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Innerhofer, il campione di sci che voleva fare l’economista

Bormio, 28 dicembre 2008. L’anno si chiude in bellezza per lo sci azzurro. La pista è una delle più difficili tra tutti i tracciati di discesa libera: in gara ci sono atleti del calibro di Bode Miller e Michael Walchhofer, già vincitori rispettivamente del Mondiale e della Coppa del Mondo in questa specialità, ma è Christof Innerhofer a fare la storia. L’altoatesino vince per la prima volta una gara di Coppa del Mondo. E lo fa su una pista, quella dello Stelvio, dove nessun italiano aveva mai raggiunto il primo posto.

Fino ad allora c’era stato solo un terzo posto di Kristian Ghedina nel 1996 ed un secondo di Peter Fill nel 2006. Innerhofer, in Coppa, non era mai nemmeno salito sul podio. Oggi ha 28 anni, è un ragazzone biondo, alto un metro e 86 e ha una caratteristica davvero strana per un campione di sci: la passione per l’economia. “Se non fossi diventato sciatore, avrei fatto l’economista – ha detto in un’intervista per il settimanale del Corriere della Sera, Sette – capisco di trend e di aziende. L’economia – continua – è a sua volta adrenalinica ed è fondamentale per la cultura generale. Però se investo, Io faccio più che altro per gioco: i rischi me li prendo già in pista”.

Anche la tecnologia e la rete hanno un ruolo importante per il campione altoatesino, che però non è certo assuefatto a strumenti come Facebook e Twitter. Il suo uso del computer è per così dire “professionale”: l’obiettivo è informarsi sui fatti economici più rilevanti senza troppe concessioni a svaghi telematici.

In particolar modo, la sua attenzione è catturata dal cosiddetto made in Italy. Una passione che ha alimentato anche diventando testimonial di “Emporio Armani uomo”, con tanto di sfilate in passerella a Milano. “Mi piace vestirmi bene – ha confessato – la moda è un mondo che mi affascina. Quando c’è la possibilità di andare a vedere una sfilata lo faccio volentieri. Armani poi rappresenta il top ed è un ambasciatore del made in Italy”.

Oltre alla moda, Christof si concederà pochi altri diversivi prima di tornare a concentrarsi sulla Coppa del Mondo e sui prossimi Mondiali. Le due medaglie d’oro finora conquistate nella disciplina della discesa libera sono un bottino che lo incoraggia a tornare sulla strada dell’eclettismo. Una qualità che, a suo dire, non poteva vantare nemmeno un campione come Alberto Tomba: “Tre medaglie a un Mondiale in tre discipline, non le ha vinte nemmeno lui…”.

Con il trionfo della libera di Wengen, Innerhofer ha portato a due le gare di Coppa del Mondo di sci vinte durante la competizione: anche questo è un primato per l’Italia: non accadeva da 15 anni. L’ultima volta era stato Kristian Ghedina a riuscire nell’impresa. I risultati raggiunti finora collocano Innerhofer al settimo posto nella classifica degli italiani che hanno vinto più gare di Coppa del Mondo. Una curiosità: a Wengen, così come nella sua prima vittoria a Bormio, dietro di lui si sono piazzati due austriaci, il primo dei quali era lo stesso Klaus Kroell che arrivò, quella volta, a 32 centesimi di distacco da Innerhofer.

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