizio. Ma questo Diavolo, ormai si sa, riesce a tirare fuori risorse in ogni dove, anche le più inattese: e così, nella notte del dentro o fuori, con la vittoria come unico risultato possibile, ecco spuntare il jolly Messias, calato sul tavolo da Pioli per un incredibile all-in.

Chi non avesse visto la partita potrebbe pensare a un Milan corsaro; invece, il risultato è giusto perché rispecchia ciò che si è accaduto in campo, dove l’Atletico di Simeone, forse presuntuosamente, ha pensato più a gestire il pareggio che a cercare la vittoria. Nel mentre, infatti, il Liverpool batteva il Porto (2-0, gol di Thiago Alcantara e Salah) e il Cholo risparmiava le cartucce in vista del match del Dragao, consapevole che con un punto avrebbe fatto fuori i rossoneri.

Calcolo sbagliato, perché Pioli, dopo un primo tempo all’insegna dell’equilibrio, ha alzato il baricentro, andando a stanare gli spagnoli nella propria metà campo, senza però concedere nessuna ripartenza. E poi, attorno all’ora di gioco, ecco i cambi dalla panchina, con Messias, Florenzi, Bakayoko e Ibrahimovic (quest’ultimo entrato al posto dell’infortunato Giroud, uscito per un guaio muscolare) a dare linfa alla manovra offensiva.

Al 72’ la prima avvisaglia di pericolo firmata Bakayoko, il cui tiro veniva salvato sulla linea da Savic, ma è stato all’87’ che i rossoneri si sono presi la posta in palio: assist al bacio di Kessié e colpo di testa vincente di Messias, che ha gelato un Wanda Metropolitano già silenzioso da diversi minuti.

“I ragazzi hanno fatto una prestazione importante, hanno dimostrato personalità e coraggio – ha esultato Pioli – È stata una partita difficile, ma vinta meritatamente per intensità, qualità e mentalità che abbiamo messo in campo. È stato giusto festeggiare insieme a loro alla fine. Le difficoltà del girone erano evidenti, ma speravo di arrivare all’ultima gara con quattro punti in più. Ci è mancato qualcosa per qualche situazione sfavorevole, ma in questo momento quello che per me conta è la prestazione della squadra, contro un avversario molto forte su un campo molto complicato. Messias? La sua è una storia bellissima, ma è solo all’inizio, potrà darci una grande mano”.

Ora la testa va già al 7 dicembre, quando il Milan si giocherà una qualificazione che avrebbe del miracolo. Servirà battere il Liverpool a San Siro, conditio sine qua non per qualsiasi ragionamento, e che il Porto non vinca contro l’Atletico: un pari sarebbe l’ideale, mentre con una vittoria spagnola si aprirebbero i calcoli sulla differenza reti, al momento favorevole a Pioli per un solo gol.

Conti che non serviranno all’Inter di Inzaghi, da ieri ufficialmente agli ottavi di finale. Il 2-0 sullo Shakhtar, infatti, è stato accompagnato dal 3-0 del Real Madrid con lo Sheriff, per una combinazione perfetta che trasformerà il match del Bernabeu in una passerella, nella quale ci si giocherà solo il primato del girone. Missione compiuta insomma, nonostante un primo tempo stregato che aveva riacceso gli incubi del passato nel popolo nerazzurro.

Già, perché all’Inter, considerando anche le sfide dell’anno scorso e quella di settembre, sono serviti 7 tempi e mezzo (circa 330 minuti) per bucare la porta degli ucraini, stregata fino al minuto 61 quando Dzeko ha finalmente trovato il gol dell’1-0 con un bel tiro dal limite. Il bosniaco, nel primo tempo sprecone oltre misura (e con lui anche Lautaro e Barella), s’è poi ripetuto al 67’ con un tap-in di testa su assist di Perisic, mettendo così fine alla maledizione chiamata Shakhtar, ma soprattutto regalando a Inzaghi una qualificazione meritata.

“È un grande traguardo, ne avevo parlato con tutta la società nel giorno in cui ho firmato il contratto, l’Inter la aspettava da tanto – il commento soddisfatto del tecnico nerazzurro – Avevamo bisogno di questa vittoria, dopo un primo tempo del genere, con tante occasioni, eravamo ancora 0-0 e c’era un po’ di tensione, il primo gol di Dzeko è stato liberatorio. Siamo in un buon momento, ma le partite sono tante e le insidie dietro l’angolo, sicuramente abbiamo vinto due gare fondamentali con Napoli e Shakhtar, però la strada è ancora lunga”.

Ora qualche giorno di pausa, dopodiché Inter e Milan torneranno in campo nel fine settimana contro Venezia e Sassuolo, sicuramente un po’ più stanche, ma rinfrancate da questo grande mercoledì di Champions.

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