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Inter a caccia del primato e Milan in cerca del riscatto

FISTonline

Alimentare il sogno, svegliarsi dall’incubo. Domenica con motivazioni opposte quella delle milanesi, eppure con un unico denominatore comune: vincere, punto e basta. L’Inter deve farlo per prendersi il primo posto in solitaria e consolidare le proprie ambizioni di classifica, il Milan per riemergere dalla crisi e provare a dare un senso alla sua stagione. Il calendario sembrerebbe aiutare: i nerazzurri ospiteranno a San Siro il Chievo di Maran, molto più temibile in casa che fuori, i rossoneri faranno visita al Benevento di De Zerbi, ultimo in classifica e ancora a zero punti. Guai però a sottovalutare gli avversari, pena rischiare due figuracce che potrebbero far male, molto male. “E’ una partita importante e la vogliamo vincere a tutti i costi – le parole di Spalletti. – Ci sono grosse aspettative ed è una cosa giusta, non abbiamo intenzione di tirarci indietro. In questo momento i ragazzi lavorano per mettere in pratica ciò che sanno fare, ora vogliamo allenarci anche per le cose impossibili”. Il tecnico nerazzurro non vuole pronunciare la parola “scudetto” ma sa bene che, di questo passo, non potrà più nascondersi. Del resto anche gli avversari si sono accorti di quanto sia compatta la sua Inter, non a caso cominciano ad arrivare anche le prime frecciatine. “Sarri dice che noi facciamo un altro sport perché non giochiamo le coppe? A me non sembra – la risposta di Spalletti. – Mi pare che la Juve, che pratica la sua stessa disciplina, abbia vinto 6 scudetti di fila, dunque dovrebbe confrontarsi con lei e non con noi. Se poi preferisce arrivare settimo e giocare le amichevoli estive… Allegri dice che siamo i favoriti per lo scudetto? Credo volesse dire altro, se non vuol dire che gli specchi stridono…”. Mourinho lo definirebbe il “rumore dei nemici”, Spalletti non lo fa ma la sostanza non cambia. Oggi però conta solo battere il Chievo (ore 15), per poi presentarsi a Torino in una posizione di vantaggio. Questa volta il tecnico nerazzurro non potrà affidarsi al motto “squadra che vince non si cambia”: le squalifiche di Miranda e Gagliardini e le condizioni non ottimali di Vecino lo obbligano a cambiare. Il 4-2-3-1 di oggi vedrà Handanovic in porta, D’Ambrosio, Skriniar, Ranocchia e Santon in difesa, Brozovic e Borja Valero a centrocampo, Candreva, Joao Mario e Perisic sulla trequarti, Icardi in attacco. Assenze importanti anche per Maran (Radovanovic, Castro ed Hetemaj), che risponderà col classico 4-3-1-2 con Sorrentino, Cacciatore, Gamberini, Tomovic, Gobbi, Bastien, Rigoni, Gaudino, Birsa, Meggiorini e Inglese.  

Ad aprire la domenica di Milano però saranno i rossoneri, impegnati nel lunch match (12.30) di Benevento. Gli occhi, neanche a dirlo, sono tutti puntati su Gattuso, al debutto sulla panchina che, fino a domenica scorsa, era di Montella. Le aspettative sono alte, del resto se la società ha optato per il cambio è perché crede che la stagione si possa ancora salvare, o quantomeno rimettere un po’ a posto. L’impegno, sulla carta, è piuttosto agevole: il Benevento, numeri alla mano, è la peggior squadra della storia della Serie A (mai nessuno, infatti, era arrivato alla 14° giornata senza aver fatto nemmeno un punto). “Siamo consapevoli che abbiamo tutto da perdere, sarà una battaglia – ha ringhiato Gattuso. – Loro sono ultimi ma da quando c’è De Zerbi hanno cambiato mentalità, dovremo chiudere gli occhi e pensare di giocarci una Champions League. C’è tensione ma sono tranquillo: in settimana abbiamo lavorato tutti bene”. Gli spifferi di Milanello in effetti raccontano di allenamenti duri come non se ne vedevano da tempo, ora però la curiosità sta tutta nel vedere cosa accadrà sul campo. “Rispetto a Montella la mia metodologia è completamente diversa – ha proseguito Gattuso. – Dobbiamo migliorare intensità e mentalità, purtroppo non abbiamo tempo ma solo necessità di vincere”. Il primo Milan di Rino si schiererà con il 3-4-3, dunque Donnarumma in porta, Musacchio, Bonucci e Romagnoli in difesa, Abate, Kessie, Montolivo e Rodriguez a centrocampo, Suso, Kalinic e Bonaventura in attacco. Consueto 4-3-3 invece per il Benevento di De Zerbi, che proverà a sbloccarsi in classifica con Brignoli, Letizia, Costa, Antei, Di Chiara, Chibsah, Cataldi, Viola, Lombardi, Armenteros e D’Alessandro.  

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