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In Usa cresce l’indice della paura e Covid spiazza le Borse

Photo by Nik Shuliahin on Unsplash

Torna a salire l’indice della paura, il Vix, che è arrivato ieri ai massimi dal 3 settembre, mentre l’indice S&P accusava un violento ribasso. Una reazione comprensibile a una settimana dal voto, anche perché negli Usa cresce l’incertezza alimentata dall’ascesa della pandemia, mai così grave. Donald Trump tenta la rimonta e incassa la conferma della nomina alla Corte Suprema di Amy Coney Barrett, che ha giurato nella notte. Ma il New York Times scrive che il Wall Street Journal, la voce più vicina ai mercati finanziari Usa, si è rifiutato di pubblicare un’inchiesta sui rapporti tra il figlio di Biden e l’Ucraina basata su fonti vicine al presidente. È un segnale che il Big Business sta prendendo le distanze da Trump. Intanto, scrive Reuters, chi punta sullo sfidante fa il pieno di titoli sulle energie rinnovabili e sulla marijuana: i democratici sono schierati per la piena liberalizzazione. Nell’attesa della resa dei conti, le Borse si accingono a vivere una giornata impegnativa: arrivano in serata i conti di Microsoft e a seguire quelli di Apple e di altri Big, vedi Amazon e Facebook.

ANT GROUP VERSO L’IPO DEI RECORD

I listini asiatici seguono con un certo distacco lo stallo tra democratici e repubblicani. L’Ipo di Ant Group, il colosso asiatico, è avviata secondo i primi dati a superare i 34 miliardi di dollari di raccolta. Intanto, nel giorno del funerale del mitico Ceo di Samsung, la Corea del Sud annuncia una crescita dell’1,9% del Pil sotto la spinta del boom dei chip. I produttori di semiconduttori stanno beneficiando di un andamento della domanda molto positivo: stanotte NXP ha presentato previsioni sui ricavi dell’ultima parte del 2020 di parecchio sopra le stime degli analisti. A tirare sono soprattutto i chip che si montano nelle automobili. Grazie a questi numeri i mercati hanno ridotto le perdite.

Il Nikkei di Tokyo si avvia a chiudere in ribasso dello 0,1%. L’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen ha azzerato la perdita e ora è in lieve rialzo. Più pesante la flessione di Hong Kong (-0,7%), che però ieri era chiusa per festività. Kospi di Seul -0,2%.

CONTINUA IL BRACCIO DI FERRO TRA REPUBBLICANI E DEMOCRATICI

Sono stati ancora una volta i tweet del portavoce di Nancy Pelosi, Drew Hammill, a frenare ieri la discesa dell’S&P500, che a un certo punto perdeva il 3%. L’Indice ha poi chiuso a -1,9%, meglio del Dow (-2,2%), ma non del Nasdaq (-1,6%). Stamattina il future dell’S&P 500 è in rialzo dello 0,3%.

In forte ribasso Oracle (-4,2%), in sintonia con la frana della tedesca Sap.

Tiffany ha comunicato che la Commissione Europea non si oppone al cambio di proprietà che avrebbe dovuto prevedere l’ingresso nel capitale di Lvmh. Quest’ultima ha cambiato idea e non vuole più procedere con l’operazione da 16 miliardi di dollari.

Il petrolio Brent rimbalza dello 0,7%, a 40,8 dollari il barile, dal -3% di ieri in chiusura.

DA BRUXELLES IN ARRIVO I PRIMI 10 MILIARDI

Oggi dovrebbero arrivare 10 dei 27 miliardi di euro del programma Sure che serviranno per pagare la cassa integrazione. Lo ha fatto sapere la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, che ha chiesto ai privati di non licenziare i lavoratori: «Diamo dei sussidi con i fondi europei per tutto il tempo della crisi». Il Sure è un prestito con un tasso di interesse molto basso, se non addirittura negativo, che andrà tuttavia a gravare sul debito pubblico.

MERKEL: “SITUAZIONE DRAMMATICA”, IFO IN CALO

La situazione è “drammatica”. Poche parole di Angela Merkel sono bastate ieri mattina a far suonare l’allarme nel Vecchio Continente, stremato dalla guerra alla pandemia che, per ora, sta perdendo. E così è scattata la fuga dal rischio, alimentata anche dai dati Ifo, da cui è emerso il disagio dell’economia d’oltre Reno: l’indice scende a 92,7 da 93,4 di settembre; giù anche l’indice sulle aspettative, a 95 da 97,7. Nel comunicato, l’istituto di ricerche economiche segnala che l’economia tedesca si sta adeguando alla seconda ondata della pandemia. Di qui una seduta all’insegna della fuga dal rischio che ha coinvolto tutti i listini.

Euro a 1,181 dollari (-0,4%). Tiene l’oro sopra quota1.900 dollari l’oncia.

SPROFONDA LA LIRA TURCA: -40% NEL 2020

S’inabissa la lira turca, a 9,54 contro l’euro, il 40% in meno dall’inizio anno. Si apre così un altro fronte di crisi a tre giorni dal vertice della Bce. Il presidente della Turchia Tayyip Erdogan ha detto ai cittadini turchi di non acquistare mai beni di produzione francese.

In questo contesto i listini azionari europei hanno chiuso in profondo rosso.

A FRANCOFORTE (-3,7%) PRECIPITA SAP (-21,6%)     

La Borsa peggiore è stata Francoforte (-3,7%). Ad affossare l’indice Dax è stata soprattutto la frana di Sap: -21,6% dopo il taglio delle stime sul fatturato dell’intero anno (tra 27,2 e 27,8 miliardi di euro, contro il range tra 27,8 e 28,5 miliardi precedente). La multinazionale europea del software prevede che la domanda non ripartirà fino alla prima metà del 2021.

Fa meno peggio Piazza Affari (-1,76%) sotto la soglia psicologica dei 19mila punti, a 18.945. Male anche Parigi (-1,9%), Madrid (-1,35%) e Londra (-1,17%).

NELSON (UBS): UN ALTRO 5% IN NERO NEL 2020

Nick Nelson, responsabile della strategia per l’azionario europeo di Ubs, ha detto che il target della banca svizzera per STOXX 600 fino alla fine dell’anno è a 340 punti, sotto del 5% rispetto al livello attuale.

Tutt’altro clima nel mercato obbligazionario. Il secondario italiano brilla e si distingue per la miglior performance tra i governativi europei, forte del miglioramento dell’outlook italiano da parte di S&P Global.

CORRE IL DEBITO ITALIANO: NUOVI RECORD PER IL 2 E IL 30 ANNI

Particolarmente sostenuto il balzo della parte lunga della curva, con il Btp trentennale che sale di circa 2 figure e mezzo, mentre il tasso del 2 anni ha visto il minimo storico a -0,38%. Sotto lo zero anche il rendimento del 3 anni. Il Btp decennale scende a 0,71%, -4 punti base. Lo spread cala a 130 punti.

All’asta del 29 ottobre il Tesoro offrirà titoli per 6,5miliardi tra Ccteu e Btp a 5 e a 10 anni.

SI SALVA FCA: L’ANTITRUST VERSO IL SÌ A STELLANTIS

A Piazza Affari si è salvata solo Fiat Chrysler (+0,72%): è in arrivo l’autorizzazione dell’antitrust europeo alla nascita di Stellantis, la holding che controllerà Fca e Psa. Il via libera potrebbe arrivare in settimana, assieme al Cda per i conti del trimestre.

In profondo rosso il resto del listino, a partire dagli industriali. Arretra Pirelli (-4,06%) nonostante l’aumento del target da parte di Citigroup. Ferrari -2,6%, Cnh Industrial -2,75%. Giù anche Buzzi (-4,02%); perdite superiori al 3% per Prysmian e Leonardo. Stm -2,27%.

MONCLER (-5,2%) IL TITOLO PEGGIORE

Il titolo peggiore è stato Moncler (-5,24%), male anche Nexi (-4, 12%) e il comparto oil e oil service. Nella settimana dei conti, in scia al calo dei prezzi del petrolio – penalizzato dai timori dell’impatto di una seconda ondata di Covid-19 sulla domanda globale – Tenaris fa segnare -2,64%, Eni -3,09% e Saipem -1,7%.

TIENE BPER, PIÙ GENERALI IN CATTOLICA

Cede a metà giornata il comparto bancario. La Sorveglianza della Bce si prenderà altro tempo, in modo da verificare gli effetti della seconda ondata di Coronavirus, prima di decidere sul dividendo delle banche. Una decisione dovrebbe essere presa a dicembre. Pare che ci saranno concessioni per le società ben capitalizzate. Montepaschi -4,1%, Pop. Sondrio -3,16%, Intesa Sanpaolo -2,19%, Mediobanca -0,49% alla vigilia dei conti.

Da segnalare Bper (-1%, a 1,19 euro) dopo il successo dell’aumento di capitale. Durante il periodo di offerta è stato sottoscritto il 99,21% delle nuove azioni. Banca Akros ha alzato il rating del titolo ad accumulate da neutral, con target price a 1,5 euro, mentre Mediobanca Securities ha riavviato la copertura con rating neutral e il medesimo prezzo obiettivo.

Generali (-1,3%) ha sottoscritto l’aumento di capitale riservato di Cattolica per 300 milioni di euro, diventando il primo azionista della compagnia veronese con il 24,46% del capitale. Sempre nell’ambito dell’accordo di partnership tra le due compagnie, Cattolica ha cooptato nel suo Cda tre nuovi consiglieri designati da Generali. Cattolica ha annunciato che le azioni oggetto di recesso saranno offerte in opzione a partire dal 27 ottobre 2020 e fino al 26 novembre 2020.

ATLANTIA, OGGI L’OFFERTA DI CDP        

Atlantia -1,2%. Entro sera dovrebbe arrivare l’offerta non vincolante di Cdp. Ma resta il nodo delle tariffe: l’Autorità di regolazione dei trasporti ha comunicato al ministero dei Trasporti che gli incrementi tariffari autostradali dovrebbero essere mediamente limitati al 1,08%, il 38% al di sotto dell’1,75% concordato come base nei colloqui con i fondi interessati ad Autostrade per l’Italia. La differenza potrebbe costare ad Aspi 3,3 miliardi di euro in 18 anni, incidendo sulla valutazione di 8,5-9,5 miliardi di euro già concordata.

IL COPRIFUOCO STENDE TECHNOGYM

Tra i titoli a media capitalizzazione forti perdite per Technogym (-4,25%), colpita dal blocco delle attività in palestra. Banca Akros ha abbassato la raccomandazione da buy a neutral, con il prezzo obiettivo che passa rispettivamente a 20 euro (da 27) e a 6,5 euro (da 9). Forti perdite anche per El.En (-8,69%), Ovs (-6,32%) e Datalogic (-5,16%).

DA DIASORIN (+0,5%) UN TEST SULLA CARICA VIRALE SARS COV 2

Sale Diasorin (+0,5%). La società ha lanciato il Liaison Sars-CoV-2 un test che consente di quantificare la carica virale dell’antigene in pazienti sintomatici partendo dal tampone nasale o rinofaringeo processato su analizzatori a elevata automazione. Si è chiuso intanto il piano di buyback. Al 23 ottobre 2020 Diasorin detiene il 2,3381% del capitale sociale.

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