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Indagine Risparmio 2013: Intesa Sanpaolo e Centro Einaudi, primi segnali di fiducia

Anche quest’anno l’indagine sul Risparmio e sulle scelte finanziarie degli italiani 2013, promossa da Intesa Sanpaolo e dal Centro Einaudi, conferma che la vocazione risparmatrice delle famiglie italiane si è ridotta nel corso degli anni. In parte ciò si deve alla graduale emulazione del modello di consumo e risparmio degli altri Paesi europei.

Il campione, sottoposto a un sondaggio Doxa tra gennaio e febbraio 2013 e composto da 1044 capifamiglia, correntisti bancari e/o postali, può essere così classificato: il 34% (poco più di un terzo del campione) non risparmia per scelta o per la mancata necessità di risparmiare; per il 66% (due intervistati su tre), al contrario, risparmiare è ancora una necessità reale o almeno un obiettivo fondamentale.

Ciò nonostante nel 2012 il risparmio è stato prerogativa solo del 39% degli intervistati, una quota non dissimile da quella degli ultimi anni, ma inferiore sia a quella di dieci anni fa, sia alla percentuale di coloro che vorrebbero risparmiare e non ci riescono.

L’indagine 2013, in effetti, è il risultato della crisi che ha pesato molto in questi anni sulle famiglie. Dei tanti aspetti della crisi due in particolare hanno interessato i nuclei italiani: innanzitutto il calo dei redditi correnti e di quelli attesi al momento della pensione, poi, l’andamento dei portafogli, ossia delle attività reali e finanziarie possedute.
Ad ogni modo quanto a entrambi i profili, redditi e  portafogli, l’indagine lascia intravedere gli spiragli di una possibile ripresa.

Il rapporto, inoltre, focalizzato in particolare sulle donne, ha consentito di ricostruire alcune specificità dell’universo femminile, prima fra tutte la rilevata maggiore fragilità economica.


Allegati: SintesiRicercaEinaudi.pdf

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